Mercoledì 27 giugno 2012 dalle ore 9.00
L’evento coordinato e promosso da Sergio Storti, Direttore
dell’Oncoematologia della Fondazione Giovanni Paolo, vedrà la partecipazione
dei maggiori specialisti italiani del settore che si riuniranno a Campobasso
per discutere di un argomento che interessa una gran numero di persone affette
da malattie ematologiche.
Particolarmente importante è la diagnosi, ne
parleranno Pina Sallustio, Direttore
Dipartimento Immagini e Cristiana Gasparrino Medico dell’Oncoematologia. (si
allega programma completo)
Quando
sentiamo parlare di funghi pensiamo subito all’ambito gastronomico, ma ci sono
particolari tipologie di funghi, le micosi, che possono provocare infezioni
della pelle causate dai miceti, dal greco mikòs, che vuol dire, appunto, "fungo". Sono “soggetti a rischio” le
persone che per ragioni di lavoro debbono utilizzare servizi igienici in
comune, per esempio atleti, calciatori, operai che fanno la doccia in locali
umidi e caldi; altre volte ci si può
contagiare semplicemente facendo un bagno nelle piscine, o con i rapporti
sessuali. Questi microrganismi sono classificati in diversi gruppi (es.
dermatofiti, lieviti, muffe, etc) e possono infettare la pelle (es:
dermatofizia), i capelli (tigna), le unghie (onicomicosi) e le aree genitali
(es: infezioni da candida albicans).
Una
volta identificato il tipo di fungo, lo specialista può programmare una terapia specifica che si
risolve assumendo qualche semplice farmaco, come pomate o altro.
Nelle
persone che hanno il sistema immunitario compromesso a causa di malattie
ematologiche maligne (leucemie, linfomi etc.)
le infezioni fungine possono essere molto invasive ed aggressive e
rappresentano una delle maggiori cause di mortalità. Negli ultimi anni è stata
documentata una variazione del profilo epidemiologico delle infezioni fungine
invasive (IFI): si registra infatti una diminuzione dell’incidenza di infezioni
da candida e un relativo aumento dell’incidenza di infezioni da funghi
filamentosi, in particolare delle aspergillosi invasive, soprattutto nei
pazienti con leucemia mieloide acuta e in quelli sottoposti a trapianto
allogenico di cellule staminali ematopoietiche, e più recentemente anche in
altre patologie come la leucemia linfatica cronica sottoposta ai nuovi più
efficaci trattamenti, che possono
determinare insieme alla malattia stessa un profondo grado di imunodepressione.
La
diagnosi dell’infezione e il suo trattamento precoce sono armi estremamente
importanti: è noto infatti che la mortalità da IFI raggiunge il 90% quando
l’infezione viene diagnosticata e trattata più di dieci giorni dopo la comparsa
dei segni clinici o radiologici.
La
diagnosi delle infezioni fungine invasive, in particolar modo dell’aspergillosi
invasiva e delle altre infezioni da ifomiceti, si presenta, tra l’altro, di non
semplice esecuzione per l’assenza, specialmente nelle fasi iniziali della
malattia, di segni e sintomi significativi.
Procedure
non invasive, quali la TC e il test immunoenzimatico per la ricerca del
galattomannano, sono strumenti diagnostici rilevanti per identificare
precocemente i pazienti con infezione fungina invasiva e poter iniziare un
trattamento efficace.
Questo
meeting, partendo dall’analisi dei più recenti dati epidemiologici italiani,
affronterà il tema della diagnosi di IFI in modo completo, approfondendone gli
aspetti microbiologici, immunologici e di imaging. L’aspetto della terapia, sia
per le infezioni da aspergillo sia per quelle da funghi rari, verrà trattato
con l’obiettivo di ribadire l’importanza di una personalizzazione della scelta
farmacologica, che parta da una valutazione del livello di rischio rapportato
all’aggressività delle varie molecole disponibili. L’approccio
multidisciplinare dell’evento consentirà di offrire un aggiornamento scientifico
completo, indispensabile per quei clinici che quotidianamente si trovano a
gestire un paziente critico, per il quale l’efficacia del percorso diagnostico
terapeutico rappresenta una condizione cruciale per la sopravvivenza.
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