83enne tratto in arresto.
Beccato in fragranza di reato per truffa, tentata truffa e
millantato credito.
Ampio servizio fotografico di Gino Calabrese
Ieri 22 marzo alle ore 12.30 circa gli
Agenti della Squadra Mobile della Questura hanno tratto in arresto in flagranza
di reato D.L.V. per i reati di truffa, tentata truffa e millantato credito ai
danni di due fratelli residente in provincia di Campobasso. Gli Agenti sono
entrati nella sede gestita dallo stesso D.L.V. in pieno centro a Campobasso e
hanno sequestrato 500,00 Euro che le vittime gli avevano appena consegnato. Il
denaro era parte del corrispettivo richiesto per trovare un lavoro inesistente
presso l’Anas o presso una scuola pubblica a una delle due vittime. In
precedenza, l’autore del reato, che si dichiarava maresciallo in pensione dei
carabinieri, aveva richiesto e ottenuto altri 670 Euro per iniziare la pratica
di assunzione.
La sorella della vittima,
quando il fratello gli ha raccontato di aver consegnato il denaro a una persona
che gli aveva assicurato che lo avrebbe fatto assumere presso un Ente pubblico
all’età di 52 anni, ha subito pensato che si potesse trattare di una truffa.
Per esserne certa, la donna si è recata personalmente dall’indagato. Questi ha
offerto anche a lei un lavoro sempre presso l’Anas o presso una scuola
pubblica. La donna allora non ha esitato un istante e ha chiesto aiuto alla
Polizia. Gli investigatori, dopo aver raccolto una prima denuncia, hanno
concordato con il pubblico ministero un
servizio per ottenere le prove del reato. Quando D.L.V. ha richiamato le vittime per richiedere un
altro acconto, la donna ha avvertito gli Agenti della Squadra Mobile che hanno
fotocopiato le banconote che la donna doveva consegnare e le hanno dato una
telecamera per registrare la consegna. Una volta all’interno dell’Ufficio, le
vittime hanno consegnato il denaro e hanno registrato i momenti salienti
dell’incontro, raccogliendo prove inoppugnabili circa la colpevolezza del
responsabile che ha ammesso davanti alle telecamere di aver richiesto e
ricevuto 1170,00 Euro in cambio della promessa di un posto di lavoro che non
sarebbe mai arrivato. Per rendere più credibile la truffa, D.L.V. scriveva anche lettere false ad
autorevoli, potenti ma inesistenti personaggi, definiti amici, a Roma, che
potevano aiutarlo nelle assunzioni. Le lettere erano mostrate alle vittime in
modo da ingenerare loro la speranza di poter ottenere effettivamente il posto
di lavoro. Quando gli investigatori hanno fatto irruzione nel suo studio hanno
trovato copiosa documentazione che dimostrava come l’anziano pensionato era
solito porre in essere truffe della stessa natura ai danni di diverse persone.
Grazie alle carte sequestrate, infatti, gli Agenti hanno ricostruito altre tre
truffe ai danni di altrettante vittime cui era stato richiesto denaro quasi
sempre circa 1200,00 Euro con la tecnica della promessa di un posto di lavoro.
Considerata la sua età
avanzata, quasi 83 anni, e che egli ha restituito immediatamente anche i 670,00
Euro in precedenza ottenuti dalle due vittime come primo acconto, D.L.V. non è stato condotto in carcere ma gli
sono stati applicati gli arresti domiciliari. Non si esclude che nei prossimi
giorni altre persone possano recarsi presso gli Uffici della Squadra Mobile per
raccontare di altre truffe.
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