Gennaro Chierchia |
VIOLENZA NEI CONFRONTI DELLE DONNE.
SOSPESO
IL “TELEFONO DONNA”
Se da un lato è pur vero che le
donne oggi costituiscono il perno fondamentale della società dopo aver
finalmente raggiunto la parità in tutti gli ambiti sociali e lavorativi,
dall’altro contro l’aggressività maschile si mostrano deboli ed indifese e
sono spesso lasciate sole. Purtroppo le statistiche lo denunciano ed i
mass-media lo confermano con racconti di episodi agghiaccianti: la violenza nei confronti delle donne
dilaga.
Se da un lato, infatti, emergono
dati che ci inorgogliscono: il 65% degli studenti che raggiungono la laurea
sono donne, il 79.1% di imprese individuali nel Molise sono di colore rosa
(percentuale altissima rispetto ad altre regioni); dall’altro lato arrivano
anche da parte di psicologi dati significativi allarmanti.
Eppure esisteva nel Molise il “Telefono Donna”, nato grazie alla
sollecitazione della Commissione delle pari opportunità. Il servizio garantiva,
con personale qualificato l’ascolto delle donne maltrattate, svolgeva funzioni
di monitoraggio, effettuava l’analisi dei bisogni, forniva consulenza sociale,
sanitaria, psicologica, legale oltre che collaborare con i consultori familiari
di Campobasso, Agnone, Isernia e Termoli.
Nato il 05/02/2006, era attivo
sull’intero territorio regionale con il numero verde 80054117. Nei due mesi
successivi alla sospensione, le telefonate superavano di numero quelle di un
intero anno. Le psicologhe facenti parti del gruppo hanno più volte chiesto
alla Regione il ripristino del prezioso servizio senza però trovare risposta.
Auspico una maggiore sensibilità
da parte delle Autorità competenti ed esorto la Regione Molise (e il Presidente
Iorio) a dare voce alle sofferenze silenti. Anche se il fenomeno è sommerso, il
loro silenzio non deve indurre ad ignorare. Non possiamo e non dobbiamo
rimanere indifferenti. Il buon senso civico ci deve vedere impegnati affinché i
diritti umani non vengano mai violati.
Colgo ancora spunto per ricordare che la Regione Molise è l’unica che
non ha una legge sulle misure di contrasto alla violenza di genere. Elemento
non trascurabile considerato il fatto che tra indulti, sconti di pena e misure
cautelari, gli stupratori tornano presto liberi.
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