Sanità, Costruire Democrazia.
“RESTITUIRE DIGNITÀ E CENTRALITA’ ALLA SANITÀ PUBBLICA.”
Con riferimento alla situazione
della sanità molisana, a partire dall’avvio della discussione in Consiglio
regionale sulla bozza di piano sanitario, il movimento civico Costruire
Democrazia, nelle persone del Consigliere regionale Massimo Romano, del
Consigliere provinciale Michele Durante e del gruppo consiliare al Comune di
Campobasso composto, oltre che Durante, da Michele Coralbo e Teresa Cuomo, esprime
la propria posizione politica.
“Bisogna restituire dignità
alla sanità pubblica della nostra Regione. Una dignità che è stata troppo
spesso piegata ad interessi di parte, anche di privati, ovvero utilizzata per
fini clientelari e per scopi politico elettorali e familistici. La
situazione drammatica in cui versa la sanità in Molise è figlia di queste
commistioni, rispetto alle quali bisogna rimettere al centro il paziente e il
diritto alla salute di tutti i cittadini.
Già ad ottobre abbiamo
richiesto formalmente la rimozione di Michele Iorio dalla carica di commissario
ad acta per la sanità, invitando lo Stato ed i preposti organi di
controllo, a partire dalla Corte dei Conti, ad accertare i presupposti di legge
per la sua sostituzione.
Ne riproponiamo l’urgenza,
sottolineando che il nuovo piano sanitario deve essere e non può che essere
approvato dal Consiglio regionale, previo parere della Consulta dei Sindaci
e previa audizione/consultazione del partenariato e delle comunità locali.
In ogni caso, la situazione di
completa confusione che si registra sul piano delle competenze, e l’assenza di
adeguate forme di controllo e monitoraggio nell’attuazione delle misure già
adottate a mezzo di decreti commissariali ovvero mediante provvedimenti della
direzione generale dell’azienda sanitaria aggravano una situazione che definire
drammatica è un eufemismo: la qualità delle prestazioni è sempre più a rischio
e gli utenti sono costretti a subire gravissimi pregiudizi, come dimostrano,
tra le altre, le denunzie pervenute dai pazienti e dagli stessi medici sotto
organico del pronto soccorso ovvero per quello che riguarda lo smembramento
delle attività cardiologiche e di emodinamica.”
Con riferimento all’ipotesi di
integrazione dell’Ospedale Cardarelli con la Fondazione di cura
Giovanni Paolo II, i rappresentanti di Costruire Democrazia affermano quanto
segue:
“Pretendiamo che su questo
tema si dica la verità. Lo smantellamento del Cardarelli, un tempo Ospedale
regionale, è purtroppo in atto da tempo, come denunziamo da almeno due anni, a
partire dalla riduzione dei posti letto. L’integrazione del pubblico e del
privato dovrebbe essere un fatto ordinario, ma di certo questa non può avvenire
attraverso la penalizzazione del sistema pubblico che deve, al contrario,
restare centrale.
Ma è preoccupante che oggi si
rilanci il tema adducendo come motivazione non meglio specificati motivi di
“sicurezza”. Perché delle due l’una: se ci sono problemi di sicurezza
dell’edificio, pretendiamo di conoscere i nomi di chi si è assunto la
responsabilità di tacere per anni i rischi di incolumità per utenti,
lavoratori e pazienti. Se, al contrario, il tema della sicurezza è sventolato
solo come paravento per mistificare e nascondere scelte diverse che mirano alla
destrutturazione del pubblico, allora lo dicano chiaramente e ciascuno si
assuma le sue responsabilità.”
“A distanza di sette mesi – conclude Massimo Romano – attendo ancora di sapere se è vero che il segretario particolare del Presidente della Regione sia stato nominato nel Cda della Fondazione Giovanni Paolo II e se si, vorrei capire a che titolo e con quale provvedimento”
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