venerdì 30 maggio 2014

GIORNATA REGIONALE DELLA DONAZIONE DEL MIDOLLO OSSEO “Carolina Sabatelli”

Campobasso 30 maggio 2014


Che siano tempi bui è noto. Che le amministrazioni locali, dal Comune alla Regione, debbano tagliare le spese fino all’osso è altrettanto risaputo. Ma che in alcuni settori  continuino elargizioni di vario genere, attribuite a vario titolo, mentre in altri si chiudano  definitivamente i rubinetti è cosa che indigna. Tanto più se il settore  rimasto all’asciutto riguarda il sociale e ha visto coinvolti come protagonisti, sin dall’anno 2001,  giovani e giovanissimi intorno  ad  un tema di estrema importanza e delicatezza come quello della donazione del midollo osseo.
 Da quattordici anni, con l’impegno disinteressato di volontari, ogni ultimo sabato del mese di maggio si è celebrata la “Giornata regionale della donazione del midollo osseo” dedicata  a  Carolina Sabatelli e, da nove anni, la Regione Molise, divenuta consapevole della valenza dell’iniziativa, l’ha istituita  con la legge n.46 del 06/ 12/ 2005. Indicando gli alti fini sociali e culturali dell’iniziativa, la normativa precisa  anche  le attività connesse, che vale la pena di ricordare:
- realizzazione della borsa di studio "Carolina Sabatelli", rivolta agli alunni ed agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado della regione Molise;
- incontri ed eventi di sensibilizzazione sul tema della donazione;
- iniziative mirate a contribuire in modo positivo alla diffusione della cultura della solidarietà e della gratuità.
Per promuovere  la realizzazione di tali attività la stessa legge indica un contributo da iscrivere nel bilancio regionale.
L’ADMO, l’associazione donatori midollo osseo, intende richiamare l’attenzione della Regione e dei cittadini sul fatto che  non solo a tutt’oggi  non è stato erogato alcun fondo per l’anno 2013, sebbene fosse iscritto in bilancio, ma che per l’anno 2014 non è stata prevista alcuna erogazione.
Non è disattendendo alle sue proprie leggi, non privando del suo contributo un’operazione di volontariato  seria ed impegnativa, non escludendo una generazione di studenti dalla comprensione del problema di una patologia tra le più gravi, che interessa soprattutto i ragazzi e che può essere affrontata, per ora, solo da un coinvolgimento solidale e disinteressato della società, che la più alta istituzione regionale può  acquisire meriti in fatto di sensibilità e    di partecipazione concreta alla vita reale dei suoi cittadini. 

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