“In un momento in cui da più parti viene
messa in discussione l’idea stessa di Europa, ritenuta dai più la causa
dell’attuale crisi, delle politiche di austerità imposte e del fenomeno,
purtroppo dilagante, della disoccupazione, ritengo sia giusto non dimenticare
la data del 9 maggio, istituita in ricordo del discorso tenuto a Parigi nel
1950 dall’allora ministro degli Esteri francese, Robert Schumann, in cui lo
stesso, parlando per la prima volta di Europa come unione economica, ha avviato
il successivo processo d’integrazione.
Negli ultimi anni, infatti, abbiamo assistito
a generalizzazioni abusate che hanno contribuito ad addossare all’Unione
europea, e alla ratio che ne è alla base, degenerazioni inopportune,
nascondendo le vere cause e rallentando la ricerca delle soluzioni adeguate al
superamento di questa fase di stallo.
Questa però non può essere una
giustificazione tale da far dimenticare ai cittadini i progressi e le conquiste
ottenuti soprattutto in termini di pace, sicurezza, integrazione
infrastrutturale, commerciale e culturale, in grado di rappresentare leve di
sviluppo indiscusse per i Paesi membri.
Credo dunque che sia opportuno continuare a
lavorare in questa direzione, riaffermando e rafforzando l’impegno, ciascuno
nel proprio campo di responsabilità, ad adottare i valori di pace e di
solidarietà su cui si fonda la costruzione comunitaria, così come ogni azione
capace di contribuire ad una crescita economica e culturale condivisa ed
integrata. D’altronde il Molise ha già fatto e sta continuando a fare molto in
questo senso. Come Presidenza, nel campo dell’agricoltura sociale, tra gli
ultimi interventi, abbiamo attivato il progetto Ruract, volto alla creazione di
una rete europea di città in grado di attuare sinergie sociali, culturali ed
economiche al fine di affrontare al meglio le sfide comuni legate alla
rivalutazione delle aree rurali mediante lo sviluppo di imprese agricole
sociali, quale criterio di sostenibilità e solidarietà”.
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