venerdì 22 giugno 2012

Campobasso. Carabinieri - Operazione “Grido d’Aiuto”: ATTO SECONDO.

Campobasso 22 giugno 2012



I Carabinieri del Nucleo Investigativo arrestano un altro indagato.

Soltanto due settimane fa i lampeggianti di una moltitudine di “gazzelle” dei Carabinieri di Campobasso, avevano fatto da contorno alle prime luci dell’alba in una Campobasso ancora addormentata. 
Quasi un centinaio di militari, con 35 automezzi e 2 unità cinofile, coordinate dal Tenente Colonnello TAMBORRINO e dirette sul campo dal Comandante del Nucleo Investigativo, Capitano GISMONDI, il 4 giugno scorso eseguirono 9 ordinanze di misura cautelare delle quali 4 in carcere, 4 agli arresti domiciliari ed 1 all’obbligo di dimora. In quella giornata i Carabinieri eseguirono anche 22 perquisizioni locali per la ricerca di sostanza stupefacente, alcune delle quali si conclusero anche positivamente. Proprio nel corso di una perquisizione, infatti, ad uno degli indagati non destinatario di misura cautelare vennero rinvenuti oltre 90 grammi di hashish, e 21 grammi di M.D.M.A. una droga sintetica molto in voga nelle discoteche, definita da tanti giovani come “la droga dell’amore”.
Il proprietario del piccolo “bazar” sequestrato dai Carabinieri venne tratto in arresto e si aggiunse agli altri 9 provvedimenti cautelari appena eseguiti.
Ma le indagini del Nucleo Investigativo, come era prevedibile, non si sono fermate all’esecuzione di quella misura cautelare perché, anche successivamente, i Carabinieri diretti dal Capitano GISMONDI hanno continuato a raccogliere elementi probatori a carico di tutti gli indagati. E proprio l’opera di certosina ricostruzione di tutte le vicende oggetto di indagine, condotta dai militari, ha consentito di raggiungere l’ennesimo risultato investigativo.
Nella prima ordinanza, infatti, quella eseguita il 4 giugno, il Giudice per le indagini preliminari aveva rigettato la richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura della Repubblica di Campobasso sul conto di un indagato poiché, pur avendo ravvisato i gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati contestati, aveva eccepito la mancanza di attualità delle esigenze cautelari.
Le risultanze investigative raccolte dal Nucleo Investigativo dopo il 4 giugno, però, hanno consentito di documentare, in maniera chiara ed inequivoca, l’attualità delle esigenze cautelari pure su quell’indagato, ragione per la quale il Pubblico Ministero titolare dell’indagine ha reiterato la richiesta che, questa volta, è stata accolta dal GIP.
Nelle prime ore di questa mattina, infatti, i militari del Nucleo Investigativo hanno bussato alla porta dell’indagato e gli hanno notificato l’ordinanza di applicazione della misura degli arresti domiciliari, emessa il 19 giugno dal GIP di Campobasso.        
Dopo le formalità di rito presso gli uffici della caserma “Testa” in via Mazzini, l’arrestato, C.F., un 36enne censurato residente a Campobasso, già coinvolto in un’altra indagine antidroga della Questura di Campobasso, l’operazione “Ripa”, è stato tradotto presso la sua abitazione per rimanervi ristretto agli arresti domiciliari.
L’operazione conclusa oggi dal Nucleo Investigativo di Campobasso ha dimostrato che l’attività investigativa dei Carabinieri, e di tutte le forze dell’ordine, per il contrasto ai delitti in materia di stupefacenti, è costante, attenta ed inarrestabile.
Un piccolo risultato a confronto di un allarme sociale di grande rilevanza; ma è anche vero che pure un viaggio di mille miglia comincia sempre da un primo passo.

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