sabato 27 maggio 2017

"LE PAROLE CHE UCCIDONO": IL POTERE DELLA SCRITTURA SENSIBILIZZA I GIOVANI SULLA VIOLENZA IN RETE

Campobasso, 27 maggio 2017

Sono stati Costantino Castiglione della 3^ C del Liceo Scientifico ‘Alberto Romita’, Irina Spina della 1^ D del Liceo ‘Galanti’ e Giulia Quiquero della 1^ D del Liceo Classico ‘Mario Pagano’ a vincere la prima edizione del concorso letterario ‘Parole che uccidono’
Il concorso è stato promosso dall’assessorato alla Cultura e Pari Opportunità del Comune di Campobasso e  ideato e curato dall’Associazione Culturale ‘Campobasso Live – La città in diretta’.
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Nella Sala consiliare di Palazzo San Giorgio, gremita in ogni ordine di posti, si sono tenute questa mattina, sabato 27 maggio 2017, le premiazioni del concorso.
La manifestazione ha chiuso l’evento del novembre 2016, in occasione della ‘Settimana contro la violenza e le discriminazioni’, quando, insieme al lancio del concorso letterario, l’Associazione Culturale ‘Campobasso Live – La città in diretta’ ha organizzato sul tema, in Piazzetta Palombo, anche una mostra fotografica, con gli scatti della giovane fotografa Valentina Fusiello.
Prima della consegna delle onorificenze, le targhe e gli attestati, si è tenuto un dibattito sul tema della violenza e, in modo particolare, quella che troppo spesso viaggia in rete.
Ad aprire l’evento, l’assessore comunale alla Cultura e Pari Opportunità, Emma de Capoa: “Ringrazio le scuole e gli studenti per la partecipazione numerosa al concorso e alla premiazione finale. È sempre bello vedere la Sala consiliare di Palazzo San Giorgio piena dei nostri giovani. 
Sono contenta, perché gli studenti, protagonisti con elaborati tutti di qualità, stimolati dal tema del concorso, hanno approfondito la conoscenza sul tema della violenza contro le donne. Il cammino intrapreso proseguirà con simili iniziative e, nel prossimo anno scolastico, con la seconda edizione del concorso letterario. Il mio grazie va all'associazione 'Campobasso Live' per l'organizzazione del concorso, che ha suscitato interesse nei ragazzi, e il mio grazie va anche ai giornalisti che hanno giudicato i lavori”.
Oltre all’assessore Emma de Capoa, presenti il presidente del Consiglio comunale, Michele Durante, e i consiglieri comunali Gianluca Maroncelli e Antonio Molinari.
Subito dopo è stata l’ideatrice del concorso, la giornalista Fabiana Abbazia, a spiegare perché sia così importante sensibilizzare le nuove generazioni sull’uso consapevole di internet e dei social network. La storia di Tiziana Cantone, morta suicida dopo che un video hard, dato in pasto alla rete, le ha rovinato l’esistenza, ma anche quella più recente del giovane della provincia di Parma accusato di pedofilia attraverso un falso post divenuto virale, hanno focalizzato l’attenzione degli studenti, i quali hanno potuto riflettere su come le parole possano ledere a tal punto la dignità delle persone, da ucciderle.
