La Famiglia: il lavoro e la festa.
VII Incontro Mondiale delle famiglie.
La delegazione della pastorale diocesana di
Campobasso formata da i Coniugi Di Nucci, Valeria Bernardo don Nicola Maio e
l’arcivescovo Metroplita mons. GianCarlo Bregantini è da ieri a Milano fino al 3 giugno per il VII incontro Mondiale delle famiglie
dal tema la Famiglia: il lavoro e la
festa. Ed è proprio nella serata di
ieri che a Bergamo, al
Centro congressi Giovanni XXIII, i giovani hanno dialogato con monsignor
Giancarlo Bregantini, e Giuseppe De Rita, presidente del Censis, nell’incontro
su «Progetto di vita dei giovani e futuro del lavoro» inserito nel percorso di
Family 2012. Due i relatori, per due interventi che si sono intrecciati e si sono
completati.
Di taglio letteralmente pastorale quello di monsignor
Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Boiano e Presidente della
Commissione Episcopale per la giustizia, la pace, il lavoro e i problemi sociali.
La figura del pastore, ha spiegato, è immagine della sollecitudine che l’intera
comunità deve alla condizione di precariato di cui i giovani sono vittime.
Forse è proprio questo il cuore di questo raduno mondiale:
riprenderci la speranza;
allargare le prospettive;
ritrovare il coraggio del domani.
Dai
quattro verbi del pastore- nel mite
grido di speranza di Bregantini - (precedere, chiamare per nome, difendere dal
lupo e cercare la pecorella smarrita) e dai quattro segni di Nazaret (bastone
fiorito, lievito nella pasta, figlio del falegname e crescita in grazia)
ai quattro
impegni, che ha suggerisco- durante la lectio- come itinerario educativo:
“intrecciare Sogno e segno, Guardare oltre la
siepe, Accompagnare con simpatia,
Preparare il cuore del giovane”
Dai quattro spunti esplicitati con esempi e chiarezza di
dialogo, l’arcivescovo Bregantini ha ribadito come di recente nell’ambito
dell’ultima assemblea CEI sul rispetto
della domenica. Rivalutiamo il
lavoro come sudore, non come profitto assoluto. Rispettare la domenica, per
rispettare il giovane e dare spazio di gratuità e di dignità alla famiglia!-
Nel suo
appello conclusivo a “sostegno del Sud”,- il presule di Campobasso si è infine
rivolto alla Politica- affinchè si schieri con più coraggio a difesa e
a servizio della famiglia, ritrovando la capacità di raggiungere i giovani e di
riaccendere in loro la fiducia, creando per loro opportunità lavorative reali e
giuste, perché hanno il diritto di realizzarsi attivamente nella società in cui
vivono e di guardare senza più paura al loro futuro.
È poi toccato al
sociologo Giuseppe De Rita ricostruire la genesi di una crisi che la famiglia
potrà contrastare solo tornando a ricordare che «la vita si insegna attraverso
la vita».
Che guaio se la Net Generation diventasse la generazione dei
Neet, e cioè quelli che non lavorano, non studiano, non investono sulla
formazione. In Italia rappresentano più del 22% della popolazione giovanile e
questo – sottolinea il presidente dell’Ipsos, Nando Pagnoncelli – è un dato sui
cui riflettere.
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