decretazione dello stato di
emergenza,
un’altra scure sui cittadini molisani?
Nagni: prima conseguenza,
l’aumento delle imposte e delle accise
regionali.
L’eccezionale ondata di neve e gelo che ha colpito
il Molise e diverse regioni italiane in queste ultime due settimane ha portato
le amministrazioni locali, da una parte, a dover affrontare una situazione di
grave difficoltà di intervento e, dall’altra, alla decretazione dello stato di
emergenza per tutti quei territori gravemente colpiti dalle copiose precipitazioni
nevose.
Un iter che il presidente della Regione, Michele
Iorio ha già avviato, forse con un’eccessiva frettolosità.
Quello che non viene detto, ed è il motivo della
nostra perplessità, è che per effetto del decreto mille proroghe, che non
assegna fondi speciali per circostanze di criticità come quelle dei giorni
passati, la prima concreta conseguenza
della dichiarazione dello stato di emergenza, è l’aumento certo delle imposte e
delle accise regionali.
Ad oggi, non conosciamo ancora in maniera precisa
l’ammontare dei danni ma crediamo sia opportuno rendere noto che tali danni
graveranno sulle spalle dei cittadini che, con ogni probabilità, non rivedranno
mai più i soldi che dovranno sborsare; a tal proposito, la situazione della
regione Marche che ha già dovuto affrontare, negli anni passati, il terremoto
e l’alluvione, ci conferma come, ad oggi, le forme di
rimborso siano del tutto sconosciute.
Con l’avvio della procedura per la conta dei danni
già annunciata dalla Regione Molise, ci si troverà a dover fornire adeguate risposte e un concreto
sostegno a tutte quelle attività agricole, commerciali, artigianali ed
industriali che, in questo particolare momento di crisi economica, sono state
ulteriormente colpite da danni ingentissimi dovuti a crolli di capannoni,
stalle, stabilimenti industriali, morte di animali da allevamento e bestiame,
distruzione del raccolto, perdita di macchinari e attrezzature industriali.
Più che l’atto di decretare lo stato di emergenza, risulta,
a nostro avviso, necessario un impegno da parte delle istituzioni per trovare
altre forme di ristoro che possano andare incontro ai cittadini danneggiati.
Il recupero dei fondi per le emergenze attraverso
l’aumento delle accise regionali rappresenta un meccanismo non più tollerabile.
Ecco perché crediamo che una buona opportunità
potrebbe essere quella di richiedere l’apertura di un tavolo di confronto tra Governo
e Regioni per valutare le possibili iniziative di sostegno ai territori e agli
enti più colpiti.
Un sostegno che possa assicurare sia l’esclusione di
tali spese dal saldo obiettivo del patto di stabilità interno, sia un contributo
straordinario del Governo ( che dovrà però riconoscere l’esistenza dello stato di eccezionalità dell’emergenza)
da trasferire agli stessi enti territoriali per poterne alleggerire l’eccezionale
impegno economico che oggi si trovano ad affrontare.
Nessun commento:
Posta un commento