L’assemblea alla unanimità vota un
ordine del giorno contro la chiusura della sede Rai Molise
Con l’iscrizione e l’immediata discussione, votate
alla unanimità, di un ordine del giorno urgente sul “servizio pubblico
radio-televisivo”, sottoscritto da tutti i consiglieri presenti in aula, subito
dopo le rituali comunicazioni all’assemblea da parte del presidente, Vincenzo
Niro, ha preso avvio il Consiglio regionale del Molise, aggiornato ad oggi, 6
maggio, dalla scorsa seduta del 29 aprile 2014.
Con l’ordine del giorno il Consiglio regionale
“impegna la Giunta
regionale ed il suo Presidente ad attivarsi in ogni sede, ed in particolare
presso la Presidenza
del Consiglio dei Ministri: - ad intervenire ad una modifica in sede di
conversione in legge dell’art. 21 del D.L. n.66 del 24 aprile 2014 ^Misure
urgenti per la competitività e la giustizia sociale^; - ad intervenire affinché
più significativi investimenti vengano indirizzati verso l’articolazione
regionale della Rai, che deve continuare ad essere articolata in ogni singola
Regione o provincia autonoma, garantendo e tutelando, così, il corretto
svolgimento del servizio pubblico ed il pluralismo dell’informazione, il
livello occupazionale ed il costante presidio informativo del territorio
altrimenti a rischio con la soppressione o l’accorpamento della sede Rai del
Molise”.
L’articolo 21 del decreto legge citato “Misure
urgenti per la competitività e la giustizia sociale”, riguardo alle
“Disposizioni concernenti Rai S.p.A.” stabilisce che le somme da riversare alla
concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, previste dalla legge 23
dicembre 1999, sono ridotte, per l’anno 2014, di 150 milioni di euro e che,
prevedendo la modifica dell’art.17 della legge 112/ 2004 , dispone che il
servizio generale radiotelevisivo garantisce “l’informazione pubblica a livello
nazionale e regionale”.
Il provvedimento è
stato votato alla UNANIMITA’, nella considerazione, espressa da tutti i
consiglieri di tutte le forze politiche
intervenuti sull’argomento (Ciocca, Federico, Monaco, Iorio, Parpiglia,
Lattanzio, Totaro, Cotugno, Sabusco e il governatore Frattura) che la chiusura
della sede Rai del Molise o il suo eventuale accorpamento comporterebbe nei
fatti la cancellazione del presidio che sino ad oggi ha garantito, anche nella
nostra regione, la correttezza dello svolgimento dei compiti del Servizio
pubblico, assicurando la piena applicazione dell’art.21 della Costituzione e
quindi il pluralismo dell’informazione a tutela del cittadino.
Il Presidente Niro, primo firmatario dell’ordine
del giorno, ha comunicato all’aula, che sulla problematica, “ormai superata dal
voto” – ha detto – avevano chiesto una audizione anche le organizzazioni
sindacali.
Si è proceduto con la richiesta della consigliera
Lattanzio, votata favorevolmente, di anticipare il punto 24 dell’ordine del giorno, riguardante
una “mozione a firma dei consiglieri Lattanzio, Scarabeo, Ciocca, Sabusco,
Iorio, Ioffredi, Cavaliere, Di Pietro, Manzo, Federico, Parpiglia, Totaro,
Cotugno, Micone, Fusco Perrella e Petraroia, in merito alla attivazione del
progetto regionale ^codice rosa^, alla predisposizione e alla sottoscrizione
del Protocollo d’Intesa per la individuazione della Task force
interistituzionale”.
Con la mozione, illustrata dalla stessa Lattanzio e
votata alla UNANIMITA’, il Consiglio regionale “impegna la Giunta regionale nella attivazione del progetto
regionale ^codice rosa^ e nella predisposizione e sottoscrizione di un
protocollo di intesa, all’interno delle strutture ospedaliere territoriali, tra
l’Azienda Sanitaria regionale del Molise e le Autorità Giudiziarie competenti,
al fine di individuare idonee linee di indirizzo e di coordinamento tra il
personale socio sanitario specificamente formato, i magistrati e le forze
dell’ordine, in favore delle donne e delle figlie e figli minori di età vittime
di violenza di genere”.
Il progetto, che nasce dalla considerazione della
“grave situazione di emergenza sociale che si registra per i continui e diffusi
episodi di violenza perpetrati in danno di donne e minori di età”, tende,
mediante la opportunità di intervento di una Task Force interistituzionale a
“garantire immediate cure e sostegno psicologico alle vittime coinvolte, nonché
assistenza giudiziaria e monitoraggio delle situazioni a rischio in caso di
mancata denuncia”. Lo stesso, attivato nella Regione Toscana, ha ottenuto risultati positivi.
