Conferito
ieri a Roma dinanzi ad una folta presenza di pubblico alla sede della Comunità
di Sant’Egidio, il Premio Paoline
Comunicazione e Cultura a S.E. mons. Giancarlo Bregantini, arcivescovo
di Campobasso – Bojano. Inserito
nelle iniziative della Settimana della
Comunicazione, realizzata a livello nazionale da Paolini e Paoline, il premio viene
conferito annualmente a quegli operatori della comunicazione: registi,
giornalisti, scrittori, artisti, sacerdoti o associazioni, che si segnalano per
aver dato la migliore espressione concreta al messaggio del Papa per la Giornata delle
comunicazioni sociali. La premiazione è
stata preceduta da un dialogo a confronto con Andrea Riccardi, storico
fondatore della Comunità di Sant’Egidio,
Elisabetta Piquè, corrispondente “la Nacion ”. Don Walter Insero,
portavoce della Diocesi di Roma ha introdotto il confronto mentre Massimiliano
Padula, Responsabile Ufficio Stampa diocesi di Roma ha moderato.
Dal confronto è emerso che il messaggio di questa 48^ Giornata mondiale
delle Comunicazioni Sociali dal tema Comunicazione al servizio di un’autentica
cultura dell’incontro rileva, tra le altre cose, che «La rete digitale può essere un luogo ricco
di umanità, non una rete di fili, ma di persone». E il Papa sembra leggere nella rete il segno di un
dono e di una vocazione dell’umanità ad essere unita, connessa. In un certo
senso, dunque, internet esprime la «profezia» di un mondo nuovo, perché può
offrire maggiori possibilità di incontro e di solidarietà. Proprio qui entra in
gioco la «prossimità»: i media possono aiutarci ad avvertire il senso di
solidarietà e il desiderio di lottare per i diritti umani, risvegliandone la
nostra consapevolezza, contro la logica dello «scarto». Se il Papa parla spesso
di una Chiesa dalle porte aperte, nel suo messaggio per la Giornata Mondiale
delle Comunicazioni, afferma chiaramente che aprire le porte delle chiese,
significa anche aprirle nell’ambiente digitale.
“Abbiamo voluto assegnare il Premio
Paoline Comunicazione e Cultura 2014 a Sua Eccellenza Mons. Giancarlo Maria
Bregantini, Arcivescovo
di Campobasso – Bojano per la sua capacità di «sapersi inserire nel dialogo
con gli uomini e le donne di oggi per comprenderne le attese, i dubbi, le
speranze» condividendo il
senso di solidarietà e il desiderio di lottare per i diritti umani contro la
logica dello «scarto».
Ringraziamo Mons.
Bregantini per il suo prezioso servizio nella Chiesa e per aver accettato di essere
qui con noi oggi.
Consegnando il Premio
esprimo la riconoscenza di tutti i presenti e in modo particolare di tutte le
Figlie di San Paolo del mondo. Grazie Padre Giancarlo e auguri di ogni bene”.
Queste la motivazione
espressa da suor Teresa Braccio,
paolina, nel conferire il premio al vescovo di Campobasso che ha
ringraziato tutti i presenti: “Ringrazio
questo momento di riflessione in questo luogo che è significativo. Il pensiero è
che la relazione risana mentre l’egoismo ci ammazza. Più ti apri più guarisci
te e guarisci gli altri. Questa è la capacità di farsi vicino e prossimo”. Una
chiarezza di idee che è in sintesi della
“media strategy” del testimone del Vangelo che parla agli occhi ed al cuore. “Nello sguardo – ha
concluso Bregantini – nasce l’esclusione o la prossimità! E la prossimità è la
concretezza, la forza storica della preghiera!”.
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