Sempre Abbazia ha ringraziato i docenti e i dirigenti scolastici Antonio Venditti e Anna Gloria Carlini, intervenuti alla premiazione, e i componenti della giuria che hanno corretto gli elaborati, consapevoli della loro responsabilità: i giornalisti Giuseppe Pittà, Giuseppe Formato, Mimmo di Iorio, Nicola Fierro, Gino Calabrese e Pasquale Bartolomeo.
L’uso corretto del web, delle fonti e sui casi di fake news, che possono stravolgere la verità dei fatti, è stato il tema trattato dal giornalista Giuseppe Formato, il quale ha anche moderato l’incontro. 
“In Europa – ha affermato il giornalista Giuseppe Formato – sono nove milioni le donne vittime di violenza sulla rete e, in Italia, il fenomeno è in costante crescita. Occorre avviare un’opera di alfabetizzazione digitale, partendo dai più giovani, perché ormai il web è parte integrante della nostra vita”.
Violenza sulle donne e bullismo è stato il tema dell’intervento di Maria Grazia La Selva, presidente dell’associazione ‘Liberaluna Onlus’, impegnata sul territorio al fianco delle donne vittime di violenza, ma anche protagonista attraverso una serie di progetti in numerose scuole del capoluogo. 
La Selva ha invitato gli studenti, non solo a essere consapevoli che le parole possono uccidere, ma anche a essere coscienti che sempre le parole possono salvare. Denunciare ciò che accade è, infatti, l’unico modo con cui difendersi dalla violenza.
A emozionare in modo particolare i presenti, è stata poi la testimonianza di Amelia Boriati, la donna vittima per ben 37 anni di soprusi da parte del marito che, qualche anno fa, ha finalmente trovato il coraggio di denunciare. “Non fate come me che ho subito per troppi anni, – ha detto Amelia agli studenti – trovate sempre il coraggio di parlare. Credetemi, il primo schiaffo non sarà l’ultimo, perciò non aspettate che arrivi il secondo. Denunciate. Anche quando la violenza viene veicolata a parole attraverso le nuove tecnologie”. 
Ad aprire una parentesi di quelli che sono i reati più diffusi sui social network è stata l’avvocato, Manuela Abbazia, la quale ha illustrato ai ragazzi quali siano le azioni diffamatorie più diffuse comunemente in rete e come, in base alle ultime sentenze, la Corte di Cassazione, abbia ritenuto, in alcuni casi, la diffamazione a mezzo Facebook quale diffamazione aggravata.
Dopo il dibattito, l’attesa premiazione.
Il presidente di giuria, il giornalista Giuseppe Pittà, ha fatto il punto sulle scelte effettuate, tracciando per gli elaborati vincitori precise motivazioni e sintesi di quello che le poesie e i racconti hanno suscitato nei rappresentanti della giuria.
Prima della consegna degli attestati di partecipazioni e delle targhe, è stato l’attore Francesco Vitale a catalizzare l’attenzione di tutti con la lettura degli elaborati. Poi il momento tanto atteso. Oltre ai vincitori, sono stati consegnati gli attestati agli studenti meritevoli, grazie al proprio elaborato: Francesca Libertone (3°B SIA ‘Leopoldo Pilla’) con ‘Chimera’; Valeria Di Florio (3^B SIA ‘Leopoldo Pilla’) con ‘Libera di Essere’; Elena Iacovino (3^ D Liceo Scientifico ‘Romita’) con ‘Cedimento’; Serena Tullo (3^ B SIA ‘Pilla’) con ‘Tu… donna non mollare’ e Federica Di Iorio (3^ A RIM ‘Pilla’) con ‘Quel folle amore’.


