giovedì 2 febbraio 2012

Regione Molise Zuccherificio

Campobasso 2 febbraio 2012





Zuccherificio del Molise, il centrosinistra chiede garanzie, certezze e condivisione: senza la dichiarazione ufficiale dei bieticoltori in merito alle decisioni deliberate dalla Giunta regionale non possiamo affrontare l’operazione ricapitalizzazione.


Si è tenuta questa mattina, 2 febbraio 2012, presso il Consiglio regionale del Molise la conferenza stampa dei consiglieri di centrosinistra in merito alla recente deliberazione approvata dall’Esecutivo regionale sulla ricapitalizzazione dello Zuccherificio del Molise. Come è noto ieri la minoranza consiliare ha espresso il proprio dissenso all’immediata discussione e votazione dell’atto di Giunta.

“Siamo i primi, e lo abbiamo già detto altre volte, ad avere a cuore le sorti dei lavoratori diretti e dell’indotto. Proprio questo impegno  - ha spiegato Paolo di Laura Frattura - ci spinge a considerare, con il rilievo che merita, la necessità di continuità aziendale della struttura.
Non abbiamo avuto il tempo necessario, dall’acquisizione del piano varato dall’Esecutivo regionale, di valutare le garanzie che consentano il raggiungimento dell’obiettivo primario.
Siamo del resto consapevoli che l’impiego di nuove risorse sia fondamentale per superare il momento e avviarsi sulla strada vera e concreta del rilancio.
Noi non ci opponiamo a questa ipotesi, rileviamo però che mancano le analisi di contesto necessarie a garantire l’investimento e la successiva riuscita dell’iniziativa che per primi auspichiamo.
Quali le garanzie di prospettive per lo stabilimento, i lavoratori? Quale la posizione ufficiale della Regione Puglia, visto che non paiono confermate le dichiarazioni rese in queste ore dai componenti dell’Esecutivo sulla partecipazione alla ricapitalizzazione?
Apprezziamo l’apertura del governatore Iorio, dichiarata nuovamente in aula, ma non è pensabile di risolvere una questione di tale rilievo in zona Cesarini, con la solita urgenza che di fatto consente solo di accettare passivamente le risoluzioni definitive che però non garantiscono per il futuro.
L’urgenza è un fatto sintomatico, rilevabile da altri atti che sono stati meramente ratificati e che fino ad oggi hanno portato all’ennesima richiesta di approvare una nuova ricapitalizzazione.
L’intero centrosinistra non crede sia possibile agire percorrendo la stessa strada fallimentare che si è costruita fino ad ora. Abbiamo un’idea diversa a garanzia dello sviluppo del territorio e dei lavoratori.”


I consiglieri d’opposizione hanno sottolineato come le responsabilità di quanto verificatosi in questi anni non siano addebitabili solamente agli amministratori della società ma siano in capo al presidente della Giunta regionale e ad alcuni funzionari apicali della Regione.
Se passasse la formulazione predisposta dalla Giunta, inoltre, non sarebbe conseguente e certo alcun meccanismo di revoca del socio privato.

La richiesta di acquisire ulteriori documenti, rilevanti nell’ambito della programmazione strategica da mettere in atto, è tesa al conseguimento di una proposta di rilancio che sia corretta, che offra garanzie reali e che contenga la certezza dell’impegno preso.

“Non precludiamo alcun intervento a favore – ha proseguito Paolo di Laura Frattura - ma se i metodi non cambiano, se non abbiamo contezza delle risorse da investire, se le somme non sono rintracciabili nel Bilancio, se il Consiglio regionale continua ad essere esautorato crediamo che non ci siano sufficienti basi di concretezza per poter davvero immaginare e scrivere una nuova pagina sul futuro dell’azienda, dei lavoratori e dello stabilimento.
La ricapitalizzazione è un momento forte che richiede il coinvolgimento delle regioni limitrofe, del Governo nazionale che può fornire indicazioni sulle strategie economiche e, soprattutto, un nuovo piano industriale.

Per tutti questi motivi, senza una posizione ufficiale dei bieticoltori che, a fronte delle garanzie messe in piedi dall’Esecutivo regionale e oggetto della delibera di Giunta, si dichiarino pronti alla semina, noi non andremo avanti.
Acquisita invece la disponibilità dei primi attori della filiera, si avrà il tempo per fare chiarezza sulla documentazione  mancante, sugli esiti dell’assemblea dei soci, sulla verifica dei capitali e sulle ipotesi di socio privato”.

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