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venerdì 28 giugno 2024

L’ARCIVESCOVO DI CAMPOBASSO- BOJANO, MONS. BIAGIO COLAIANNI RICEVERÀ DAL PONTEFICE IL PALLIO.

 Campobasso, 28 giugno 2024

Domani, solennità dei Santi apostoli Pietro e Paolo, nella celebrazione eucaristica presieduta dal Santo Padre Francesco nella basilica di San Pietro, l’arcivescovo di Campobasso- Bojano, mons. Biagio Colaianni riceverà dal Pontefice il pallio, insegna liturgica dei vescovi metropoliti.



Il Pallio è il simbolo di un legame speciale con il Papa ed esprime inoltre la potestà che, in comunione con la Chiesa di Roma, l’Arcivescovo Metropolita acquista di diritto nella propria giurisdizione. Secondo il diritto canonico (CIC can. 437 § 1), un Metropolita deve chiedere il Pallio entro tre mesi dalla sua nomina ed è autorizzato ad indossarlo solo nel territorio della propria diocesi e nelle altre diocesi della sua provincia ecclesiastica. Il Pallio degli Arcivescovi Metropoliti, nella sua forma presente, è una stretta fascia di stoffa, di circa cinque centimetri, tessuta in lana bianca, incurvata al centro così da poterlo appoggiare alle spalle sopra la casula e con due lembi neri pendenti davanti e dietro, così che – vista sia davanti che dietro – il paramento ricordi la lettera “Y”. È decorato con sei croci nere di seta, una su ogni coda e quattro sull’incurvatura, ed è guarnito, davanti e dietro, con tre spille d’oro e gioielli (acicula). Il Pallio viene benedetto dal Santo Padre nel corso della concelebrazione Eucaristica da lui presieduta ogni anno nella Basilica Vaticana il 29 giugno, Festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo. A partire dall’anno 2015 sono state modificate le modalità di conferimento della sacra insegna. Essa, infatti, non viene più imposta direttamente dal Santo Padre ma solo ricevuta dalle Sue mani in forma privata al termine della concelebrazione ogni 29 giugno nella Basilica di San Pietro a Roma, nella quale sono benedetti i Palli. Il Santo Padre ha dato, infatti, mandato a tutti i Rappresentanti Pontifici di imporre il Pallio “nomine Summi Pontificis” ai singoli Metropoliti nelle loro rispettive arcidiocesi, per favorire la partecipazione nella cerimonia liturgica dei Vescovi suffraganei e del popolo di Dio, e così aiutare alla comprensione e valorizzazione della insegna.


giovedì 23 maggio 2024

CAMPOBASSO RIAPERTURA AL CULTO DELLA CHIESA CATTEDRALE

 Campobasso, 23 maggio 2024

La notizia tanto attesa della riapertura al culto della Chiesa Cattedrale è arrivata.

La notizia tanto attesa della riapertura al culto della Chiesa Cattedrale, intitolata alla Santissima Trinità, proprio nel giorno in cui la Chiesa onora le tre Persone, è arrivata con gioia nei cuori di tutti i fedeli della diocesi, e, in particolare, in quello di tutti i cittadini di Campobasso.

Ed ora, il momento è quasi arrivato. Ci siamo! Mancano pochissimi giorni e l’emozione sarà davvero grande, quando potremo varcarne l’ingresso, intanto abbiamo risentito il rintocco delle campane.

Il nostro Arcivescovo, mons. Biagio Colaianni, ha voluto fortemente ringraziare la Santissima Trinità per questo momento solenne ed invita tutti, fedeli e cittadini, a vivere insieme due forti momenti dedicati al grande evento del 26 maggio prossimo:

- il 25 maggio alle ore 19,15 la Chiesa di Santa Maria della Croce accoglierà gruppi, movimenti, associazioni, sacerdoti e vita consacrata, fedeli e cittadini tutti per un momento di preghiera, in onore della Santissima Trinità;

- il 28 maggio alle ore 18,30, presso l’Auditorium Celestino V di Campobasso, in via Mazzini, S.E. mons. Biagio Colaianni accoglierà suor Antonella Sanfilippo, dell’ordine delle Suore del Bell’Amore, che parlerà della bellezza della comunione trinitaria in un Convegno dal titolo “Come in cielo così in terra – la vita della Trinità partecipata all’umanità”.

Ritroviamoci insieme, in fraternità per pregare insieme e immergerci nel mistero della Trinità, con il Convegno dedicato. Vi aspettiamo!

sabato 11 maggio 2024

INCONTRO ISTITUZIONALE NELL’EPISCOPIO DI CAMPOBASSO TRA L’ARCIVESCOVO MONS. BIAGIO COLAIANNI E LA DIRETTRICE DELL’USR MOLISE MARIA CHIMISSO.

 Campobasso, 11 maggio 2024

Dialogare sulle possibilità di incontro tra Scuola e Chiesa.


Dialogare sulle possibilità di incontro tra Scuola e Chiesa.
L’obiettivo appunto di dialogare sulle possibilità di incontro tra Scuola e Chiesa attraverso momenti educativi convergenti sulla formazione e crescita valorale dei ragazzi e ragazze e dei giovani.
L’intento è quello di promuovere Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) che possano trovare spazio in realtà di crescita valoriale come quella della Caritas, di iniziative Erasmus con funzione di pellegrinaggio in aiuto ai bisognosi. Infine, si è pensato a iniziative comuni per l’imminente giubileo del 2025 sul tema della speranza.

giovedì 2 maggio 2024

LA CATTEDRALE DELLA SS. TRINITÀ SARÀ RIAPERTA DOMENICA 26 MAGGIO 2024

 Campobasso, 2 maggio 2024

La Cattedrale della SS. Trinità sarà riaperta al culto dei fedeli il pomeriggio di DOMENICA 26 MAGGIO 2024, festa liturgica della SS. Trinità.


