Le nuove frontiere della
ricerca al centro dell’intervento dell’Istituto di Ricerca e Cura di Pozzilli
“Le nuove
frontiere della ricerca in Neuromed: il Cyber Brain”. Questo il titolo
dell’intervento a cura dell’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed al
convegno l’Eccellenza in Sanità organizzato nell’ambito della
manifestazione Molise Eccellenza EXPO 2015.
La relazione sarà
a cura dell’ing. Fabio Sebastiano, responsabile scientifico del progetto Cyber
Brain. Sebastiano illustrerà la valenza scientifica e tecnica dell’I.R.C.C.S.
di Pozzilli nonché le attività cliniche e di formazione. Il convegno si terrà
domenica, 25 gennaio 2015, a partire dalle ore 11:00 presso la Sala Conferenze
del Coriolis by Eden di Ripalimosani, Campobasso.
Cyber brain nasce da una
collaborazione internazionale che mira ad esplorare le possibilità offerte dal collegamento tra cervello umano e computer.
Tecnologie derivate da questi concetti sono già utilizzate al Neuromed nel
corso di interventi chirurgici nei casi di epilessia farmacoresistente.
Il progetto porterà alla creazione di un vero
e proprio Polo scientifico grazie alla partnership tra Fondazione Neuromed,
Iemest e Fondazione Neurone . “Il Polo Cyber brain - spiega
l’ingegner Fabio Sebastiano, – è
interamente dedicato alla neurocibernetica e perseguirà quattro importanti
obiettivi. Il primo riguarda lo sviluppo della neuroprotesica, cioè dispositivi
impiantabili a livello cerebrale, altamente miniaturizzati, che consentiranno
di acquisire informazioni tramite il segnale elettrico cerebrale trasferendole
verso l’esterno in modalità wireless. Informazioni che saranno messe a
disposizione per il successivo obiettivo che è quello dello sviluppo delle
tecniche di ‘brain computer interface’ e di interazione uomo-macchina.
Una volta decodificate diventeranno le basi per la neuro protesica, mediante la
quale potranno essere pilotati protesi e arti bionici soprattutto in pazienti
fortemente invalidati. Il terzo obiettivo sarà quello di sviluppare una
piattaforma diagnostica altamente innovativa per localizzare con estrema
accuratezza i dispositivi impiantabili mentre il traguardo successivo, più
ambizioso, prevede la possibilità di telegestire e telecontrollare questi
dispositivi ed ovviamente capire a distanza cosa sta succedendo a livello
cerebrale nel paziente”.
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