Ritirato da parte del Movimento 5 stelle l’ordine
del giorno in
“merito alla tutela del decoro e della onorabilità della Regione
Molise”, superato da precedenti provvedimenti nel suo contenuto – ha detto il
consigliere Federico -, si è passati ad una interpellanza a firma del
consigliere Cotugno, sulla “emergenza ambientale” nell’area del comune di
Venafro e del suo hinterland. Alla esposizione del consigliere Cotugno, la cui
richiesta era stata formulata nell’ottobre dell’anno scorso, al fine di sapere
dal Presidente della Giunta e dall’assessore all’Ambiente come si intendesse
fronteggiare la forte preoccupazione della cittadinanza per tale “emergenza
ambientale”, hanno risposto l’assessore Scarabeo e il Presidente Frattura. Il
primo ha affermato, tra l’altro, che è
“giusto approvare interventi in Consiglio regionale perché l’area del venafrano
non continui ad essere una pattumiera e che si inizi a fare la raccolta differenziata”;
il secondo ha sostenuto che “un conto è intervenire per quel che concerne le
dichiarazioni del pentito Schiavone, per le quali insieme ad altre istituzioni
si sta effettuando una verifica che, al momento, non ha fatto emergere nulla
rispetto a quanto affermato”, un altro conto è il discorso della qualità
dell’aria, per la quale ha rinviato alla verifica effettuata dall’Arpam,
facendo distribuire copia di un documento dal quale si evince che
“complessivamente nel 2013 la qualità dell’aria, ovunque, è risultata
sostenibile per il 97 per cento dei giorni, con nessun rischio per la
popolazione, mentre per il restante 3 per cento è risultata critica, con un
contributo maggiore, in questo caso, dovuto al comune di Venafro, che presenta
una percentuale di giudizi oscillanti tra il mediocre ed il molto insalubre,
pari al 13 per cento”. Il Governatore ha fatto un cenno anche ai pozzi di
Cercemaggiore, manifestando qualche preoccupazione, anche se – ha detto – “non
è il caso di lasciarsi andare al momento ad allarmismi”.
Alla UNANIMITA’, dopo una breve sospensione
richiesta per modificare il dispositivo, è stata approvata una mozione a firma
dei consiglieri del movimento 5 stelle, Manzo e Federico, sulla “qualità
dell’aria e controllo emissioni inquinanti”.
Con essa si impegna il Presidente della Giunta ad
“adoperarsi al fine di scongiurare l’apertura di una procedura di infrazione
comunitaria, e di ottemperare a tutti gli obblighi di legge relativi alla
valutazione ottimale della qualità dell’aria e contestuale comunicazione degli
stessi al Ministero dell’Ambiente e
della Tutela del Territorio e del mare al fine di realizzare un piano che sia in grado, in maniera
efficace, di tenere sotto controllo le immissioni e scendere, ove necessario,
al di sotto delle soglie stabilite dalla legge. Contestualmente a valutare la
compatibilità degli impianti che determinano impatti inquinanti in
atmosfera, che sono in attesa di
rilascio di autorizzazione definitiva, con i contenuti del piano di
approvazione”.
Ancora alla UNANIMITA’ è stata votata una mozione a
firma del consigliere Monaco riferita “allo studio e al monitoraggio del gas
radon negli istituti scolastici dei comuni molisani”.
Con la mozione, illustrata dallo stesso Monaco si
“Impegna il presidente della Regione e la giunta regionale a recepire la
normativa europea ed italiana nello studio e monitoraggio del gas radon per la
prevenzione del tumore polmonare, attivando, attraverso l’Arpam, un piano di
studio, valutazione e verifica su tutti gli istituti scolastici dell’intero
territorio molisano (e successivamente sui luoghi di lavoro), dal momento che
la salute dei bambini è la prima a dover essere tutelata”.
Sulla mozione è intervenuta anche la consigliera
Lattanzio che ha sostenuto come “sia doveroso difendere le istituzioni
scolastiche”.
Soddisfazione, infine, è stata espressa dalla
consigliera Manzo, per la risposta del governatore Frattura alla interpellanza riguardante un “Accordo di
programma in variante al Piano Regolatore Generale di Termoli, area Chiesa del
Crocefisso” concernente la ditta Blu Costruzioni.
“Sull’area – hanno scritto i rappresentanti del
movimento cinque stelle -, destinata secondo il Piano regolatore generale
originale a verde pubblico, sono stati
avviati, nell’agosto dell’anno scorso, lavori per la realizzazione di un
complesso residenziale che ospiterà attività commerciali e abitazioni. Vogliamo
sapere – ha affermato, tra l’altro la Manzo – se è mai pervenuta
agli organi regionali richiesta di approvazione di variante al piano regolatore
generale di Termoli della zona in questione e se, al fine di garantire la
correttezza e la legalità dell’iter amministrativo, in via cautelativa, sono
previsti interventi rapidi da parte del Presidente Frattura, quali la immediata
sospensione dell’attività di cantiere”.
Il governatore ha affermato che la sospensione dei
lavori c’è stata e che in ogni caso con l’assessore Nagni si procederà a una
verifica del tutto.
Foto di Gino CALABRESE:
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