Zuccherificio del Molise, il
centrosinistra chiede garanzie, certezze e condivisione: senza la dichiarazione
ufficiale dei bieticoltori in merito alle decisioni deliberate dalla Giunta
regionale non possiamo affrontare l’operazione
ricapitalizzazione.
Si è tenuta questa mattina, 2 febbraio 2012, presso
il Consiglio regionale del Molise la conferenza stampa dei consiglieri di
centrosinistra in merito alla recente deliberazione approvata dall’Esecutivo regionale
sulla ricapitalizzazione dello Zuccherificio del Molise. Come è noto ieri la
minoranza consiliare ha espresso il proprio dissenso all’immediata discussione
e votazione dell’atto di Giunta.
“Siamo i primi, e lo abbiamo già detto altre volte,
ad avere a cuore le sorti dei lavoratori diretti e dell’indotto. Proprio questo
impegno - ha spiegato Paolo di Laura Frattura - ci spinge a
considerare, con il rilievo che merita, la necessità di continuità aziendale
della struttura.
Non abbiamo avuto il tempo necessario,
dall’acquisizione del piano varato dall’Esecutivo regionale, di valutare le
garanzie che consentano il raggiungimento dell’obiettivo primario.
Siamo del resto consapevoli che l’impiego di nuove
risorse sia fondamentale per superare il momento e avviarsi sulla strada vera e
concreta del rilancio.
Noi non ci opponiamo a questa ipotesi, rileviamo
però che mancano le analisi di contesto necessarie a garantire l’investimento e
la successiva riuscita dell’iniziativa che per primi auspichiamo.
Quali le garanzie di prospettive per lo
stabilimento, i lavoratori? Quale la posizione ufficiale della Regione Puglia,
visto che non paiono confermate le dichiarazioni rese in queste ore dai
componenti dell’Esecutivo sulla partecipazione alla ricapitalizzazione?
Apprezziamo l’apertura del governatore Iorio,
dichiarata nuovamente in aula, ma non è pensabile di risolvere una questione di
tale rilievo in zona Cesarini, con la solita urgenza che di fatto consente solo
di accettare passivamente le risoluzioni definitive che però non garantiscono
per il futuro.
L’urgenza è un fatto sintomatico, rilevabile da
altri atti che sono stati meramente ratificati e che fino ad oggi hanno portato
all’ennesima richiesta di approvare una nuova ricapitalizzazione.
L’intero centrosinistra non crede sia possibile
agire percorrendo la stessa strada fallimentare che si è costruita fino ad ora.
Abbiamo un’idea diversa a garanzia dello sviluppo del territorio e dei
lavoratori.”
I consiglieri d’opposizione hanno sottolineato come
le responsabilità di quanto verificatosi in questi anni non siano addebitabili
solamente agli amministratori della società ma siano in capo al presidente
della Giunta regionale e ad alcuni funzionari apicali della Regione.
Se passasse la formulazione predisposta dalla Giunta,
inoltre, non sarebbe conseguente e certo alcun meccanismo di revoca del socio
privato.
La richiesta di acquisire ulteriori documenti, rilevanti
nell’ambito della programmazione strategica da mettere in atto, è tesa al
conseguimento di una proposta di rilancio che sia corretta, che offra garanzie
reali e che contenga la certezza dell’impegno preso.
“Non precludiamo alcun intervento a favore – ha
proseguito Paolo di Laura Frattura -
ma se i metodi non cambiano, se non abbiamo contezza delle risorse da
investire, se le somme non sono rintracciabili nel Bilancio, se il Consiglio
regionale continua ad essere esautorato crediamo che non ci siano sufficienti
basi di concretezza per poter davvero immaginare e scrivere una nuova pagina
sul futuro dell’azienda, dei lavoratori e dello stabilimento.
La ricapitalizzazione è un momento forte che
richiede il coinvolgimento delle regioni limitrofe, del Governo nazionale che
può fornire indicazioni sulle strategie economiche e, soprattutto, un nuovo piano
industriale.
Per tutti questi motivi, senza una posizione
ufficiale dei bieticoltori che, a fronte delle garanzie messe in piedi
dall’Esecutivo regionale e oggetto della delibera di Giunta, si dichiarino
pronti alla semina, noi non andremo avanti.
Acquisita invece la disponibilità dei primi attori
della filiera, si avrà il tempo per fare chiarezza sulla documentazione mancante, sugli esiti dell’assemblea dei soci,
sulla verifica dei capitali e sulle ipotesi di socio privato”.
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