«Ci sembrava folle - afferma Mario Tronco-. Poi abbiamo deciso di svilupparlo Come se l'opera di Mozart Fosse una favola musicale tramandata in forma orale e giunta in modi diversi a ciascuno dei nostri musicisti. Volevamo raccontare un Flauto contemporaneo, Che si svolge in una Società multirazziale di questi tempi, ed evitare qualsiasi fraintendimento.
Il Flauto di Mozart è ambientato in un Egitto fantastico. Il Nostro invece si trova in un luogo immaginario, senza riferimenti alla geografia reale. Non si Tratta dell'esecuzione integrale dell'opera di Mozart. Il nostro lavoro con la partitura è necessariamente diverso da quello di un'orchestra "normale". Dal folk, al reggae, alla classica al pop e al jazz, la nostra musica è piena di riferimenti alle altre culture. I musicisti dell'OPV hanno background molto distanti, non solo geograficamente. Ogni musicista porta nell'Opera la sua cultura, la sua lingua: arabo, inglese, spagnolo, tedesco, portoghese, wolof, italiano ».
Nessun commento:
Posta un commento