MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE MICHELE IORIO PER LA COMMEMORAZIONE DEL 60°ANNIVERSARIO DELL’INCIDENTE DI CANNAVINELLE.
Sen.Angelo Michele Iorio |
è oggi idealmente a
Cannavinelle davanti all’entrata di quella galleria che fu da scenario ad un
tragico incidente che cancellò la vita di 42 operai, di cui 4 molisani.
Una
presenza che è testimonianza di solidarietà ma anche voglia di memoria
collettiva e di rispetto.
Questa nostra terra ha tante volte pianto la morte dei suoi figli in incidenti
sul lavoro, pensiamo a Monongah, a Marcinelle e a tanti altri episodi che hanno
raccontato di uomini, donne e ragazzi che si sono visti spegnere il futuro
mentre attendevano ai rispettivi doveri lavorativi, non sempre protetti
adeguatamente da opportune misure di sicurezza. Il loro sacrificio però non è
stato vano perché gradualmente ha creato una cultura tesa alla sicurezza sui
posti di lavori. Una cultura che ha fatto compiere alla civiltà del lavoro,
dagli inizi del Novecento fino ad oggi, notevoli passi in avanti. Le
ultime statistiche riportano un calo, quanto meno per il Molise, degli incidenti
e delle morti sul lavoro. Non basta! Dobbiamo raggiungere l’obiettivo mai
utopico, ma moralmente e socialmente necessario, di far si che nessuno abbia a
ferirsi o addirittura a perdere la vita lavorando per accrescere la propria
condizione sociale e per dare sostegno alla propria famiglia. Ringrazio tutti
coloro i quali in questo giorno, in vari modi e con diversi titoli, si
sono attivati per concretizzare iniziative tese a ricordare questo evento e a
fortificare quella cultura della sicurezza sui posti di lavoro che deve
appartenere a tutti, e soprattutto alle giovani generazioni. Sono proprio
queste, difatti, che debbono, come è accaduto prima di loro, saper far
esperienza del passato e dei suoi accadimenti dando di più e di meglio alla
società e alla civiltà del futuro. Tutto questo nella consapevolezza che
il lavoro, e quindi la sua sicurezza, come scrive Leone XIII nell’enciclica
Rerum Novarum, è “un elemento di giustizia naturale anteriore e superiore alla
libera volontà dei contraenti”.
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