I Carabinieri del Nucleo Investigativo arrestano un altro
indagato.
Soltanto due
settimane fa i lampeggianti di una moltitudine di “gazzelle” dei Carabinieri di
Campobasso, avevano fatto da contorno alle prime luci dell’alba in una
Campobasso ancora addormentata.
Quasi un
centinaio di militari, con 35 automezzi e 2 unità cinofile, coordinate dal
Tenente Colonnello TAMBORRINO e dirette sul campo dal Comandante del Nucleo
Investigativo, Capitano GISMONDI, il 4 giugno scorso eseguirono 9 ordinanze di
misura cautelare delle quali 4
in carcere, 4 agli arresti domiciliari ed 1 all’obbligo
di dimora. In quella giornata i Carabinieri eseguirono anche 22 perquisizioni
locali per la ricerca di sostanza stupefacente, alcune delle quali si
conclusero anche positivamente. Proprio nel corso di una perquisizione,
infatti, ad uno degli indagati non destinatario di misura cautelare vennero
rinvenuti oltre 90 grammi
di hashish, e 21 grammi
di M.D.M.A. una droga sintetica molto in voga nelle discoteche, definita da
tanti giovani come “la droga dell’amore”.
Il
proprietario del piccolo “bazar” sequestrato dai Carabinieri venne tratto in
arresto e si aggiunse agli altri 9 provvedimenti cautelari appena eseguiti.
Ma le indagini
del Nucleo Investigativo, come era prevedibile, non si sono fermate
all’esecuzione di quella misura cautelare perché, anche successivamente, i
Carabinieri diretti dal Capitano GISMONDI hanno continuato a raccogliere
elementi probatori a carico di tutti gli indagati. E proprio l’opera di
certosina ricostruzione di tutte le vicende oggetto di indagine, condotta dai militari,
ha consentito di raggiungere l’ennesimo risultato investigativo.
Nella prima
ordinanza, infatti, quella eseguita il 4 giugno, il Giudice per le indagini
preliminari aveva rigettato la richiesta di misura cautelare avanzata dalla
Procura della Repubblica di Campobasso sul conto di un indagato poiché, pur
avendo ravvisato i gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati contestati,
aveva eccepito la mancanza di attualità delle esigenze cautelari.
Le
risultanze investigative raccolte dal Nucleo Investigativo dopo il 4 giugno,
però, hanno consentito di documentare, in maniera chiara ed inequivoca,
l’attualità delle esigenze cautelari pure su quell’indagato, ragione per la
quale il Pubblico Ministero titolare dell’indagine ha reiterato la richiesta
che, questa volta, è stata accolta dal GIP.
Nelle prime
ore di questa mattina, infatti, i militari del Nucleo Investigativo hanno
bussato alla porta dell’indagato e gli hanno notificato l’ordinanza di
applicazione della misura degli arresti domiciliari, emessa il 19 giugno dal
GIP di Campobasso.
Dopo le
formalità di rito presso gli uffici della caserma “Testa” in via Mazzini,
l’arrestato, C.F., un 36enne
censurato residente a Campobasso, già coinvolto in un’altra indagine antidroga
della Questura di Campobasso, l’operazione “Ripa”, è stato tradotto presso la
sua abitazione per rimanervi ristretto agli arresti domiciliari.
L’operazione
conclusa oggi dal Nucleo Investigativo di Campobasso ha dimostrato che
l’attività investigativa dei Carabinieri, e di tutte le forze dell’ordine, per
il contrasto ai delitti in materia di stupefacenti, è costante, attenta ed
inarrestabile.
Un piccolo
risultato a confronto di un allarme sociale di grande rilevanza; ma è anche
vero che pure un viaggio di mille miglia comincia sempre da un primo passo.
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