domenica 26 febbraio 2012

SULMONA. Precarietà e crescita in Abruzzo e Molise.


Sulmona 25 febbraio 2012 

Precarietà e crescita in Abruzzo e Molise.
CONFERENZA EPISCOPALE ABRUZZESE-MOLISANA
Uffici diocesani dell’Abruzzo e del Molise.
Pastorali Sociali e del Lavoro.
Caritas Abruzzo-Molise.


La Diocesi di Sulmona vuole dare un segno di presenza e di attenzione di fronte alla grave crisi occupazionale che colpisce la città e la regione in genere. Accoglie il Convegno presso il centro conferenze del ManhattanVillage Hotel.
Come ha sottolineato l’arcivescovo di Campobasso-Bojano Giancarlo Maria Bregantini - vescovo delegato CEAM per la Pastorale Sociale e Presidente della Commissione episcopale della CEI che si occupa delle medesime tematiche – i l convegno vuole porre l'accento sulla realtà della precarietà, non solo lavorativa, che genera paura nel futuro e insicurezza nelle relazioni personali e sociali di questo tempo; insieme, si vogliono proporre vie per accompagnare la crescita, intesa non solo come rilancio economico, ma come rinnovata fiducia per il domani. A di speranza” che ha accompagnato il cammino della Chiesa italiana nell'ultima Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, svoltasi a Reggio Calabria nell'ottobre 2010, alla luce degli orientamenti pastorali CEI del prossimo decennio 2011-2020, incentrati sull'educazione alla “vita buona” offerta dal Vangelo.
Si vuole quindi trovare indicazioni che diano speranza nella realtà drammatica della precarietà lavorativa e dei suoi risvolti nella vita personale, famigliare, sociale ed ecclesiale.
Tra i relatori, il dott. Walter Nanni, di Caritas Italiana, aiuterà l'assemblea a leggere la situazione sociale ed economica delle nostre Regioni, in questo tempo così critico, Marco Tarquinio,direttore del quotidiano di ispirazione cristiana “Avvenire”, offrirà elementi per un discernimento culturale, sulla scorta dell'insegnamento sociale della Chiesa; lo stesso monsignor Bregantini chiuderà i lavori, nel pomeriggio, con una proposta pastorale aperta alla collaborazione dell'intera società civile, per costruire i percorsi di crescita necessari alla nostra Regione.
All'incontro saranno presenti i rappresentanti delle undici diocesi dell'Abruzzo e del Molise, impegnati nel mondo del lavoro, del volontariato, nelle Caritas e nei vari luoghi di presenza della Chiesa nella società civile; parteciperanno anche rappresentanti del mondo politico, imprenditoriale e sindacale.


Una casa a cinque piani.

L’evento ha voluto dimostrare, come dichiarato da mons. GianCarlo Maria Bregantini, vescovo delegato per la Pastorale Sociale e presidente della commissione episcopale della Cei per le stesse tematiche, “solidarietà e vicinanza a tutte le realtà del mondo del lavoro” e si è posto l’obiettivo di “creare unità intorno a questo tema” con l’intento di far ritrovare “la voglia di non mollare, perché oggi il problema è soprattutto la sfiducia nell’investire”.
In conclusione mons. Bregantini, ha voluto avviare una discussione con i tanti intervenuti che hanno evidenziato la necessità di passare alla fase propositiva e non ancorarsi all’idea legata a piani “teologici” o “alti”. “Non possiamo sapere quanto durerà la crisi - ha affermato mons. Bregantini - ma possiamo impegnarci a combattere la precarietà attraverso l’estinzione della paura che la stessa genera. Oggi siamo chiamati a essere vicini ai giovai e al precariato in un modo diverso e che ci sfida. La precarietà va affrontata su cinque piani distinti: la spiritualità (l’impegno ad avere un cuore capace di stare vicino ai giovani e vedere cooperanti gli uffici di Pastorale sociale e del lavoro, familiare, giovanile e Caritas); l’etica (quale l’indirizzo da seguire); la cultura (condivisione, amore per il lavoro…); la politica (alleata e collaborativa) e l’economia (attuazione di iniziative di credito)”. Il Presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e del lavoro ha concluso il suo intervento affermando che “siamo chiamati a dare una testimonianza reale d’impegno e per questo ho proposto un’iniziativa importante che potrebbe fare delle Diocesi dei “garanti” per i giovani che intendono avviare attività. Chi lavora va difeso. Il nostro impegno deve essere questo e pensando all’art. 18, credo che vada esteso e non soffocato. Come chiese siamo chiamati a dare testimonianza e uno dei primi segnali potrà essere, senza dubbio, una dimostrazione di vita più povera”.


La Chiesa tra precarietà e crescita







Di Gianluca D'Alessio







Se non ne parla la Chiesa, chi ne ha maggiormente il dovere di stimolare le Istituzioni e ascoltare giovani e meno giovani che quotidianamente affrontano il problema di trovare il primo impiego, mantenerlo oppure ritrovarlo? Oppure la Chiesa italiana, la quale è obbligata a dare suggerimenti ai nostri Governanti, operanti a qualsiasi livello e di qualunque forza  politica, per la crescita. Di tutto ciò si è discusso sabato u.s. a Sulmona, in un convegno organizzato dalle pastorali Sociali e del lavoro e dalle Caritas della regione ecclesiastica Abruzzo Molise.

