Questa mattina ho
presentato un ordine del giorno teso ad impegnare il presidente della Regione e
la Giunta regionale affinché si facciano interpreti, nelle sedi opportune,
della necessità di risolvere le problematiche che interessano i lavoratori
esodati .
Il tema – come è noto - coinvolge un altissimo
numero di lavoratori ed è stato ampiamente dibattuto con le forti contestazioni
delle organizzazioni sindacali sia relativamente alle modalità seguite dal
Governo Monti che in merito alla
consistenza numerica degli esodati.
Numeri che non sono mai certi, che
differiscono da quelli ufficiali e che di fatto, negli ultimi giorni, hanno
evidenziato la discrepanza tra la cifra diffusa dal Ministero e quella
riportata dall’Inps.
Malgrado la legge assegni all’Inps il compito
di fornire statistiche sulla copertura delle prestazioni assicurative, né
l’Istituto né il Ministero hanno reso pubblici i dati sui lavoratori a vario
titolo coinvolti in processi di ristrutturazione che prevedevano un
pensionamento anticipato.
Se lo avessero fatto
per tempo, i limiti della riforma varata a novembre sarebbero emersi in tutta
la loro rilevanza, sollecitando soluzioni che avrebbero poi tenuto conto non
solo degli incentivi per i lavoratori prossimi alla pensione ma anche delle
scelte dei datori di lavoro.
La confusione -
costruita negli ultimi mesi sul numero esatto dei lavoratori che avevano
concordato un percorso sulla base di una normativa previgente e che, all’improvviso,
si sono ritrovati senza lavoro e senza la possibilità di accedere alla pensione
per via dell’allungamento dell’età pensionabile - ha creato una forte tensione
sociale e incrinato il rapporto di fiducia nei riguardi di chi decide della vita
lavorativa e del futuro pensionistico degli italiani.
Il problema degli esodati rappresenta uno dei
più acuti momenti di tensione sociale i cui effetti – è evidente – non sono
stati attentamente valutati perché manca una adeguata normativa volta ad assicurare
una transizione graduale al fine di minimizzare il disagio dei cittadini.
Per questi motivi ho sollecitato, attraverso
la presentazione di un ordine del giorno, la solidarietà ai lavoratori
attualmente disoccupati perché coinvolti nel processo di innalzamento dell’età
o dei requisiti per accedere al trattamento pensionistico e la seguente censura
per l’approssimazione e la superficialità con cui l’argomento è stato fino ad
ora affrontato dal Governo.
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