giovedì 25 maggio 2017

CARABINIERI, RIPABOTTONI: INTITOLAZIONE DELLA LOCALE STAZIONE CARABINIERI AL NOME DEL CARABINIERE MEDAGLIA D’ORO “ELIO DI MELLA”

Campobasso, 25 maggio 2017

Il Generale di  C.A. Tullio DEL SETTE, Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, ha presieduto alla Cerimonia. 
Stazione Carabinieri di Ripabottoni (Cb) intitolata al Carabiniere Medaglia d’Oro al Merito Civile “alla memoria” Elio DI MELLA

La cerimonia, ha avuto luogo questa mattina, alla presenza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Tullio DEL SETTE, appositamente giunto da Roma. Dopo la Santa Messa celebrata nella chiesa di Santa Maria Assunta da Mons. Gabriele Tamilia, parroco locale, e dai Cappellani Militari Don Giuseppe Graziano e Don Claudio Recchiuti.
Schierati la Fanfara del 10° Reggimento Carabinieri Campania, un Picchetto d’Onore in Grande Uniforme Speciale della Scuola Allievi Carabinieri di Campobasso, nonché una rappresentanza di Comandanti di Stazione e di militari di tutta la Provincia di Campobasso. Erano presenti i Gonfaloni della Regione Molise, della Provincia di Campobasso, del Comune di Ripabottoni, nonché i labari dell’Associazione Nazionale Carabinieri e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma. 
A fare da cornice all’evento alcune scolaresche del luogo e dei vicini Comuni di Morrone del Sannio e Casacalenda.
Alla cerimonia hanno presenziato, Sua Eccellenza il Prefetto Dott.ssa Maria Guia Federico, il Comandante Interregionale dei Carabinieri “Ogaden”, Gen. C.A. Giovanni Nistri, il Comandante della Legione Carabinieri Abruzzo e Molise, Gen. B. Michele Sirimarco, nonché numerose altre Autorità civili, militari e rappresentanti della magistratura molisana.
Dopo gli onori resi al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, hanno avuto luogo i discorsi del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Campobasso, Ten. Col. Marco Bianchi, del Sindaco di Ripabottoni, Orazio Civetta e del Comandante Generale, Gen. C.A. Tullio Del Sette, tutti incentrati sulla figura del decorato che all’inizio della sua carriera ha prestato servizio in quel Comando Stazione, in particolare è stato lumeggiato l’atto di eroismo spinto fino all’estremo sacrificio compiuto dal Car. DI MELLA in data 7 ottobre 1982, quando all’epoca giovane trentenne, nel disperato tentativo di impedire la fuga di un pericoloso esponente della criminalità organizzata che doveva essere portato presso il Tribunale di Avellino per essere giudicato per il reato di omicidio, fu ucciso da uno dei malavitosi componente di un commando di 8 persone che assaltarono il furgone su cui lo stesso viaggiava.
La cerimonia di intitolazione della locale Stazione dei Carabinieri è proseguita con lo scoprimento di una targa in suo onore, posizionata a lato dell’ingresso della Caserma, da parte della vedova Sig.ra Lucia TAMILIA e di suo figlio Luca accompagnati dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri e dal Sindaco di Ripabottoni, sono stati quindi resi gli onori ai caduti con la deposizione di una corona d’alloro.
Infine si è proceduto all’intitolazione della villetta comunale antistante il Comando Stazione sempre a nome del Car. M.O.M.C. “alla memoria” Elio DI MELLA.

Al termine il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri si è recato a Termoli dove, dopo aver visitato i locali della nuova sede del Comando Compagnia Carabinieri, occupata nel dicembre 2015, ha incontrato i militari effettivi al reparto, comandati dal Maggiore Fabio Luigi Bruno FICUCIELLO, ai quali ha rivolto parole di apprezzamento e stima per il lavoro, la motivazione e lo spirito di abnegazione dimostrati nell’assolvimento dei propri doveri in una zona, quella del basso Molise particolarmente delicata, sottolineando il fondamentale ruolo delle Stazioni Carabinieri capillarmente presenti su tutto il territorio nazionale quali presidi di legalità e vicinanza alle esigenze di sicurezza delle popolazioni locali. Nell’occasione, il Comandante Generale ha salutato anche una nutrita rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo del luogo, per poi fare rientro nella Capitale.



























mercoledì 24 maggio 2017

“PAROLE CHE UCCIDONO”, PREMIAZIONE DEL CONCORSO

Campobasso, 24 maggio 2017

La premiazione  sabato 27 maggio 2017, alle ore 10,30.  