S. Ecc. Mons. Biagio Colaianni, Arcivescovo Metropolita di Campobasso-Bojano insieme a S. Ecc. Mons. GianCarlo Maria Bregantini, vescovo emerito, il Capitolo della Cattedrale, la Parrocchia di Santa Maria Maggiore nella Cattedrale, i presbiteri, diaconi, religiosi/e, annunciano con grande gioia che la Cattedrale della SS. Trinità sarà riaperta al culto dei fedeli il pomeriggio di DOMENICA 26 MAGGIO 2024, festa liturgica della SS. Trinità.
Con l'occasione si desidera ringraziare tutti coloro che a diverso titolo, hanno lavorato e collaborato fattivamente perché potesse giungere questo giorno: la Presidenza della Giunta Regionale Molisana, la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio del Molise, l’Ufficio Tecnico Diocesano, i progettisti, il RUP, i tecnici, le restauratrici, le imprese e i benefattori che hanno contribuito con le loro offerte.
“Tutti devono dare la più grande importanza alla vita liturgica della diocesi che si svolge principalmente nella chiesa cattedrale, convinti che c'è una speciale manifestazione della Chiesa nella partecipazione piena e attiva di tutto il popolo santo di Dio alle medesime celebrazioni liturgiche, soprattutto alla medesima eucaristia, alla medesima preghiera, al medesimo altare cui presiede il vescovo circondato dai suoi sacerdoti e ministri.”
(Sacrosanctum Concilium 41) 

La riapertura della Cattedrale è un evento da vivere insieme alla comunità ecclesiale, diocesana e cittadina per pregare e ringraziare il Signore.

PROGRAMMA

Sabato 25 maggio alle ore 19.15 adorazione eucaristica nella Chiesa S. Maria della Croce in Campobasso.

Domenica 26 maggio alle ore 18.00 sul sagrato, il Rito di riapertura della Chiesa Cattedrale SS.ma Trinità presieduto da Sua Eccellenza Mons. GianCarlo Maria Bregantini, Arcivescovo Emerito di Campobasso-Bojano.

Ore 18.30 nella Chiesa Cattedrale, il Solenne Pontificale presieduto da Sua Eccellenza Mons. Biagio Colaianni, Arcivescovo Metropolita di Campobasso-Bojano.


martedì 26 gennaio 2021

L'UCSI MOLISE ELEGGE I PROPRI DELEGATI E PROGRAMMA LE NUOVE INIZIATIVE

 Campobasso 26 gennaio 2021

Lo scorso 19 gennaio si è riunita in modalità online l’assemblea UCSI Molise.

All’incontro, presieduto dalla presidente Rita D'Addona, hanno partecipato Enrica Cefaratti (vicepresidente e consigliere nazionale Ucsi), Celeste Barbato membro del direttivo, Giancarlo Carlone (segretario), Fabiana Abbazia (tesoriere). Inoltre hanno partecipato i soci Lidia Di Pasquale e Luigi Calabrese che sono stati designati all’unanimità quali delegati per il prossimo congresso Nazionale UCSI.           Nell’intervento introduttivo la presidente Rita D’Addona ha ribadito il ruolo che può svolgere l’UCSI Molise sul territorio regionale. Ruolo che, terminata la fase critica della pandemia, potrà essere di slancio al cammino intrapreso sin dal primo mandato, quando, si potranno concretizzare idee e ipotesi di programmazione messe sul tavolo “virtuale” di confronto. Nella programmazione a breve termine non mancherà l’organizzazione di corsi di formazione giornalistica (online) per il conseguimento di crediti formativi che si terranno già a fine febbraio in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti del Molise e altre realtà del settore. Incontri di formazione che saranno incentrati su tematiche care all’UCSI come il giornalismo di prossimità, il linguaggio dell’arte nella comunicazione e “l’arte di comunicare”. Inoltre, la promozione del Dante dì in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante (2021) e, infine, un incontro di formazione programmato a maggio in occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali dal tema “Vieni e vedi”. Nel corso dell’assemblea si è fatto cenno al volume prodotto in collaborazione con UCSI Nazionale “Pandemie mediali” di Vania De Luca e Marica Spalletta per il quale si vorrebbe dedicare un incontro di promozione e di studio. In occasione della festa del patrono dei giornalisti, Francesco di Sales, UCSI Molise ha promosso una iniziativa televisiva con interviste alla realtà dell’informazione ecclesiale, una rubrica televisiva di approfondimento dedicata al tema e a margine del Tg dell’emittente interregionale Molise e Abruzzo TRSP un commento/servizio al fine di diffondere e di promuovere il messaggio di Papa Francesco ”Comunicare incontrando le persone come e dove sono".UCSI Molise lo farà in modo diffusivo, virtualmente, per incontrare quei luoghi “periferici”, dentro le case, in una camera di ospedale, in un luogo di lavoro, nel box del metronotte, nella casa di risposo degli anziani per accompagnare – anche come un sottofondo - piccoli frammenti di pensieri che aiuteranno a riaccendere la luce della speranza.

sabato 23 gennaio 2021

MCL CAMPOBASSO E MCL ABRUZZO & MOLISE SALUTANO ANTONIO DI MATTEO NUOVO PRESIDENTE NAZIONALE

Campobasso, 23 gennaio 2021

A  Roma il Consiglio Generale del Movimento Cristiano Lavoratori  ha eletto Antonio Di Matteo, nuovo Presidente Nazionale.           


Un incarico di prestigio che premia il lungo lavoro svolto per decenni nel mondo del volontariato di ispirazione cattolica.     
                  
