QUESTURA di CAMPOBASSO.
OPERAZIONI delle forze di Polizia.
Denunciato in stato di libertà
per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di
spaccio.
Nel fine
settimana, nel corso di specifici servizi di controllo del territorio
effettuati dal personale della Volante, veniva denunciato in stato di libertà , un uomo di 47
anni residente a Campobasso, per detenzione di sostanza stupefacente ai
fini di spaccio.
L’equipaggio
della Volante, durante l’attività di controllo espletata all’interno di uno stabile, sito in una via di questo centro
cittadino, notava la presenza sospetta
di due persone che, alla vista del personale in divisa, tentavano di nascondere un involucro di
cellophane trasparente. A seguito di perquisizione personale effettuata sui soggetti
fermati, venivano rinvenute addosso al 47enne campobassano quattro bustine di eroina , acquistate, a dire
dello stesso, nella mattinata in un vicino comune della provincia per farne uso personale.
Entrambi,
pertanto, venivano accompagnati negli uffici della Questura per procedere, con
l’ausilio della Polizia Scientifica, agli ulteriori accertamenti di rito,
grazie ai quali si accertava che all’interno delle quattro bustine era custodita della sostanza
stupefacente tipo eroina , già confezionata per lo spaccio.
Alla luce
degli accertamenti eseguiti, l’uomo,sul quale venivano rinvenute le
bustine di eroina, veniva deferito
all’Autorità Giudiziaria competente e la sostanza stupefacente veniva sottoposta a sequestro .
Furto consumato in appartamento.
Verso le ore 11,00 odierne, nella locale Via San
Giovanni, personale della Squadra Mobile, in servizio di specifico controllo del territorio, impartiva l’alt ad un’autovettura Ford Focus
con tre uomini a bordo, poco prima segnalata al 113, in concomitanza di un furto consumato in appartamento.
Mentre un agente aveva già aperto la portiera per procedere al controllo, il conducente, con una brusca manovra, ingranava
la marcia e si dava alla fuga.
Il folle tentativo di fuga, portava il conducente
dell’autovettura Ford Focus a percorrere contromano la trafficata Via Mazzini,
creando serie turbative alla circolazione e alla incolumità dei passanti.
Successivamente, l’autovettura veniva abbandonata
dagli occupanti in Corso Umberto e gli stessi, datisi a precipitosa fuga, facevano
perdere le proprie tracce.
All’interno dell’autovettura venivano rivenuti due strumenti atti allo scasso.
Al momento sono in corso attivissime indagini da
parte della Polizia di Stato, tese alla identificazione delle persone responsabili del tentato furto
e della successiva fuga.
Immigrazione: tratta di esseri umani.
Un indiano in manette.
Nella mattinata odierna personale
di questo Ufficio Immigrazione ha dato esecuzione ad una ordinanza di custodia
cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. Dott.ssa Teresina PEPE, nei confronti
di un cittadino indiano S.T., regolarmente soggiornante sul Territorio
Nazionale.
Le indagini, coordinate
prima dal Sost. Proc. Dott.ssa DI PETTI, e poi dal Sost. Proc. Dott. PAPA, hanno avuto
inizio da controlli sulla presenza di cittadini indiani in stato di
clandestinità sul territorio della provincia.
Gli accertamenti hanno
consentito di appurare che cittadini
indiani, entrati regolarmente sul territorio nazionale, successivamente venivano,
dall’arrestato, avviati alla clandestinità.
Lo stesso, infatti, dopo l’ingresso
in Italia dei connazionali, tratteneva i documenti necessari per la loro necessaria regolarizzazione.
L’arrestato, usando una fitta rete di complici presenti anche nel paese d’origine, prendeva contatti
con famiglie poverissime e, dietro pagamento di circa 10.000 euro, prometteva
l’ingresso regolare in Italia e la
garanzia di un lavoro a tempo indeterminato.
Le persone fatte entrare nel nostro paese in tal
modo, venivano poi avviate alla
clandestinità e costrette a vivere in condizioni disumane, dimorando
addirittura nelle stalle dove accudivano
il bestiame, bevendo nello stesso
abbeveratoio degli animali e mangiando ogni 4 – 5 giorni.
Di fatto, erano ridotte in
assoluto stato di schiavitù.
Se cercavano di fuggire, venivano riportati
indietro e picchiati selvaggiamente per evitare il ripetersi della fuga
Il coraggio di alcune di
queste vittime, che hanno denunciato tutto l’accaduto, ha consentito
all’Ufficio Immigrazione di verificare le procedure poste in essere dal 47enne
indiano, sia in ambito provinciale che nel proprio paese d’origine.
Grazie all’attenta e continua attività
dell’Ufficio Immigrazione, il responsabile di questo disegno criminoso, è stato
assicurato alla giustizia ed associato al carcere del Capoluogo a disposizione
dell’A.G. competente.
Nessun commento:
Posta un commento