La logica del solo contenimento dei costi, ancora una volta, penalizza i lavoratori e i livelli occupazionali, già molto precari in Molise oltre che creare ulteriore disagio ai cittadini dei comuni delle aree interne.
In particolare, il piano come già ha riferito da Antonio D’Alessandro, il Segretario della SLP CISL - parla della chiusura dell’Ufficio Postale di Monteverde di Bojano e la razionalizzazione (apertura a giorni alterni) degli Uffici Postali di Campomarino Lido, Campochiaro, Casalciprano, Cercepiccola, Larino succ. 1, Monacilioni, Morrone nel Sannio, San Giovanni in Galdo, Montelongo, Trivento Centro, Macchia Val Fortore, Bagnoli del Trigno, Belmonte del Sannio, Castelpetroso e Castel Romano e San Pietro Avellana. Inoltre, ci saranno altre aperture a singhiozzo negli Uffici Postali di Sant’Angelo Limosano, Acquaviva D’Isernia e Roccasicura.
Come CISL Molise in perfetta linea con la federazione de lavoratori postali, esprimiamo con fermezza la nostra contrarietà ad un piano che non mostra nessuna attenzione alle condizioni del lavoro, anzi aggrava la situazione, nessuna attenzione al territorio e soprattutto non tiene conto dei disagi che si arrecano a coloro i quali vivono in quelle realtà.
La logica ragionieristica e il solo interesse al mercato si scontrano con la vocazione sociale degli uffici postali, da sempre motivo di vanto di Poste Italiane.
Riteniamo necessario che si agisca con un equilibrio maggiore offrendo ai cittadini anche servizi con caratteristiche diverse da quelli tradizionali (esempio poter diventare lo sportello della pubblica amministrazione con una vera rivoluzione digitale).
L’appello alle istituzioni locali e alla politica tutta, è di intervenire subito, per evitare che anche questo presidio importante per la vita sociale nei piccoli comuni venga meno, creando ulteriori disagi agli abitanti dei piccoli comuni delle aree interne, e in maniera particolare alle persone anziane.
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