Antonio Di Matteo è  stato, infatti, nel corso degli anni alla guida del Mcl Abruzzo, prima degli incarichi nazionali prestigiosi: da Amministratore e Vice Presidente Vicario Mcl, alla Presidenza dell'Ente di Formazione (Efal), al C.d.A. dell'Enpals, e a Consigliere del CNEL. Inoltre Di Matteo  ha fatto parte di importanti organismi nazionali ed internazionali, come Membro del Forum nazionale del Terzo settore e come Vice Presidente dell'Unione Europea dei Lavoratori Democratici Cristiani. 
Carica che ricopre tuttora. Questo dopo gli impegni giovanili sia in campo politico, che amministrativo, nella sua natia Avezzano  (Aq). Oggi l'elezione ai vertici di un Movimento fortemente radicato in Italia ed all'estero, sempre a sostegno del riformismo solidale e sussidiario di ispirazione cristiana, al fine di ridare voce al diritto al lavoro dignitoso e sicuro, specie per i giovani e  le donne. 
Di Matteo ha contribuito in modo decisivo anche alla riorganizzazione del MCL Molise, partecipando come delegato nazionale anche all’ultimo congresso territoriale. L’MCL Molise oggi conta 10 Circoli in Molise, 13 centri di raccolta e  la sede regionale di CAF e Patronato.  Sono attivi, inoltre,  anche altri Enti di Servizio:  l’ALS Associazione Lavoratori Stranieri,  l’Ente di Formazione Professionale  EFAL Mcl e l’Entel che si occupa di Turismo e Tempo libero.
 
 

venerdì 27 settembre 2019

GIORNALISTI CATTOLICI DA PAPA FRANCESCO

Campobasso, 27 settembre 2019


UCSI Molise: a margine della visita, la proposta di ospitare in Molise il Congresso Nazionale 2020.
La presidente D’Addona: “Dalla periferia del Centro Italia daremo voce a una regione vivibile accogliente e sostenibile
“Smascherare le parole false, raccontare le buone notizie e, soprattutto, dare voce a chi non ce l’ha”. 
A pochi giorni dall’incontro del Santo Padre Papa Francesco con l’Unione Cattolica della Stampa Italiana rappresentata dalla Giunta Nazionale, dai consiglieri e dalle regioni, il breve messaggio consegnato ai giornalisti cattolici appare chiaro. E a margine dell’udienza, a seguire, si è tenuto il Consiglio Nazionale per programmare la scuola di formazione giornalistica di Assisi e il Congresso Nazionale che si svolge ogni quattro anni. 
La proposta di UCSI Molise di ospitare il prossimo Congresso Primaverile a Campobasso o a Termoli, ha già raccolto consensi favorevoli in sede consiliare.
“Lavoreremo sin da ora sulla proposta – ha dichiarato il Presidente UCSI Molise, Rita D’Addona - per accogliere il Congresso e i circa 200 partecipanti, attraverso il coinvolgimento delle Istituzioni, dell’Università e delle Imprese locali, affinché il Molise sia voce sostenibile, slancio per il territorio e per l’Italia che dialoga con il resto delle regioni dal nord al sud. Un’occasione per far conoscere il Molise e dare spazio all’informazione alta e di qualità perché la conoscenza avviene solo con il dialogo e la condivisione tra le persone anche nell’era dei nativi digitali del terzo millennio”. 
La centralità, a partire dalle parole di Francesco, dunque, rimane sempre la persona. Lo richiede il Magistero della Chiesa, lo richiede il Pontefice “portavoce” di Cristo, lo richiede la società. 
Il mondo dell’informazione e della stampa cattolica, in particolare, lo devono esigere. Non possiamo guardare dall’altra parte mentre “una persona muore assiderata per la strada e non fa notizia; la Borsa ribassa due punti e tutte le agenzie ne parlano”. L’attualità del messaggio di Papa Francesco ricade, ancora una volta, sulla persona, dalla “passione per la storia degli uomini”; una missione che diviene passione quando a fare notizia sono gli uomini e le donne in quanto persone. 
Raccontare la verità, con lo stile evangelico e con il coraggio del giornalista, che ad ogni costo narra “parole vere in mezzo a tante parole vuote”. 
Entrando nella sala Clementina (intitolata a Clemente VIII Pontifex) dove tutti i delegati (200) lo attendevano, il Papa ha salutato i presenti con la gestualità della mano, lo sguardo ampio dei suoi occhi, e il silenzio pensante dell’ascolto, la prima lectio del comunicare informando. 
Dal Molise la delegazione UCSI è stata rappresentata dalla presidente Rita D’Addona, Enrica Cefaratti consigliera Nazionale, Fabiana Abbazia tesoriera, Giancarlo Carlone segretario. Tra gli iscritti i giornalisti Giancarlo Fiume, caporedattore Rai TGR Molise, Gino Calabrese fotoreporter, Alessia Bellino giovane UCSI, Mina Mincunco, Eliseo Sipari, Antonello Desideri, Mariasole Desideri. Tra i soci onorari, anche la partecipazione di Annapaola Sabatini Direttrice USR Molise. Nella delegazione c’è stata, inoltre, la partecipazione di don Benito Giorgetta neo consulente ecclesiastico di UCSI Molise che ha consegnato al Santo Padre, in ricordo dell’udienza per il 60° anniversario UCSI, un dono artistico dell’artista Cleofino Casolino che sintetizza il progetto Liberi nell’Arte rivolto alle realtà marginali della società. Una concretezza della forza di UCSI nelle varie attività dei territori della Nazione. 
L’arte come linguaggio che restituisce bellezza in favore del reinserimento sociale, forza motrice per la costruzione di una società dal volto più umano. Dallo stesso progetto, infatti, ha preso corpo il programma radiofonico ‘Voci dentro’ nel palinsesto della TgR Molise grazie ad un protocollo di intesa tra UCSI Molise, DAP e TgR, in favore dei detenuti delle carceri molisane. 
Dare voce, raccontare storie di vita e di libertà dentro le case intramurarie, ascoltare le diverse voci che animano il carcere e le situazioni di difficoltà. Liberi nell’Arte, dunque, è un itinerario di bellezza, sopportazione, pazienza, mitezza, sguardo nuovo di speranza e di umanità perché “nessuna pena sia senza speranza” nelle parole di Francesco. 
Dare voce, dare ascolto e valorizzare il tempo, sono in sintesi le azioni concrete per “dare voce a chi voce non ce l’ha” tra le priorità di UCSI Molise e la mission sul territorio: l’arte come mezzo di comunicazione per orientare itinerari formativi e creare ponti con la società civile. Emozione, commozione stupore e gioia, sono i sentimenti a caldo che la delegazione ha riportato a casa dopo aver salutato ciascuno, singolarmente, Francesco.
Il saluto iniziale della presidente nazionale Vania De Luca, poi la simpatia del cordiale commento di apprezzamento dell’intervento, infine, la consegna della magistrale sintesi per il giornalista cattolico. Riconducibile a sette punti essenziali dove il pontefice ha declinato una sorta di carta d’identità UCSI: il dovere del giornalista, lo stile evangelico, la responsabilità, il metodo (del compito nelle iniziative locali), la sfida, l’affidamento e la benedizione.
Nella memoria, nelle borse e sui dispositivi device resta la Parola consegnata dal Pontefice e l’indicazione da praticare nel mestiere quotidiano dell’informazione religiosa e della cronaca in genere per narrare informando.
Una indimenticabile giornata in un contenitore culturale di una comunicazione trasformata dai mezzi ma plasmata dal “pane dell’informazione pulita con sale dello stile e il lievito dell’eternità e di non servire né pasticceria né piatti piccanti piuttosto il buon boccone della vita pulita e speranzosa” nella chiosa finale del discorso di Papa Francesco.