 Presenti all’appuntamento Mons. Spina della diocesi ospitante di Sulmona-Valva, Mons. Bregantini, Mons. Valentinetti arcivescovo  di Pescara-Penne, Walter Nanni della Caritas e il direttore responsabile del quotidiano cattolico Avvenire. Il nostro, di origini, Vescovo Spina aprendo i lavori ha sottolineato che “Il rischio di solitudine è legato alla precarietà. Quest’ultima genera paura e nell’agenda del lavoro è assente lo spirito di solidarietà:”
Walter Nanni
La relazione di Nanni della Caritas è stata sviluppata sull’identità sociale. Egli ha dichiarato che: “Negli anni passati essere un impiegato, per esempio delle Poste, aveva un determinato stato sociale mentre adesso si lavora come operatore del call-center per 06 mesi non ha importanza nella società. Ecco la precarietà esistenziale la quale si divide in 03 punti: continuità occupazionale, il livello retributivo e l’accesso agli schemi del mantenimento del reddito”. L’intervento è poi proseguito nel presentare in successione dati sulla situazione “Lavorativa” in Italia e nelle Regioni Abruzzo-Molise. Dati, purtroppo, allarmanti: innanzitutto è sul punto che segue dove bisogna molto riflettere: corrispondono al 76% la percentuale degli italiani inattivi, dai 19 ai 39 anni, i quali né studiano e né lavorano. Meno 8,5% nel 2010, le richieste di lavoro pervenute alla Caritas italiana. Sfiducia? Nel 2011, +28% le persone che hanno chiesto aiuto alla Caritas sia in Abruzzo che nel Molise. Nel 2010 il 22,5% le persone occupate, si occupate, che si sono rivolte alla Caritas. I beni primari me li dà la Caritas, così io posso comprare le sigarette? Chissa… Dati e tanto lavoro dalla Caritas italiana. Orientamento al lavoro in 70 diocesi italiane. Microcredito per le imprese in 120 diocesi nel nostro Paese. Nanni ha concludo il suo intervento affermando che “La Chiesa deve lanciare riflessioni sul tema su come affrontare il lavoro”. Se non ora, quando? mi viene da pensare. Il quotidiano non è stato chiuso dopo la richiesta di Adriano Celentano, anche se il moralizzatore-molleggiato è stato opinionista per il quotidiano Avvenire fino al 1995…. L’Italia si è ritrovata con un disoccupato in meno:

Dott. Marco Tarquinio
 Marco Tarquinio, direttore responsabile del suindicato quotidiano, il quale ha dichiarato che “L’attuale crisi è simile ad una grande guerra. C’è un capitalismo selvaggio che non rispetta le regole. E’urgente la necessità, afferma Tarquinio, sia di costruire che di modulare il lavoro nel senso della vita della gente e non del profitto. La Chiesa è la buona coscienza del mondo, ha concluso il suo intervento il direttore responsabile di Avvenire. Essa è contraddittoria, ma crede nell’uomo e in Dio. Siamo scomodi, quindi, non possiamo permetterci di essere timidi”. Tanta la platea intervenuta al convegno, tra cui il direttore della pastorale Sociale e del Lavoro Lalli Nicola il quale ha dichiarato che: “Bisogna svegliarsi e darsi una mossa sia come Chiesa che come cristiani. Prima il dovere e poi i diritti per tutti, lavoratori e non. C’è un’ottima forma di lavoro quale l’apprendistato a cui non crede più nessuno. Sì all’Università, dichiara Lalli, ma anche all’Università delle mani. C’è bisogno di avvocati, medici, giornalisti ma anche di muratori, carpentieri, elettricisti. Qualunque tipo di lavoro nobilita la persona e come pastorale dobbiamo prendere esempio dalla pastorale del Lavoro dell’arcidiocesi di Torino.” 
S.E. Mons. Giancarlo Bregantini
Infine la parola è stata data a Mons. Bregantini, pastore dell’arcidiocesi di Campobasso-Bojano e presidente nazionale della Commissione C.e.i. per i problemi sociali e del lavoro. L’alto prelato ha affermato che “La paura della precarietà si vince con gli incontri come quello di oggi. Essa ci purifica, ci rende maggiormente evangelici. Il lavoro nei giovani deve avere il gusto di quello che ognuno è e di quello che fa. Il compito della Chiesa, ha chiuso Bregantini, è fondamentalmente quello di dare ai giovani il gusto della speranza, investendo in loro e per loro”.   
Nota del Direttore della pastorale Sociale e del Lavoro dell’Arcidiocesi di Campobasso- Bojano.Nicola Lalli.
Nicola Lalli
“Il convegno regionale ha il compito di declinare “L’agenda di speranza” che ha accompagnato il cammino della Chiesa italiana verso Reggio Calabria, dove si è celebrata la settimana sociale dei cattolici, nella realtà drammatica della precarietà lavorativa e dei suoi risvolti nella vita personale, familiare, sociale ed ecclesiale. Allo stesso tempo, vuole segnare la risposta che le Chiese d’Abruzzo e del Molise offrono alla comunità civile per la riscoperta di un lavoro dignitoso, fondamento di un rinnovato slancio etico che recuperi la centralità della persona umana e per uscire dalla crisi, non solo economica, che vivono le nostre Regioni.
Il convegno, all’inizio previsto nei capannoni produttivi sedi di officine di importanti industrie di Sulmona, per motivi logistici è stato spostato nell’Albergo Manhattan Village Hotel. La preghiera iniziale sarà presieduta da Mons. Spina, mentre le due relazioni più importanti e cioè la prima quella relativa all’ambito socio economico dal Dott. Nanni della Caritas italiana, la seconda nell’ambito socio economico dal Dott. Tarquinio Marco, direttore responsabile del quotidiano Avvenire. Nel pomeriggio ci saranno i gruppi di lavoro per un confronto diretto sul tema e successivamente le conclusioni di Mons. Bregantini. La preghiera finale è animata da Mons. Valentinetti Tommaso, arcivescovo dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne.
 SERVIZIO FOTOGRAFICO Luigi CALABRESE






































































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