giovedì 23 giugno 2016

MONTERODUNI - CASTELLO PIGNATELLI: CASTELLI DEL MOLISE

Campobasso 23 giugno 2016

Il Castello Pignatelli

 GALLERIA FOTOGRAFICA - Ph.GinoCALABRESE
Ph.GinoCALABRESE

Il castello, di origini longobarde, domina con le sue belle torri merlate la piana del Volturno sulla strada Isernia – Venafro.
In passato la fortezza ha costituito un importante ruolo come punto chiave di entrata nel “Contado del Molise” come posto di vedetta sulla via latina.

Un primo nucleo insediativo, nei luoghi dove oggi sorge l’attuale castello, si fa risalire all’epoca sannita.
Le origini del castello-fortezza invece risalgono al periodo longobardo, quando la popolazione fu costretta ad arroccarsi per fronteggiare le violente incursioni saracene.
Fu con la dominazione normanna però che il castello, per esigenze prettamente militari, venne ampliato rispetto alla struttura originaria longobarda e rafforzato con l’innalzamento di mura di cinta, che includevano anche alcune abitazioni.
Nel 1193 l’intero paese pagò caro il suo schieramento contro l’imperatore Enrico VI a favore del normanno Tancredi. Il capitano tedesco Moscaincervello, ai servizi dell’imperatore, assediò il castello che fu incendiato e raso al suolo.
Nel 1266, durante Carlo I d’Angiò, il feudo di Monteroduni fu assegnato a Eustachio d’Ardicourt e successivamente ai d’Evoli.
Proprio sotto la signoria dei d’Evoli, rispettivamente nel 1273 e nel 1279, la fortezza subì grossi danni a causa di due violenti terremoti.  Tommaso d’Evoli fu costretto a edificare una nuova struttura che però non corrisponde a quella che ammiriamo oggi. Le possibilità economiche del signore di Monteroduni non permettevano infatti lavori di tale portata, inoltre la struttura che questi costruì fu successivamente danneggiata da altri terremoti, due tra il 1300 e il 1308, e l’ultimo, violentissimo, nel 1349.
La struttura attuale risale al periodo successivo a tale evento sismico. Con molta probabilità la regina Giovanna I d’Angiò, destinando in dote il feudo di Monteroduni (da essa tenuto come terra regia) a sua nipote Giovanna di Durazzo, se ne assunse gli oneri della ristrutturazione avvenuta tra il 1350 ed il 1363 o 1366.
All’inizio del 1500 il castello passò alla famiglia d’Afflitto (1503-1668) e, successivamente, alla famiglia Pignatelli (1668-1806) alla quale si devono i radicali lavori che trasformarono la fortezza da struttura militare ad elegante abitazione signorile, fastosa e dall’aspetto tipicamente rinascimentale.


Descrizione
Il castello è protetto da mura di cinta esterne.

La porta di accesso, che non costituisce l’originario ingresso all’edificio, è posta sul lato meridionale, nel punto in cui lo spazio tra edificio e cinta è meno profondo. Da essa ci si immette su un “viale-Rampa” che conduce a un piazzale sul quale affaccia un secondo portone d’ingresso che conduce all’interno. Al lato del castello, adiacente allo stesso, è posto un giardino.
Originariamente l’edificio era circondato da un fossato e l’accesso dal giardino all’ingresso interno era permesso grazie ad un ponte levatoio oggi non più esistente.
Nel piazzale è collocata la casa del fattore, struttura adibita a trappeto e forse anche a stalla.
Sul portone di ingresso interno si apre un elegante balcone di stile rinascimentale. Da tale ingresso si accede ad un ampio scalone che conduce all’elegante loggiato del primo piano.
Il piano terra, destinato alla servitù, ospita ampie cucine, stanze con forni e strumenti da lavoro e stanze adibite a cantine dove ancor oggi sono visibili grandi botti di legno. L’accesso da tali stanze ai piani alti è permesso attraverso i torrioni neiquali si aprono delle strette scalinate. Tali passaggi permettevano di portare dalle cucine le vivande nelle sale del primo piano senza essere visti dal principe e dai suoi ospiti.
Dal loggiato si accede al primo piano nel quale si trova la “sala di rappresentanza”. Di notevoli dimensioni, la stanza accoglie sul lato lungo un grande camino in marmo. Oltre a questo elemento è da sottolineare la bellissima pavimentazione in cotto, nel quale è impresso lo stemma della famiglia Pignatelli (le tre “pignate”), e il soffitto del XVIII secolo, interamente in legno, sul quale sono dipinti a tempera dei motivi cavallereschi.
Sempre al primo piano, all’interno di una delle torri, è stata ricavata una stanza da letto rivestita da bellissime maioliche, decorate sempre con lo stemma dei Pignatelli.
Al secondo piano sono disposte altre stanze, collegate tra loro attraverso lo stretto e suggestivo cammino di ronda caratterizzato da feritoie e caditoie che in passato venivano utilizzate dagli abitanti del castello per versare i liquidi bollenti sugli assedianti.
Testo dal Sito del Comune di Monteroduni.



lunedì 13 giugno 2016

CAMPOBASSO, CONSIGLIO COMUNALE 13.06.16

Campobasso, 13 giugno 2016

INIZIA ITER PER L'APPROVAZIONE DEL BILANCIO PREVENTIVO. SI PARLA ANCHE DI EDILIZIA SCOLASTICA.

Palazzo San Giorgio questa mattina Consiglio Comunale nel corso del quale si è discusso animatamente di edilizia scolastica.
E' iniziato come da Odg l'iter per l'approvazione del Bilancio preventivo.