mercoledì 25 settembre 2019

UDIENZA DEL PONTEFICE NELLA SALA CLEMENTINA CON I CONSIGLIERI NAZIONALI E LE DELEGAZIONI REGIONALI DELL’UCSI (UNIONE CATTOLICA DELLA STAMPA ITALIANA).

Campobasso, 25 settembre 2019


"rovesciare l'ordine delle notizie, per dare voce a chi non ce l'ha"
LE FOTO






IL PAPA AI GIORNALISTI UCSI:

Cari fratelli e sorelle,
do il mio benvenuto a tutti voi in occasione del 60° anniversario dell’Unione Cattolica della Stampa Italiana, e ringrazio la Presidente per le sue cortesi parole. È coraggiosa! Parla con forza!
Vi siete riuniti per fare memoria di una “vocazione comunitaria” – frutto del sogno dei fondatori –, che è quella di essere, come è scritto nel vostro Statuto, «un’associazione professionale ed ecclesiale che trova ispirazione nel servizio alle persone, nel Vangelo e nel Magistero della Chiesa».
Vi incoraggio a portare avanti questa missione attingendo sempre linfa dalle radici che vi hanno fatto nascere: la fede, la passione per la storia degli uomini e la cura delle dimensioni antropologica ed etica della comunicazione. La rivista “Desk” e il sito web, la scuola di formazione di Assisi e le tante attività nei territori sono i segni concreti del vostro servizio al bene comune.
Per rinnovare la vostra sintonia con il magistero della Chiesa, vi esorto ad essere voce della coscienza di un giornalismo capace di distinguere il bene dal male, le scelte umane da quelle disumane. Perché oggi c’è una mescolanza che non si distingue, e voi dovete aiutare in questo. Il giornalista – che è il cronista della storia – è chiamato a ricostruire la memoria dei fatti, a lavorare per la coesione sociale, a dire la verità ad ogni costo: c’è anche una parresia – cioè un coraggio – del giornalista, sempre rispettosa, mai arrogante.
Questo significa anche essere liberi di fronte all’audience: parlare con lo stile evangelico: “sì, sì”, “no, no”, perché il di più viene dal maligno (cfr Mt 5,37). La comunicazione ha bisogno di parole vere in mezzo a tante parole vuote. E in questo avete una grande responsabilità: le vostre parole raccontano il mondo e lo modellano, i vostri racconti possono generare spazi di libertà o di schiavitù, di responsabilità o di dipendenza dal potere. Quante volte il giornalista vuole andare su questa strada, ma ha dietro di sé un editore che gli dice: “no, questo non si pubblica, questo sì, questo no”, e si passa tutta quella verità nell’alambicco delle convenienze finanziarie dell’editore, e finisce per comunicare quello che non è vero, che non è bello e che non è buono. Da molti vostri predecessori avete imparato che solo con l’uso di parole di pace, di giustizia e di solidarietà, rese credibili da una testimonianza coerente, si possono costruire società più giuste e solidali. Purtroppo però vale anche il contrario. Possiate dare il vostro contributo per smascherare le parole false e distruttive.
Nell’era del web il compito del giornalista è identificare le fonti credibili, contestualizzarle, interpretarle e gerarchizzarle. Porto spesso questo esempio: una persona muore assiderata per la strada, e non fa notizia; la Borsa ribassa di due punti, e tutte le agenzie ne parlano (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 53). Qualcosa non funziona.
Non abbiate paura di rovesciare l’ordine delle notizie, per dar voce a chi non ce l’ha; di raccontare le “buone notizie” che generano amicizia sociale: non di raccontare favole, ma buone notizie reali; di costruire comunità di pensiero e di vita capaci di leggere i segni dei tempi. Vi ringrazio perché già vi sforzate di lavorare per questo, anche con documenti come la Laudato si’, che non è un’enciclica ecologica, ma sociale, e promuove un nuovo modello di sviluppo umano integrale: voi cooperate a farlo diventare cultura condivisa – grazie! –, in alternativa a sistemi nei quali si è costretti a ridurre tutto al consumo.
Associazioni come la vostra, per continuare a portare frutto, devono saper riconoscere con umiltà e potare i “rami secchi”, che si sono seccati proprio perché con il tempo hanno perso il contatto con le radici. Oggi voi operate in un contesto storico e culturale radicalmente diverso da quello in cui siete nati. E nel frattempo si sono sviluppate anche modalità di gestione associativa più snelle e più centrate sulla missione: vi incoraggio a percorrerle senza timore e a riformarvi dall’interno per offrire una migliore testimonianza.
Il vostro cammino è storicamente legato a quello della Chiesa in Italia; e vi accompagnano alcuni padri scrittori della Civiltà Cattolica iscritti all’Associazione. Possiate continuare a contare su questi importanti riferimenti.
Il 12 giugno 2010 la Chiesa ha proclamato Beato il primo giornalista laico, Manuel Lozano Garrido, più conosciuto come Lolo; egli visse ai tempi della guerra civile spagnola, quando essere cristiani significava rischiare la vita. Nonostante la malattia che lo costrinse a vivere ventotto anni sulla sedia a rotelle, non cessò di amare la sua professione. Nel suo “decalogo del giornalista” raccomanda di “pagare con la moneta della franchezza”, di “lavorare il pane dell’informazione pulita con il sale dello stile e il lievito dell’eternità” e di non servire “né pasticceria né piatti piccanti, piuttosto il buon boccone della vita pulita e speranzosa”. Davvero un bell’esempio da seguire!
Cari amici, a voi e alle vostre famiglie assicuro il mio ricordo nella preghiera. Benedico di cuore il vostro lavoro, perché sia fecondo. E per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Grazie!

