mercoledì 15 febbraio 2012

Campobasso. IDV - Nagni su Decretazione Stato di Emergenza.

Campobasso 15 febbraio 2012



decretazione dello stato di emergenza,
un’altra scure sui cittadini molisani?
Nagni: prima conseguenza,
l’aumento delle  imposte e delle accise regionali.



L’eccezionale ondata di neve e gelo che ha colpito il Molise e diverse regioni italiane in queste ultime due settimane ha portato le amministrazioni locali, da una parte, a dover affrontare una situazione di grave difficoltà di intervento e, dall’altra, alla decretazione dello stato di emergenza per tutti quei territori gravemente colpiti dalle copiose precipitazioni nevose.
Un iter che il presidente della Regione, Michele Iorio ha già avviato, forse con un’eccessiva frettolosità.
Quello che non viene detto, ed è il motivo della nostra perplessità, è che per effetto del decreto mille proroghe, che non assegna fondi speciali per circostanze di criticità come quelle dei giorni passati,  la prima concreta conseguenza della dichiarazione dello stato di emergenza, è l’aumento certo delle imposte e delle accise regionali.
Ad oggi, non conosciamo ancora in maniera precisa l’ammontare dei danni ma crediamo sia opportuno rendere noto che tali danni graveranno sulle spalle dei cittadini che, con ogni probabilità, non rivedranno mai più i soldi che dovranno sborsare; a tal proposito, la situazione della regione Marche che ha già dovuto affrontare, negli anni passati, il terremoto e  l’alluvione,  ci conferma come, ad oggi, le forme di rimborso siano del tutto sconosciute.
Con l’avvio della procedura per la conta dei danni già annunciata dalla Regione Molise, ci si troverà a dover  fornire adeguate risposte e un concreto sostegno a tutte quelle attività agricole, commerciali, artigianali ed industriali che, in questo particolare momento di crisi economica, sono state ulteriormente colpite da danni  ingentissimi dovuti a crolli di capannoni, stalle, stabilimenti industriali, morte di animali da allevamento e bestiame, distruzione del raccolto, perdita di macchinari e attrezzature industriali.
Più che l’atto di decretare lo stato di emergenza, risulta, a nostro avviso, necessario un impegno da parte delle istituzioni per trovare altre forme di ristoro che possano andare incontro ai cittadini danneggiati.
Il recupero dei fondi per le emergenze attraverso l’aumento delle accise regionali rappresenta un meccanismo non più tollerabile.
Ecco perché crediamo che una buona opportunità potrebbe essere quella di richiedere l’apertura di un tavolo di confronto tra Governo e Regioni per valutare le possibili iniziative di sostegno ai territori e agli enti più colpiti.
Un sostegno che possa assicurare sia l’esclusione di tali spese dal saldo obiettivo del patto di stabilità interno, sia un contributo straordinario del Governo ( che dovrà però  riconoscere l’esistenza  dello stato di eccezionalità dell’emergenza) da trasferire agli stessi enti territoriali per poterne alleggerire l’eccezionale impegno economico che oggi si trovano ad affrontare. 


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