FOTO Ph.GinoCALABRESE











mercoledì 8 giugno 2016

CERIMONIA CELEBRATIVA DEL CORPO DI POLIZIA PENITENZIARIA

Campobasso, 8 giugno 2016

Questa mattina l’annuale  cerimonia Celebrativa del Corpo di Polizia Penitenziaria.


Si è svolta questa mattina l’annuale cerimonia Celebrativa del Corpo di Polizia Penitenziaria.
Presso l’aula Magna del Convitto “M.Pagano”, alla presenza delle  Autorità civili e militari, la cerimonia è iniziata con i saluti del Direttore.
E’ seguita la lettura del Messaggio augurale del Capo dello Stato e la lettura dei messaggi del Ministro della Giustizia e del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.
Nel suo intervento il Comandante del Reparto ha poi illustrato l’attività operativa specificando che nulla di significativo si è verificato nell’anno trascorso.
A termine dell'evento il Coro Polifonico “JUBILATE”, diretto dal Maestro Antonio Colasurdo, ha intrattenuto i presenti.

Galleria Fotografica:






















martedì 7 giugno 2016

GUARDIA DI FINANZA CAMPOBASSO: CONTRASTO ALL’EVASIONE FISCALE

Campobasso, 7 giugno 2016

Un’impresa di costruzioni operante nell’area frentana, ha occultato redditi per 4 annualità. 
All’esito dell’ispezione contabile, il responsabile aziendale è stato segnalato alla competente Magistratura 

I Finanzieri della Tenenza di Larino hanno appena concluso un’attività di verifica fiscale nei confronti di un soggetto economico operante nel settore della costruzione di edifici. Le attività di verifica hanno interessato quattro annualità complete, dal 2011 al 2014. 
All’esito dell’ispezione, i militari hanno accertato l’omessa presentazione della dichiarazione ai fini delle imposte sui redditi e IVA, l’ irregolare tenuta della contabilità e l’omessa conservazione di documenti. 
La ricostruzione investigativa operata dalle Fiamme Gialle attraverso l’esame dei rapporti bancari intestati alla società e al legale rappresentante, ha consentito di accertare ricavi non dichiarati e non annotati nelle scritture contabili per circa 2 milioni di Euro, mentre l’Iva dovuta ammonta a 251mila Euro e l’Iva relativa a 412mila Euro. 
Il responsabile aziendale è stato inoltre segnalato alla competente Autorità Giudiziaria di Larino per il reato di cui all’art.5 del D.Lgs. 74/2000 in materia di “omessa dichiarazione”. 
Una pregressa attività ispettiva conclusa negli ultimi mesi, nei confronti del medesimo operatore economico, aveva già consentito di accertare un occultamento di ricavi per un ammontare complessivo pari a circa  3 milioni di Euro. 

Il contrasto all’evasione fiscale, all’elusione e alle frodi fiscali, vede il Corpo impegnato in prima linea, a tutela degli interessi erariali e della leale concorrenza fra operatori economici.

lunedì 6 giugno 2016

CAMPOBASSO:CASERMA FRATE,CELEBRAZIONE DEL 202° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DELL’ARMA DEI CARABINIERI.

Campobasso, 6 giugno 2016

Questa mattina, alla presenza delle Autorità militari e civili, é stato celebrato il 202° anniversario dell'Arma dei Carabinieri. 

 LEGGI RICOMPENSE
LEGGI RICOMPENSE


Nel corso della solenne e sobria cerimonia, che ha visto schierato un battaglione di formazione, composto in gran parte dagli allievi del 135° corso formativo della Scuola Allievi Carabinieri di Campobasso, intitolato al Carabiniere “Fortunato Caccamo” Medaglia d’Oro al Valor Militare, sono state consegnate le ricompense ai militari che si sono particolarmente distinti nell'adempimento del dovere. 
Dopo la lettura dei messaggi augurali del Capo dello Stato e del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, il Comandante della Legione Molise, Gen. B. Vito Paparella, nel corso della sua prolusione, ha voluto evidenziare il rapporto indissolubile che lega l’Arma dei Carabinieri alla popolazione molisana, rafforzato dalla continua ricerca di soddisfare le esigenze di sicurezza della collettività. In tale ottica sono proseguiti gli incontri tra l’Arma e la popolazione studentesca attraverso conferenze che hanno coinvolto circa 5.100 studenti molisani delle scuole Medie Inferiori e Superiori, nell’ambito del progetto della “Cultura della legalità”. Il lavoro sinergico con la magistratura e le altre forze di polizia ha inoltre consentito di raggiugere importanti obiettivi nell’ambito della Sicurezza Pubblica e della Polizia giudiziaria, con risultati importanti sul piano della prevenzione e della repressione, così come illustrato agli organi di informazione dai Comandi Provinciali di Campobasso ed Isernia.
L’Arma dei Carabinieri fonda il suo modello operativo sulla “prossimità” delle proprie Stazioni, che rappresentano sicuri riferimenti per la collettività, a tutela della libertà e della convivenza civile.
La missione è quella di garantire la prevenzione e il contrasto dei reati, assicurando la necessaria presenza sul territorio, promuovendo quella vicinanza e quella partecipazione alla vita delle comunità, che è significativamente racchiusa nell’espressione “Arma della gente”.
L’Arma dei Carabinieri si conferma pertanto un’Istituzione moderna, efficiente e apprezzata, riferimento fondamentale nella vita del Paese.

GALLERIA FOTOGRAFICA (184 FOTO)Ph.GinoCALABRESE