martedì 2 luglio 2019

UCSI MOLISE RINNOVA IL DIRETTIVO: D’ADDONA RICONFERMATA PRESIDENTE

Campobasso, 2 luglio 2019

La giornalista e capo ufficio stampa dell’Arcidiocesi di Campobasso-Bojano, Rita D’Addona, è stata riconfermata al vertice dell’Unione Cattolica Stampa Italiana - UCSI Molise.

La sua elezione è arrivata a seguito del voto per il rinnovo del Consiglio direttivo, tenutosi lo scorso 22 giugno, e con l’attribuzione delle cariche all’interno della prima assemblea del direttivo, del 27 giugno, che ha riconfermato con voto unanime la presidente uscente.
Del rinnovato organismo fanno parte i giornalisti Enrica Cefaratti (vicepresidente), Giancarlo Carlone (segretario), Fabiana Abbazia (tesoriere) e Celeste Barbato, affiancati consulente ecclesiastico Don Paolo Scarabeo.
A esprimere soddisfazione e il suo sentito e sincero grazie a tutti gli associati e alla rinnovata fiducia di UCSI Nazionale presieduta dalla vaticanista di Rai News 24 Vania De Luca la neo riconfermata Presidente, la quale ha rinnovato il proprio impegno.
Dopo un mandato orientativo in cui l’associazione è tornata a vivere il territorio, - le parole della D’Addona - diamo il via a un nuovo cammino di condivisione e partecipazione insieme a una squadra di persone dalle spiccate doti umane. Sono certa di come tutti sapranno dare testimonianza dell’esperienza cattolica in un mondo dell’informazione che vive uno dei suoi momenti più difficili. Una squadra fresca, composta da persone giovani e professionisti seri e preparati. Persone capaci di raccontare davvero il territorio, interpretando tra l’altro il tema scelto in occasione dei sessant’anni dalla nascita dell’UCSI. Sono, inoltre, onorata – ha detto, infatti, la D’Addona – che la mia rielezione sia avvenuta in occasione di un anniversario così importante per tutta la comunità di giornalisti cattolici.  Questo ci rende ancora più consapevoli dell’onere e dell’onore delle cariche attribuiteci che, sono certa, ognuno saprà ricoprire con testa e cuore”.

Gli stessi ingredienti che, hanno reso possibile numerose iniziative di cui l’UCSI Molise è stata interprete di recente: dal progetto Liberi nell’Arte con cui, in occasione del Sinodo dei giovani, è stato sviluppato un cammino all’interno delle realtà murarie, mettendo a contatto i detenuti con l’arte, per veicolare un messaggio di rinascita, speranza e libertà.
Un vero e proprio cammino, mai interrotto, anche grazie alla collaborazione con la TGR Rai Molise che, sulle proprie frequenze radiofoniche ha offerto uno spazio fatto di interviste e storie dalle carceri del Molise e dai luoghi della sofferenza.
Un sentiero percorso all’insegna dell’altro e suggellato dai valori cristiani e dalla fede in Dio che, porterà, gli esponenti del direttivo dell’UCSI Molise, così come quelli di tutte le altre regioni d’Italia, a incontrare Papa Francesco il prossimo 23 settembre.

lunedì 6 maggio 2019

DON GIOVANNI DIODATI, SACERDOTE DELLA DIOCESI DI CAMPOBASSO –BOJANO, TORNA ALLA CASA DEL PADRE.

Campobasso, 6 maggio 2019


Bregantini, un prete amabile di stile nelle relazioni fraterne

L’arcivescovo di Campobasso - Bojano, mons. GianCarlo Bregantini, il presbiterio, le religiose, i religiosi, i laici tutti della diocesi e la parrocchia di san Paolo annunciano con viva commozione il ritorno alla Casa del Padre di don Giovanni Diodati, dopo breve malattia serenamente vissuta.
Nato il 19 febbraio 1949 a Campobasso, dal padre Federico e dalla madre Beatrice Sacchi. Residente a Campobasso, ha studiato Teologia presso il seminario di Fermo (essendo la sua vocazione adulta). 
Dopo una feconda attività lavorativa nel mondo dell’arte, giunge al sacerdozio a 44 anni, anche per la testimonianza di don Giovanni Battista e la comunità della parrocchia di san Leonardo a Campobasso.  
Il 3 luglio 1993 viene ordinato sacerdote da S.E. mons. Ettore Di Filippo e il 5 luglio dello stesso anno viene nominato vice parroco ai Santi Bartolomeo e Paolo e, per un breve periodo nella parrocchia di Santa Maria di Loreto in Santo Stefano (frazione di Campobasso). Il 1 maggio del 1994 viene nominato Parroco dei Santi Bartolomeo e Paolo. 
Il 31 ottobre del 1995, inoltre, viene assegnato come assistente spirituale della Polizia di Stato presso la Questura di Campobasso, rimasto in carica fino al 2017 per raggiunti limiti di età. Don Giovanni Diodati è stato anche esorcista diocesano dalla morte del predecessore don Raffaele Bove. «Profondo nel consiglio come esorcista, vivace nell’animazione dei Movimenti laicali, vicino ai giovani in qualità di cappellano della Polizia di Stato di Campobasso, sensibile verso i poveri. Parroco zelante a san Paolo, amabile di stile nelle relazioni fraterne Lo affidiamo perciò al Signore, con grande speranza e con corale preghiera, certi dell’abbraccio di Dio verso il suo servo fedele», così, in sintesi, il vescovo Bregantini ne descrive il profilo sacerdotale.