Si svolgerà sabato 27 maggio 2017, alle ore 10,30 nella sala consiliare del Comune di Campobasso, la premiazione del concorso ‘Parole che uccidono’, promosso dall’assessorato alla Cultura e Pari Opportunità del Comune di Campobasso, ideato e curato dall’Associazione Culturale ‘Campobasso Live – La città in diretta’.
La premiazione del concorso, dedicato agli studenti delle scuole superiori, chiude l’evento del novembre 2016 in occasione della ‘Settimana contro la violenza e le discriminazioni’, quando, insieme al lancio del concorso letterario, l’Associazione Culturale ‘Campobasso Live – La città in diretta’ ha organizzato sul tema, in Piazzetta Palombo, anche una mostra fotografica, con gli scatti della giovane fotografa Valentina Fusiello.
Tre saranno gli studenti premiati con una targa: i primi classificati delle sezioni ‘Racconto’, ‘Poesia’ e ‘Il premio della critica’. Per gli altri ci sarà la consegna di una pergamena di partecipazione.
A giudicare i lavori presentati, una giuria al maschile composta da giornalisti delle testate locali: il presidente Giuseppe Pittà (TLT Molise), Giuseppe Formato (CBlive), Pasquale Bartolomeo (IsNews), Mimmo di Iorio (Il Quotidiano del Molise), Gino Calabrese (fotoreporter) e Nicola Fierro.
A leggere gli elaborati vincitori ci sarà l’attore Francesco Vitale, mentre la giornalista Fabiana Abbazia illustrerà come è nata l’idea del concorso e le sue finalità.
Prima della premiazione si svolgerà, con gli studenti delle scuole presenti, un dibattito, al quale prenderanno parte il giornalista Giuseppe Formato, che parlerà di ‘Una battaglia comune: l’alfabetizzazione digitale per combattere le fake news’; la presidente dell’Associazione ‘Liberaluna’ Onlus, Maria Grazia La Selva, che relazionerà su ‘Il fenomeno della violenza contro le donne. Esperienza diretta sul territorio’; e l’avvocato Manuela Abbazia, la quale spiegherà agli studenti ‘Quando le parole si configurano come reato’.
Toccherà al presidente della giuria, Giuseppe Pittà, spiegare le motivazioni delle scelte effettuate dai giornalisti, che hanno espresso le proprie preferenze sui racconti e le poesie degli studenti.
“Approfitteremo della premiazione del concorso letterario ‘Parole che uccidono’ – ha affermato l’assessore comunale alla Cultura e Pari Opportunità, Emma de Capoaper tornare a parlare agli studenti del fenomeno della violenza contro le donne, un problema culturale, che va affrontato sin dalle giovani generazioni. Gli elaborati sono stati tutti di ottima qualità, segno questo che i ragazzi che hanno partecipato al concorso lo hanno fatto con spirito propositivo e già eruditi su questo fenomeno”.

“LACERANTE VIVERE SCORTATA”: LA GIORNALISTA FEDERICA ANGELI SI RACCONTA AGLI STUDENTI DELLA D’OVIDIO.

Campobasso, 24 maggio 2017

“Non rimpiango nulla, ho scelto la legalità”

Essere giornalista è una professione da esercitare con onestà e deontologia distinguendo qual è il reale ruolo del giornalista e dunque l’informazione rappresenta il sale della democrazia”. 
Federica Angeli a Campobasso ha entusiasmato gli alunni della Francesco D’Ovidio nella sala della Costituzione della Provincia con il racconto della sua storia: vive sotto scorta permanente dal 17 luglio 2013 a causa delle minacce di morte subite due mesi prima, a Ostia, mentre raccoglieva informazioni per il suo giornale. 
La cronista stava svolgendo un’inchiesta sul racket degli stabilimenti balneari, ma questo non è l’unico motivo che costringe Federica a condurre una vita blindata. 
La notte del 15 luglio, infatti, fu casualmente testimone oculare di uno scontro a fuoco nel quale furono coinvolti personaggi dello stesso ambiente del racket. Interrogata dai Carabinieri, Federica raccontò ciò che aveva visto e, da quel giorno, le intimidazioni e le minacce si fecero più gravi. 
Con le sue inchieste, con quella testimonianza Federica aveva messo il dito nella piaga malavitosa del litorale romano.
I ragazzi hanno rivolto diverse domande alla giornalista sulla sua vita privata. “La vita è fatta di scelte – ha dichiarato la giornalista che la settimana scorsa ha iniziato il processo contro Spada – scelgo di non ignorare le ingiustizie e di non fare finta di niente, anche voi nel vostro piccolo potete farlo e scegliere la strada della legalità, un percorso in salita e sempre positivo”.
“È lacerante avere la scorta, la vita – ha detto ancora – è cambiata improvvisamente e radicalmente, l’idea di avere una vita controllata destabilizza molto; col sorriso nel dramma ho tentato di spiegare ai miei tre figli cosa stava accadendo e non hanno mai avuto paura”.
Il 27 novembre Federica Angeli andrà a testimoniare al processo contro Spada e ha chiesto ai ragazzi di partecipare all’udienza e sostenerla. Gli alunni entusiasti hanno accolto l’invito.
L’incontro è stato coordinato dalla professoressa Annamaria Fazioli, curatrice del progetto “D’Ovidio News” che ha sottolineato due parole chiave: impegno e coraggio; per i saluti iniziali è intervenuto il dirigente scolastico Pasquale Grassi e il questore Raffaele Pagano.