Mauro Natale (foto G.Calabrese) |
Sono stati riconfermati, al
vertice dell’Associazione Industriali, i vicepresidenti di Mauro Natale: Mariantonietta Ricciardi (Accademia
Britannica), Rossella Ferro (La
Molisana), Gianni Spinosa (Spinosa
Costruzioni) ed è stato nominato, come quarto vice, Rosario
Morelli (Armafer).
Nel corso dell’Assemblea
generale delle imprese associate, il Presidente degli industriali molisani
Natale ha svolto la sua consueta relazione, che è stata poi messa ai voi dei
presenti per l’approvazione. Mauro Natale, che è stato così riconfermato alla
guida dell’Associazione Industriali per il prossimo biennio, ha inteso ribadire
i temi che hanno caratterizzano fino ad ora la sua presidenza.
In modo particolare, ha posto l’attenzione sulle iniziative
contro l’industria che si stanno registrando in regione, che minano le
opportunità di sviluppo del Molise.
“Oggi - ha affermato NATALE
- l’industria manifatturiera privata è ferma al palo, perché per i molisani l’industria é un capitolo
chiuso.
Per i molisani le industrie, così come le manze,
puzzano, inquinano, danno fastidio, pregiudicano il futuro economico di una
regione vocata da sempre ad una crescita economica lenta e silenziosa, una
crescita basata sulla natura, l’aria pulita, i parchi naturalistici, la neve e
le sagre di paese.
L’ho detto pubblicamente più
volte: in tutte le regioni d’Italia con economie più avanzate della nostra
(come l’Umbria, le Marche, l’Emilia Romagna
e così via) l’industria, attenta e rispettosa delle leggi e in regola
con le autorizzazioni, coesiste con il mare, gli spazi verdi, le comunità
locali, la storia dei territori, il turismo, l’agricoltura e tutto quanto
caratterizza le aree in cui si è insediata.
Qui in Molise, invece, vorremmo vivere tutti di
pubblica amministrazione, tutti con il posto fisso sotto casa, salvo poi
indignarsi con la classe dirigente perché incapace di sviluppare il territorio.
La situazione nella quale ci
troviamo, come regione, è pesante e occorre che tutti, noi in primis, ne
prendiamo atto.
Se vogliamo avere una chance di agganciare la
ripresa, dobbiamo auspicare che oggi, chi ci governa, prema sull’acceleratore
per ridurre gli sprechi e operare le riforme necessarie, tagli e riforme - si badi bene - che noi come
Confindustria da anni chiediamo alla classe dirigente di attuare: dismissione delle partecipate, recupero del
deficit sanitario, snellimento della pubblica amministrazione, riduzione del
carico fiscale e investimenti.
E’ un percorso lungo,
difficile e impopolare da condividere, ma è ciò che noi industriali abbiamo
sempre chiesto, ossia il presupposto per poter tornare ad avere un territorio
attrattivo e competitivo, in Italia e in Europa”.
Nessun commento:
Posta un commento