Il Comando Militare Esercito
“Molise” ha ricordato il
153° anniversario della costituzione dell'Esercito Italiano con una sobria ed
austera cerimonia.
(59 foto) di Luigi CALABRESE |
Le attività sono iniziate alle ore 09.00 del mattino con la deposizione di un omaggio floreale dell'Esercito sulla tomba del C.le Magg. Sc. Alessandro DI LISIO, deceduto a FARAH (AFGHANISTAN) il 14 luglio 2009. Il commovente atto d'omaggio ha avuto luogo alla presenza dei famigliari del Caduto, del Col. Giuseppe Maria Giovanni TRICARICO, Comandante Militare Regionale Esercito "MOLISE", del Cappellano Militare Capo Don Claudio RECCHIUTI e di una rappresentanza di Ufficiali e Sottufficiali dello stesso CME.
Alle ore 10.30, all'interno della Caserma "Gen. Gabriele PEPE", sede del Comando, è stata poi data lettura dei messaggi inviati dalle Superiori Autorità, dell'Ordine del Giorno all'Esercito del Capo di STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO, Gen. C.A. Claudio GRAZIANO cui ha fatto seguito l'allocuzione del Col. TRICARICO. Successivamente, il Ten. Col. Emilio TIRONE ed il Prof. Lorenzo SCILLITANI, docente di Filosofia del Diritto presso l'Università degli Studi del MOLISE, hanno condotto una conferenza a carattere storico sul Centenario della Prima Guerra Mondiale.
All'evento hanno presenziato, tra gli altri, le massime Autorità militari e civili della Regione e delle Province molisane e i Rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma. Per l'occasione, è stata allestita una mostra di uniformi storiche e di fotografie "a tema", con immagini che evidenziano la storia e le attività svolte dall'Esercito.
Era presente anche uno stand infopromozionale, presso il quale personale qualificato dello stesso CME "MOLISE" ha fornito tutte le informazioni sulle opportunità professionali offerte dalla Forza Armata ai giovani studenti che hanno mostrato interesse per la carriera militare nell'Esercito.
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Dopo la proclamazione del Regno
d'Italia occorreva dare al nuovo, giovane, Stato anche un Esercito unitario. Il
4 maggio 18 61
un provvedimento del Ministro della Guerra Manfredo Fanti decretava la fine
dell'Armata Sarda e contemporaneamente
la nascita dell' Esercito Italiano. La breve e semplice nota Ministeriale, la
n. 76, così recitava:
“Vista la legge in data 17 marzo 18 61,
colla quale S.M. ha assunto il titolo di Re d' Italia, il sottoscritto rende
noto a tutte le Autorità, Corpi ed Uffici militari che d' ora in poi il Regio
Esercito dovrà prendere il nome di Esercito Italiano, rimanendo abolita l'
antica denominazione di Armata Sarda.”
Firmato Manfredo FANTI, Ministro
della Guerra.
Nei successivi 18 mesi l'Esercito
Italiano, a seguito della confluenza dei vari Eserciti risorgimentali presenti
nella penisola, poteva contare 6 Reggimenti di Granatieri, 62 di Fanteria, 36
Battaglioni di Bersaglieri, 17 Reggimenti di Cavalleria, 9 di Artiglieria, 2
del Genio 3 del Treno e 12 Compagnie di Amministrazione.
Ma la storia del nostro Esercito
ha radici molto più lontane; infatti il 18 aprile 16 59 il duca Carlo Emanuele II di
Savoia, volendo disporre di militari addestrati e pronti all' impiego, indisse
un bando per il reclutamento di 1200 uomini da inquadrare in un reggimento
detto “delle Guardie”. Questo evento segnò il passaggio dalle milizie di
ventura alle unità permanenti, organismi propri dello Stato.
Il Reggimento delle Guardie fu
dunque il primo reparto permanente d'Europa, precursore dell'attuale Esercito
di professione.
Da quell'ormai lontano 4 maggio, la Forza Armata è stata
indiscussa protagonista del processo di edificazione della storia nazionale,
contribuendo in maniera significativa ed a tratti determinante all'affermarsi
degli ideali di libertà e democrazia, che costituiscono patrimonio
irrinunciabile di ogni moderna società civile.
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