La Messa esequiale presieduta da S.E. mons. GianCarlo Bregantini, arcivescovo Metropolita di Campobasso –Bojano, avrà luogo questo pomeriggio, lunedì 6 maggio 2019, alle ore 17:00 presso la chiesa san Paolo, in via Tiberio a Campobasso. 

sabato 20 aprile 2019

TRADIZIONALE E COMMOVENTE PROCESSIONE DEL VENERDÌ SANTO A CAMPOBASSO DETTA ANCHE “TECO VORREI” PER IL CANTO E LA MUSICA CHE L’ACCOMPAGNA.

Campobasso, 20 aprile 2019



In migliaia in strada, consueta tappa dinanzi al carcere di via Cavour


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La Processione inizia verso le ore 18 partendo dalla Chiesa di Santa Maria della Croce, è accompagnata da oltre 800 cantori il cui coro struggente incanta e commuove non solo i cristiani ma tutto il popolo che assiste dai bordi della strada in religioso silenzio.
Il Cristo morto è seguito da un corteo e dalla statua dell’Addolorata  accompagnata da donne vestite di nero che reggono nastri i quali culminano sulla statua.

lunedì 18 febbraio 2019

FONDERIA MARINELLI- UNA CAMPANA MONUMENTALE DEDICATA ALLE MINORANZE ETNICHE

Campobasso, 18 febbraio 2019

Domani 19 febbraio, presso la Pontificia Fonderia di Campane Marinelli, avverrà la fusione di una grande campana-monumento dedicata “alla Pace, ai Ladini e a tutte le minoranze etniche del mondo”

A ciascuna delle  506 minoranze etniche del mondo è dedicata una delle stelle che decorano la preziosa opera. Essa sarà collocata nel piazzale antistante al venerato santuario di Santa Giuliana di Vigo (Trento) ed espanderà i suoi rintocchi molto significativi in tutta la Val di Fassa infrangendosi sui maestosi graniti  dolomitici.
Un lavoro particolarmente impegnativo per la Marinelli di Agnone che ha richiesto circa un anno di lavoro sia per la complessità degli intenti poetici ed artistici  che per la scelta tonale davvero inconsueta. Sarà infatti il primo bronzo programmato con una taratura a 432Hz, la frequenza chiamata”aurea”, quella della vita e dell’armonia, quella dei suoni della Natura  tanto amata da Mozart e da Verdi che ritenevano conferisse al suono forza, pienezza e maestosità oltre che elevati effetti benefici per la salute.
L’iniziativa è nata in terra a minoranza linguistica ladina, patrimonio UNESCO, per valorizzare e portare in evidenza oggi più che mai il “preciso significato di pace e fratellanza che accomuna i popoli di ogni minoranza” usando il linguaggio iconografico dei simboli e delle frasi( anche in lingua ladina) che possono raccontare valori storici e culturali. La campana è stata ideata, promossa e curata in ogni fase di realizzazione dal Comm. Leopoldo Rizzi , Sindaco di Vigo di Fassa fino al 2017, oggi Vice Procurador della Val di Fassa ma anche docente universitario, economista, giornalista e uomo di profondissima sensibilità e cultura. Per le sue peculiarità il progetto ha ottenuto il Patrocinio OSCE( organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) per espressa volontà dell’ambasciatore Lamberto Zannier, High Commissioner on National Minorities.
La campana, di oltre 3 metri di circonferenza e peso di circa 800 kg, reca numerosissimi  fregi,  tutti originali ed esclusivi, di straordinaria bellezza ed interesse, plasmati e armonicamente distribuiti dalla scultrice Paola Patriarca che da oltre 20 anni realizza le decorazioni per le prestigiose opere sonore della Fonderia Marinelli, l’Azienda artigiana più antica al mondo che, orgogliosa,  conserva i tradizionali procedimenti di lavorazione in uso nel medioevo.
Elementi centrali sono le figure dei Santi venerati nella Valle: Santa Giuliana, patrona delle minoranze etniche ladine( e mondiali)ripresa dall’iconografia 400esca; san Giovanni Battista e san Michele arcangelo. Tutti  sono portatori della voce di Dio simboleggiata, secondo s. Paolo, dalla “spada a doppio taglio”. 
Fra la miriade di stelle che caratterizzano la campana riconosciamo due elementi michelangioleschi presi dagli affreschi della cappella Sistina: il particolare della mano di Dio che infonde la vita sfiorando quella di Adamo e del Giudizio universale(l’alfa e l’omega). Troviamo inoltre gli stemmi delle Province e dei Comuni della Valle, le medaglie del Pontefice e del Presidente della Repubblica, quella del Global Compact con accredito dell’ ONU e tante altre formule e simbolismi che fanno di questa un’opera unica, un raro testo dalla lettura attenta,complessa ed evocativa in cui nulla è lasciato al caso o è puro ornamento. Decisive sono le iscrizioni con grandi pensieri espressi da menti spirituali quali Gandhi, Maometto, Buddha ed Einstein. Infine lunghe iscrizioni percorrono tutta la base della campana: vi si leggono due articoli della Dichiarazione adottata dall’assemblea generale ONU del 1992. Essi sono firmati dal prof. Fausto Pocar, giurista ed accademico, membro del Comitato per i diritti Umani delle Nazioni Unite. Il prof. Pocar parteciperà al grande evento della fusione della campana rendendo ancor più rilevante questa storica nascita che sarà eccezionalmente benedetta dall’  Arcivescovo Giovanni Tonucci, delegato pontificio presso la basilica di s. Antonio di Padova. Sua Eminenza ha desiderato fortemente presenziare alla nascita di questa  eloquentissima ultima nata della Fonderia Marinelli, nella piccola e fiera terra del Molise. Da qui la campana inizierà un lungo viaggio che avrà come prima tappa il Vaticano per riceve la Benedizione Papale, quindi riceverà un rintocco augurale dal presidente Mattarella in Quirinale. Proseguirà per espandere rintocchi di pace verso le basiliche di s. Francesco ad Assisi, di Loreto e s. Antonio,a Padova. Resterà per qualche giorno in mostra presso la sede ONU di Ginevra e, prima della collocazione definitiva a Vigo di Fassa, sarà ospite del santuario di Pietralba(Bz).

