(50 foto)Ph.GinoCALABRESE - Svelamento targa |
(50foto)Ph.GinoCALABRESE - Convegno |
Nel 1805, un devastante terremoto
fra Campania e Molise (5500 morti) distrusse edifici di straordinario valore
architettonico e migliaia di case d’abitazione.
Campobasso subì tale sorte e
la necessità di ricostruire un nuovo, moderno
agglomerato urbano, dette
l’opportunità al genio architettonico di Bernardino Musenga di realizzare la propria visione urbanistica. La città giardino, oggi modificata, forse snaturata, risultava essere
avveniristica, rispettosa delle teorie ambientalistiche più moderne.
Il suo
progetto superò ogni concorrenza. La
struttura antisismica della Cattedrale e di molti altri edifici molisani da lui
progettati è di sorprendente attualità.
All’Architetto, considerato fra i migliori del regno di Napoli divenuto
napoleonico, non fu mai perdonato di
essere stato coinvolto in quasi tutti i lavori pubblici molisani.
La maggior
parte delle chiese, delle strade, dei
ponti, non avevano altra firma.
Suscitò invidia e cattiveria. Fu screditato. Persino dopo la sua morte avvenuta a 49 anni, si insinuò nell’opinione
pubblica la diffamazione:L’epilogo della sua vita non sarebbe stato naturale.
Questa damnatio
memoriae è durata
fino a quando importanti studiosi, peraltro non molisani come Uberto D’andrea, non riscoprirono la
grande perizia di un uomo colto e
laborioso. Oggi la città di Campobasso, dopo circa 200 anni rende merito alla
sua memoria e gli restituisce quel poco di gloria, di immortalità che gli era
stata rubata.
Se il nostro “sdruscio”, nel corso di Campobasso, rimane ancora
quello straordinario momento di socializzazione che molte città hanno perduto,
un grande merito va fatto all’architetto urbanista Bernardino Musenga.
Nessun commento:
Posta un commento