NOTA di MICHELE PETRAROIA.
IL PAPA NELLE AREE TERREMOTATE.
Michele Petraroia |
Nei
contatti di questi giorni con l’Assessore Regionale alla Pubblica Istruzione,
Prof. Patrizio Bianchi, con le autorità locali emiliane e con la famiglia di
Nello D’AMICO, ho sollecitato la firma di un Protocollo d’Intenti tra la
Regione Molise e la Regione Emilia-Romagna, col Comune di Novi di Modena, sulla
stregua dell’Accordo firmato dal Presidente Vasco Errani nel 2002 con il Comune
di Santa Croce di Magliano per allestire una struttura provvisoria da adibire a
scuola.
Dalle
mie verifiche sono 360 gli studenti delle scuole elementari e medie inferiori
di ROVERETO sulla SECCHIA, frazione di Novi di Modena, che da settembre non
avranno un luogo in cui studiare. Il Sistema Molise potrebbe raccordare gli
sforzi delle associazioni e delle istituzioni locali per garantire a quella
comunità una scuola provvisoria. Sul tema c’è la disponibilità dell’Assessore
dell’Emilia-Romagna e c’è un positivo orientamento del Presidente della Giunta
del Molise che potrebbe formalizzare la proposta e scadenzare i tempi per la
firma del Protocollo d’Intesa.
Dalle
conversazioni di queste ore con la comunità di Rovereto sulla Secchia ho
avvertito l’apprensione per la visita di Papa Benedetto XVI° che oggi sarà con
loro per portargli conforto e per ricordare il parroco Don Ivan Martini, morto
sotto le macerie della chiesa di quel Borgo. E’ importante il sostegno morale a
quelle popolazioni martoriate, ma non è meno significativo un piano di aiuti
che limiti i disagi delle famiglie e tenga unita la comunità intorno ai suoi
luoghi simbolo che sono la scuola, il centro sociale e la chiesa.
E’
stato bello soccorrere dal Molise alcune famiglie di Rovereto sulla Secchia e
sarà positivo continuare in iniziative mirate di solidarietà per questa
Frazione, ma ora serve un salto di qualità con un progetto strutturato che
ponga le basi per preservare quel borgo e non cancellarlo dalla carta
geografica come temono gli abitanti locali, indisponibili a spostarsi a Novi di
Modena. Aiutarli non è impossibile. Il Molise può e deve farlo con una logica
sistemica che eviti dispersioni in mille rivoli degli interventi di solidarietà
avviati.
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