Campobasso, 27 aprile 2015
Al Festival dell’Astronomia
con il fisico Vittorio De Cosmo
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Interesse e al
tempo stesso preoccupazione. Così i molisani hanno accolto venerdì sera le
parole di Vittorio De Cosmo, fisico originario di Sepino, già responsabile
dell’Osservazione della Terra per l’Agenzia Spaziale Italiana. Invitato
nell’ambito del Festival dell’Astronomia e dell’Esplorazione, per dare seguito
e contenuti alla Giornata mondiale della Terra, celebrata tre giorni fa, De
Cosmo ha parlato a un’attenta e numerosa audience, raccolta nell’accogliente
teatro del Loto a Ferrazzano. Tema dell’incontro, dopo i saluti del sindaco
Antonio Cerio: “Il pianeta blu”,
la
Terra, quindi il nostro ambiente, quello che si fa sentire
forte ma ancora invano, che grida aiuto ovunque: dal Polo Nord al Polo Sud,
dagli Stati Uniti, dove si continua a consumare acqua ed energia elettrica in
quantità eccessiva, ai paesi in via di sviluppo che, a ragione, chiedono e
chiederanno con maggior insistenza, di aumentare i consumi pro capite dei beni
primari. “Siamo invece noi, dei paesi più sviluppati, che dovremo farci carico
di questo problema – ha detto De Cosmo – Noi che produciamo e consumiamo in
eccesso rispetto al fabbisogno”. Poco da scherzare, dunque.
Tema altrettanto caldo e ’minaccioso’ è quello
delle temperature. “Anche in questo senso, la situazione è preoccupante – ha
proseguito – Sono stati prodotti già danni irreversibili. Le temperature,
guardando al futuro, prendiamo come riferimento il 2100, potrebbero aumentare
da uno a cinque gradi. Sarebbe un guaio grosso per tutti, perché, pur non
dovendo parlare in termini di estinzione della specie, continuando di questo
passo andremmo certamente incontro a situazioni critiche. Dobbiamo fare in modo
che il rialzo sia al massimo nell’ordine dei due gradi, altrimenti sarà
durissima e andremmo verso la pericolosa compromissione della biodiversità”. Il
problema riguarda soprattutto le giovani generazioni ma in pochi sembrano
esserne realmente consapevoli: “Mi piacerebbe che i giovani cominciassero a
prendere coscienza di quello che può succedere al ‘loro’ pianeta – ha
continuato De Cosmo – ma non vedo in giro questa sensibilità, soprattutto
perché c’è ancora poca informazione a riguardo”.
La Terra è un pianeta piccolo
che si regge su equilibri assai delicati. Le convinzioni di De Cosmo, per
quanto allarmistiche, sono supportate dal conforto delle immagini che arrivano
dallo spazio. “Non voglio essere catastrofico – sia chiaro – Ma i satelliti in
orbita intorno al pianeta (da qui il sottotitolo dell’incontro: ‘La Terra capita dallo spazio’)
mandano segnali chiarissimi”. Segnali che sono consegnati ai cosiddetti
‘grandi’ della Terra. E’ evidente che sono soprattutto loro le responsabilità
per quanto sta succedendo e continuerà
ad accadere nel futuro prossimo. Gli incontri sul tema si moltiplicano, i
politici si confrontano, ma poi non tutto viene portato a compimento. “Il
protocollo di Kyoto? – interviene De Cosmo sollecitato dagli intervenuti – Beh,
se non viene sottoscritto da tutti… Meglio non parlarne, va”. L’argomento scalda l’audience del ‘Loto’. Tra
il pubblico l’apprensione si mischia alla rabbia. “Cosa pensa di un governo
globale in grado di prendere subito decisioni forti?“ chiede un intervenuto.
“Sì, anche se non voglio fare considerazioni di carattere politico. Tuttavia,
se gli amministratori della Terra non prenderanno decisioni politiche nette,
univoche e coraggiose la situazione peggiorerà ancora e tutto sarà compromesso”
ha concluso De Cosmo. In definitiva, ci si appella con fermezza alle decisioni
di tutti gli stati e non di singole superpotenze che, evidentemente, fanno
ancora prevalere gli interessi privati, mostrando una deficitaria visione
globale di un problema oggettivamente drammatico.
Le stelle viste dal belvedere di Ferrazzano: uno spettacolo
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Dalla terra
allo spazio, lasciato il tepore del teatro del Loto, il pubblico si è spostato
nell’ampia e caratteristica piazza Spensieri che, alle 21 in
punto, risplendeva esclusivamente della luce naturale delle stelle
e dello spicchio di luna visibile all’orizzonte. Nonostante la pioggia delle
ore precedenti e le temperature poco primaverili, è stata partecipata e
atmosferica anche l’osservazione del cielo stellato, prevista dal programma di
#astrofest15 per chiudere la sesta settimana di Festival. In tanti, curiosi e
amanti del cosmo, hanno riempito il belvedere che dalla piazza si affaccia sul
versante Nord Ovest. Con l’indispensabile ausilio di quattro telescopi e le
‘dritte’ del preparato astrofilo di Jelsi, Giuseppe Pirro, i presenti hanno
apprezzato la faccia ruvida della luna, Giove e le altre stelle visibili in una
buona porzione di cielo. Grazie anche allo switch off della pubblica
amministrazione, come da ordinanza del sindaco Cerio, l’esperienza è stata
totalizzante, piacevole e la visione assai interessante. Le nuvole hanno
concesso una tregua di quasi un’ora, il tempo di sentirsi parte di uno spazio
più grande, immenso, meraviglioso. Di sentirsi vivi e attenti su un pianeta
piccolo piccolo. Una serata da ripetere al più presto in un altro borgo molisano,
sospesi a metà strada, come il ‘Sonny Boy’ di Lucio Dalla “tra Ferrara (in
questo caso Ferra…zzano) e la
Luna”.
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