Di Michele Petraroia
Oggi alle 16.00 presso uno dei dieci Conventi dei
Padri Domenicani più vecchi del Mondo, nella suggestiva cornice della Valle del
Tammaro, il Molise accoglierà in una cerimonia ufficiale che sarà suggellata
dall’esibizione artistica del Trio Miele nel 1° Festival di musica da camera “ Mario di Cecco”, i
migranti giunti dalle Americhe, dall’Australia e dall’Europa per partecipare ai
festeggiamenti in onore della Madonna della Libera.
C’è chi torna dall’Argentina, dopo 56 anni e chi
arriva per la prima volta in assoluto, solo perché gli è stato trasmesso
l’attaccamento alle nostre tradizioni dai genitori e dai nonni. Con loro ci
saranno i rappresentanti dell’associazioni molisane all’estero e diversi
esponenti istituzionali degli Stati Uniti e di altri Paesi. Ricordo per tutti
il Senatore del CONNECTICUT (USA) Sean Williams, ed il Sindaco di Greensburgh (
Pensylvania ) Karl Ehinsmann.
La comunità di Cercemaggiore celebrerà la ricorrenza
del 600° anniversario del ritrovamento della Statua della Madonna della Libera,
ad opera di un contadino del luogo, avvenuto il 2 luglio 1412, grazie ad un
aratro che si incagliò nel braccio di un otre dove secoli prima, la Statua
venne nascosta, per porla al riparo dalla devastazione dei Saraceni che
distrussero gran parte del Molise.
Nel rito religioso del 2 luglio prossimo, alla
presenza di un Cardinale, sarà indetto l’Anno Mariano che trasformerà il
Santuario della Libera fino a luglio 2013, in un luogo di preghiera, di ritiro
spirituale, di seminari culturali e di eventi civili, dedicati al territorio,
alla comunità locale e ai nostri migranti sparsi in varie parti del Mondo. Ed
il modo più bello per aprire le celebrazioni del 600° anniversario è proprio
questa accoglienza verso chi arriva da lontano, nel nome di un grande
violinista di Cercemaggiore, Mario Di Cecco, che arrivato a New York da
analfabeta, attraverso lo studio riuscì a diventare Direttore d’Orchestra,
fondò e diresse la Waterbury Simphony Orchestra dal 1938 al 1962. Come a dire
che la vera miniera d’oro del Molise è questa potenzialità sconosciuta di tanti
corregionali che si sono affermati a livello internazionale e ci hanno lasciato
aperti varchi di credibilità e quindi di scambi culturali, turistici,
istituzionali, sociali ed economici, che noi dobbiamo solo saper cogliere e
valorizzare.
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