Svolta, nella cattedrale della SS. Trinità di Campobasso, la celebrazione eucaristica in memoria del pio transito di Fra Immacolato Brienza.
Don Fabio Di Tommaso.Nuovo postulatore per la causa di beatificazione.
Si è
appena svolta, nella cattedrale della SS. Trinità di Campobasso, la
celebrazione eucaristica in memoria del pio transito di Fra Immacolato Brienza,
presieduta da S.E. mons. GianCarlo Bregantini, arcivescovo di
Campobasso-Bojano. Il 13 aprile del 1989 moriva infatti il servo di Dio Fra
Immacolato Brienza. Il carmelitano di Campobasso che a soli 16 ha vissuto la vocazione e
la sofferenza nel letto della sua “casa” –quella che di fatto è come una
piccola grande Chiesa di grazia e benedizione, la casa che mensilmente , ogni
seconda domenica del mese, si ritrovano i giovani per pregare, riflettere, per
chiedere luce e forza!- come ha detto l’arcivescovo di Campobasso durante
l’omelia, rivolgendosi ai numerosi fedeli ed al gruppo dell’UNITALSI Molisana,
presente alla Santa Messa. Ma la novità straordinaria per questo giorno, 23esimo anniversario del beato
transito di fra Immacolato,
è la nomina del nuovo postulatore per la causa di beatificazione, nella figura di Don
Fabio Di Tommaso, originario di Termoli e vice parroco a Gambatesa. Dopo un dovuto e accurato ringraziamento al predecessore don Gabirele
Teti, primo postulatore di fra Immacolato, monsignor Bregantini ha annunciato con gioia alla famiglia Brienza,
ai parenti di fra Immacolato e a tutta la comunità, il nuovo postulatore. Di anni 34, don Fabio ha appena concluso i suoi studi
teologici presentando la tesi di laurea sulla figura di Fra Immacolato dal
titolo “Il letto di fra Immacolato
Brienza: una scuola di evangelizzazione”. L’omelia è stata un intarsio di
luci che hanno stagliato la figura del carmelitano come testimone credibile al
di sopra delle “grandi Teologie e i discorsi su Dio che per quanto importanti,
non bastano più” e come ha aggiunto Bregantini- soprattutto nel tempo attuale
in questa era dove abitano la
frammentazione ed il disorientamento -
Ci vogliono esistenze che gridano silenziosamente il primato di Dio- - e
poi ancora rifacendosi ai versi di fra Immacolato impressi nella tesi di don
Fabio - ci vogliono uomini che trattano il Signore da Signore, che si spendono
nella sua adorazione, sotto il segno della gratuità e senza umano compenso” . -
L’anno pastorale in corso- ha concluso
il presule di Campobasso- è un anno di riscoperta del carisma di fra
Immacolato, il tanto clamore per la ipotizzata collocazione delle sante sue
spoglie nel santuario di Castelpetroso, trova spiegazione nella volontà di
renderlo una figura ben più ampia della stessa nostra città, che pur gli vuole
tanto bene. Il suo letto di dolore è un altare
di immolazione sempre più elevata- . Alla fine della celebrazione don
Fabio Di Tommaso ha ringraziato l’arcivescovo, il parroco della cattedrale don
Michele Tartaglia, i presbiteri presenti i parenti che, con sorpresa hanno accolto la nomina e tutti i
fedeli raccolti in preghiera.
L’invito del neo postulatore alla preghiera ed
alla testimonianza di “fatti, guarigioni, miracoli” che possano accreditare il
percorso verso la beatificazione del carmelitano, è stato l’augurio più bello
che ha raccolto tutti i partecipanti nella preghiera comune. “non abbiate
timore di esternare le grazie ricevute” ha ribadito con emozione don Fabio, con l’auspicio che “i
germi di speranza possano maturare”. Fra Immacolato è colui che riempie le
“reti” e restituisce speranza ai tanti silenziosi operai come pure i familiari che si fanno mediatori
tra il popolo di Dio e i suoi discepoli.
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