mercoledì 28 novembre 2018

PRESENTAZIONE DEL LIBRO:"PERCORSI DI ARTE E FEDE"

Campobasso, 28 novembre 2018

Tricentenario della nascita di Paolo Saverio Di Zinno
Presentazione del sussidio percorsi di Arte e Fede nella Diocesi di Campobasso – Boiano.
IN CALCE 
(65 scatti di Gino stella)

Entrano nel vivo gli eventi celebrativi per il tricentenario della nascita di Paolo Saverio Di Zinno, illustre artista di arte sacra, nato il 3 dicembre 1817, a Campobasso. Tanti sono gli eventi in programma e tra questi la presentazione del sussidio Di Zinno percorsi di Arte e Fede nella Diocesi di Campobasso – Boiano, promosso dal Comitato pro Di Zinno e sostenuto dall’arcidiocesi di Campobasso – Boiano, dal Comune di Campobasso e dalla Regione Molise. 
Questa sera 28 novembre, presso la chiesa di san Bartolomeo apostolo, salita san Bartolomeo, nel Borgo storico di Campobasso, la conferenza – concerto di presentazione del libro. 
Il sussidio farà da premessa all’uscita straordinaria dei “Misteri” del 2 dicembre (13 quadri viventi sulla storia della Salvezza), detti “Ingegni” dei quali il Di Zinno ne è l'autore. Inoltre, farà da supporto come guida diffusiva per le due mostre temporanee finalizzate all’esposizione delle opere scultoree in legno del Di Zinno, previste in due diversi momenti (Dicembre –Gennaio /Maggio - Giugno) negli spazi espositivi del Palazzo Gil della Fondazione Molise Cultura. 
Il programma prevede la partecipazione degli autori che hanno curato la redazione dei testi e del percorso iconografico (padre Giancarlo Li Quadri Cassini e Nella Rescigno), nonché del dott. Vincenzo Lombardi, Direttore degli Archivi di Stato di Campobasso e di Isernia che curerà la presentazione del libro nei caratteri generali storico-artistico- culturali.
I saluti a cura del Sindaco di Campobasso, Antonio Battista e del Segretario della Regione Molise, Quintino Pallante. L’Arcivescovo di Campobasso – Boiano S.E. Mons. GianCarlo Bregantini ha portato un suo messaggio. 
La presentazione sarà intercalata da momenti musicali a cura dei giovani musicisti del Conservatorio Statale di Musica “L. Perosi” di Campobasso (duo chitarristico Antonio De Gregorio e Niccolò Trivieri) con musiche della letteratura musicale classica del repertorio chitarristico.
“Arte e Fede”, un prodotto editoriale, fruibile, iconografico, agile che propone le opere scultoree in legno dell’ illustre maestro “ Il Nostro” del settecento, secondo un intercalare divulgativo e di immediata consultazione per scoprire il Di Zinno inedito e ammirare le statue conservate nelle varie parrocchie della diocesi di Campobasso – Boiano. Un itinerario di fede e di arte per promuovere la cultura dell’arte sacra e far conoscere il territorio dentro un contesto “liturgico e popolare: le sculture ornano, ma soprattutto formano” come afferma il vescovo Bregantini nella presentazione al libro. Copiosa è stata la sua produzione artistica su tutto il territorio del Molise, oltre i confini regionali fino alla Dalmazia. 

