Il “Foglio di Via” del Questore.
Uno scudo per la sicurezza del Molise.
Aumenta il numero delle persone
che, non sapendo dare contezza della loro presenza nei nostri Comuni, vengono
raggiunti dall’ordine del Questore di abbandonarne i territori, e di non farvi
più ritorno sino a tre anni.
Nella nostra Regione, nella quale
l’indice di criminalità è tra i più bassi d’Italia, si verifica , con frequenza
crescente, che il suo territorio sia meta di “incursioni” da parte di criminali
- connazionali e stranieri - che periodicamente vi giungono da altrove, facendo
impennare il numero soprattutto dei furti e delle truffe.
Non sono stati pochi, specie
nell’ultimo periodo, i casi in cui, grazie anche alla collaborazione tra
cittadini e Forze di Polizia, è stato possibile cogliere tali soggetti in
flagranza di reato, con il loro conseguente arresto ed il loro deferimento
all’Autorità Giudiziaria.
Parallelamente all’attività di
repressione, anche quella di prevenzione sta tuttavia dando buoni frutti,
contribuendo a comprimere il numero dei reati ed assicurando al Molise quel trend di vivibilità consona all'elevato
grado di civiltà dei suoi abitanti.
Nel corso dei servizi di controllo del
territorio, ma anche nell’ambito di più mirate attività di polizia, sono stati
infatti rintracciati, in diversi comuni della Provincia, numerosi soggetti
residenti in altre Regioni e per i
quali, il controllo effettuato presso la banca dati del Ministero dell’Interno,
ha fatto emergere pregiudizi penali e di polizia, spesso riguardanti proprio i
reati di furto e di truffa. Alla richiesta di specificare il motivo della loro
presenza sul territorio del comune nel quale si trovavano, gli stessi non
riuscivano a darne una convincente ragione.
In tali occasioni, la loro
situazione è stata prontamente segnalata, dalle unità operative della Polizia
di Stato o dell’Arma dei Carabinieri, al Questore di Campobasso che, nella sua
veste di Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, dopo aver di volta in
volta esaminato le circostanze di luogo e di fatto riferite dagli operanti e
dopo aver approfondito l’esame delle qualità soggettive della persona
rintracciata ha, in numerosi casi, adottato lo specifico provvedimento, noto
come “foglio di via obbligatorio”.
Il soggetto destinatario ha così dovuto
abbandonare il territorio sul quale era stato rintracciato ed ha dovuto
raggiungere il comune di residenza, restando inibito il suo rientro nella località di rintraccio per
un periodo sino a tre anni.
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