“Con
la nascita di una Newco, la Regione volta pagina e scongiura definitivamente il
rischio fallimento."
“Con l’approvazione della delibera di Giunta
numero 383, in
Consiglio regionale è stata scritta una delle pagine più felici della storia
politica molisana degli ultimi anni”.
Commenta
così il presidente della IV Commissione Lucio De Bernardo l’esito dell’ultima
assise di via IV Novembre riunitasi per dare una risposta definitiva al futuro dello
Zuccherificio del Molise.
“Al di là delle appartenenze politiche – ha dichiarato De Bernardo – è prevalso il senso di responsabilità
nell’interesse dei lavoratori e del futuro di una realtà aziendale dotata di un
notevole potenziale di sviluppo. Un esempio di buona amministrazione che riesce
a superare gli interessi di parte, facendo prevalere il bene della
collettività. La politica regionale ha compreso la necessità di operare con
somma urgenza per il salvataggio in
extremis dello stabilimento saccarifero di Termoli.
Un passaggio storico importante
per l’azienda e per la Regione Molise che potrà definitivamente porre fine all’annoso
‘problema dello Zuccherificio’, svincolandosi da una realtà che per anni ha
prosciugato risorse pubbliche ingenti, sottraendole ai molisani e allo sviluppo
del territorio.
Poi,
il duro affondo su quanti, secondo il consigliere De Bernardo, sono
responsabili di un mancato sviluppo dell’impianto: “Mi auguro che vi sia volontà di procedere per un immediato accertamento,
da parte degli uffici preposti, nel rintracciare le responsabilità di chi ha
agito non nell’interesse dell’azienda saccarifera molisana, ma con l’intento di
depauperarne ulteriormente le risorse, mettendo in ginocchio una realtà
imprenditoriale che, al contrario, ha tutte le caratteristiche per produrre
redditi imponenti e distribuire ricchezza sul territorio. Politicamente il mio
impegno andrà in questa direzione.
La Regione ha il dovere di fare
chiarezza, nell’interesse dei cittadini molisani che hanno il dovere di sapere
che fine fanno i loro soldi. Il concetto di legalità e trasparenza deve
appartenere a tutti noi amministratori; non può essere prerogativa di una certa
parte politica.
Del resto, i finanziamenti
regionali hanno fino ad ora salvato il destino delle maestranze, senza però
rilanciare la produzione, né hanno creato le condizioni per un processo produttivo
duraturo nel tempo, qualitativamente e quantitativamente adeguato a garantire
l’autonomia finanziaria della Spa, anche perché l’ex socio privato non ha
sostenuto, con i dovuti esborsi per la ricapitalizzazione, gli sforzi per il rilancio
e l’innovazione dell’azienda.
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