martedì 6 marzo 2012

Campobasso. Consigliere Regionale Gennaro Chierchia.

Campobasso 6 marzo 2012
Gennaro Chierchia



VIOLENZA NEI CONFRONTI DELLE DONNE.
SOSPESO IL “TELEFONO DONNA”





Se da un lato è pur vero che le donne oggi costituiscono il perno fondamentale della società dopo aver finalmente raggiunto la parità in tutti gli ambiti sociali e lavorativi, dall’altro contro l’aggressività maschile si mostrano deboli ed indifese e sono spesso lasciate sole. Purtroppo le statistiche lo denunciano ed i mass-media lo confermano con racconti di episodi agghiaccianti: la violenza nei confronti delle donne dilaga.
Se da un lato, infatti, emergono dati che ci inorgogliscono: il 65% degli studenti che raggiungono la laurea sono donne, il 79.1% di imprese individuali nel Molise sono di colore rosa (percentuale altissima rispetto ad altre regioni); dall’altro lato arrivano anche da parte di psicologi dati significativi allarmanti.
Eppure esisteva nel Molise il “Telefono Donna”, nato grazie alla sollecitazione della Commissione delle pari opportunità. Il servizio garantiva, con personale qualificato l’ascolto delle donne maltrattate, svolgeva funzioni di monitoraggio, effettuava l’analisi dei bisogni, forniva consulenza sociale, sanitaria, psicologica, legale oltre che collaborare con i consultori familiari di Campobasso, Agnone, Isernia e Termoli.
Nato il 05/02/2006, era attivo sull’intero territorio regionale con il numero verde 80054117. Nei due mesi successivi alla sospensione, le telefonate superavano di numero quelle di un intero anno. Le psicologhe facenti parti del gruppo hanno più volte chiesto alla Regione il ripristino del prezioso servizio senza però trovare risposta.
Auspico una maggiore sensibilità da parte delle Autorità competenti ed esorto la Regione Molise (e il Presidente Iorio) a dare voce alle sofferenze silenti. Anche se il fenomeno è sommerso, il loro silenzio non deve indurre ad ignorare. Non possiamo e non dobbiamo rimanere indifferenti. Il buon senso civico ci deve vedere impegnati affinché i diritti umani non vengano mai violati.
Colgo ancora spunto per ricordare che la Regione Molise è l’unica che non ha una legge sulle misure di contrasto alla violenza di genere. Elemento non trascurabile considerato il fatto che tra indulti, sconti di pena e misure cautelari, gli stupratori tornano presto liberi.

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