IL MESSAGGIO DELL'ARCIVESCOVO BREGANTINI

Conquistati, restiamo, dalle statue di Paolo Saverio Di Zinno. Ci prendono, ci attraggono. Calamita di speranza e di fede. Merita il nostro cuore attento, riconoscente.
            Ecco il motivo del presente libretto. Nato dal desiderio vivissimo di aiutarci ad apprezzare il suo duplice messaggio. Quella fede che ha sostenuto ed orientato il giovane Paolo, di ritorno dalle botteghe d'arte di Napoli. A 24 anni, in città, parte viva dell'amministrazione locale, sia nella realtà ecclesiastica che in quella civile, Paolo genera nel suo cuore bozzetti d'arte. Li pensa e li ripensa. Prega, abbozza, genera capolavori, frutto tutti di una grande spaziatura. Per questo, il libretto, ora nelle vostre mani, è pensato su un duplice messaggio. L'aspetto artistico e storico, commentato dalla sapienza di Nella Rescigno, attentissima ai particolari e capace di forte lettura interiore delle statue. Poi, unito strettamente, ecco l'aspetto religioso e spirituale. Inscindibili, entrambi. Come unire insieme il pane del cielo con il pane della terra. E questa parte è affidata a fra Giancarlo Li Quadri Cassini, frate attento e capace di cogliere fino in fondo il messaggio che offrono a tutti la presenza delle statue, proprio dentro le chiese. È bello sentire che queste statue, pur qui presentate "in vetrina" nelle foto ben curate, in realtà sono tutte dentro un contesto liturgico e popolare. Ornano, ma soprattutto formano. Fanno gioire gli occhi, ma anche creano spazi innovativi di fede. Soprattutto con due mezzi: i colori, sempre ben scelti dall'artista Paolo, sempre pensati, accurati, eloquenti. Perchè il colore è quel dono che subito fa balzare di entusiasmo il cuore, tramite gli occhi di meraviglia. Poi, il panneggio. Qui, Di Zinno è immortale. Coinvolge, avvolge, rivolge. Coinvolge i fedeli perchè siano messaggi di fede vissuta insieme. Mai da soli. Perciò, avvolge, perchè senti che nel contemplare quella statua anche oggi, misteriosamente, l'artista ti è vicino. Crea con te un dialogo. E perciò rivolge un messaggio. Ogni statua, come vedremo, si può riassumere in una sola parola. Ed è quello che cerchiamo di fare, con questo libretto. Farle parlare, oggi, a me e a te. Al credente, perchè lo sguardo sia sempre più rivolto al cielo. Ma anche a chi non ancora crede, ma sente il fascino delle vette del Matese, che qui sono rappresentate dal gioco delle mani. Ogni artista, infatti, parla sempre con le mani delle sue statue. Ieri ed oggi. Sono proprio le mani, allora a dar voce al panneggio e carica agli occhi. Perchè chi contempla queste opere, senta che Dio è la bellezza. Che ha fatto ogni cosa con sapienza ed amore. L'eco dei salmi rigenera, mentre si guarda al singolo santo. Risuona una voce nel mio cuore. Parlano. Evocano il mistero.
            Il libretto è suddiviso in tre parti, distribuite con saggezza: commento diretto a 16 statue, tra le più belle dell'artista, che sono presenti nelle nostre chiese parrocchiali. Poi, una carrellata, rapida ma efficace, di altre 39 opere che allargano il cuore per cogliere quanto sia stato prolifico il Di Zinno, in un contesto vivace, quale quello della città di Campobasso, in pieno Settecento, uno dei momenti storici più fecondi per il Regno di Napoli, sotto la guida illuminata di Carlo III. Infine, un rapido cenno ai "Misteri", che di fatto sono il dono più grande che ci ha lasciato l'artista. Un breve ma efficace commento da Liberato Tiberino arricchisce il tutto. Il libretto, mi piace dirlo, è così un'ottima guida per capire il linguaggio dell'arte. Ogni statua è stata preparata. Singolare poter leggere il bozzetto nella raccolta Eliseo, preziosissima. Che fa intuire le linee progettuali. Le tensioni, le direttrici, gli sguardi, i cuori.
            Ed eccole, allora, le 16 statue. A ciascuna, mi piace dare un aggettivo che le incastoni rapidamente. L'Immacolata si fa leggera. È la prima. Incanta per le sue mani, aperte, in ascolto ed adesione alla voce di Dio. L'Incoronata è il segno della transumanza, con l'atteggiamento orante di chi percorre sentieri di fatica e prega nel camminare. L'Assunta di Campochiaro, che ho avuto la gioia di commentarla tante volte, dal vivo, alla gente, spesso stanca nella vita di paese, frammentato e complesso. Quel cielo, alleggerisce. Corre verso il cielo. Anela, con le mani aperte. Raccoglie tante lacrime. Parla di speranza, dentro il difficile della vita. L'Addolorata è resa strazio per la passione del Figlio. Occhi al cielo e mani invocanti pietà. Lo stupore avvolge Santa Maria della Libera, ad Indiprete. Intercedono per tutti, quelle mani con le piccole croci! San Francesco d’Assisi è realmente icona di Cristo, parola viva eloquente, che chiede di "essere ascoltata" come dice il libro. San Francesco Saverio, a Campodipietra, è il testimone: deciso, chiaro, efficace, risoluto nell'amore alla Verità! C'è tutta l'arte dell'insegnare, lo stile della maestra in quel capolavoro che ci viene da Cantalupo: Sant'Anna, la mamma, che educa la figlia Maria. Occhi al cielo, mani ravvolgenti. Per una fede che va trasmessa ai figli, come ci chiede di fare, sempre più, il cammino del Sinodo in Diocesi. San Rocco è il pellegrino. Lo stile di vita del Cristiano. Provato, anch'egli, per la piaga mostrata ma solidale con chi è ferito nella vita, sostenuto dal cagnolino, natura vicina! Asensionale è l'opera magnifica di San Vincenzo Ferrer, che veneriamo nel Santuario di Cercemaggiore, affidato per cinque secoli ai Padri Domenicani. È un'opera bellissima. Viva, vera! Con lo Spirito Santo in capo che rende svolazzante il saio! Vorrei essere anch'io come Vescovo come la statua di San Donato: l'annunciatore della Parola, con un volto gaio, una mano fatta Parola, che viene portata in grembo. Un Logos fatto sorriso, nei colori vivissimi della statua. In diagonale, verticalmente teso, è San Giuseppe. Colpisce, perché si fa Custode, sicuro e fermo, nella gioia luminosa. San Sabino sa abbracciare, con calore, tutti i fedeli. Un abbraccio ampio, che sa raccogliere, da vero pastore, amabile! San Matteo è elegante, nobile, bello. Un volto pregno di gloria, proprio perchè lui stesso ha ottenuto misericordia. Infine, San Silvestro. È realmente Pontifex, regale, solenne nel suo panneggio che avvolge il libro liturgico. Chiudiamo con San Gaetano: volto contemplativo, sereno, con le mani che sono premura con la gente, vicinanza ad un popolo in cerca di risposte di vera "Riforma" della Chiesa. Quasi a dirci: così vorremmo che fossero tutti i preti!
Grazie allora. Auguri a chi potrà gustare tutte queste opere. Per sentire che cielo e terra, legno e grazia, volto e mani, cuore e sorriso ... tutto questo crea la bellezza del pregare e dell'agire, in quel perenne monito: "Ora et Labora", che pervade i secoli e segna la bellezza e la forza della cristianità. Amen.