Presso la base di Camp Arena, a Herat, ha avuto luogo la cerimonia di avvicendamento tra la Brigata bersaglieri “Garibaldi” e la Brigata alpina “Julia” alla guida del Train Advise Assist Command West, il Comando NATO multinazionale e interforze a guida italiana che opera nella regione Ovest dell’Afghanistan nell’ambito della Missione Resolute Support.
Il Generale di Brigata Maurizio Angelo Scardino ha ceduto il Comando al
parigrado Michele Risi alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Difesa,
Generale
Claudio Graziano, del Comandante delle Forze NATO in Afghanistan, il Generale
statunitense John F. Campbell, dell’ambasciatore italiano a Kabul Luciano
Pezzotti e delle massime autorità civili e militari afghane della provincia di
Herat.
”Gli ultimi anni sono stati
centrali per questo Paese – ha sottolineato nel suo intervento il Generale
Graziano - con importanti
miglioramenti in tutti i settori, politico economico e sociale”. Il Capo
di SMD ha inoltre aggiunto che “il
fatto che la nuova missione Resolute Support sia definita non combat non
significa che non vi siano più rischi specialmente in considerazione del fatto
che la minaccia del terrorismo e l’estremismo è cresciuta a livello globale”.
Nel corso del proprio mandato la “Garibaldi” è stata impegnata nel
delicato compito di transitare dalla missione ISAF (International Security
Assistance Force), terminata il 31 dicembre 2014 , alla missione Resolute
Support. Dal 1° gennaio 2015 il nuovo impegno della NATO in Afghanistan, infatti, non è
più connesso a compiti diretti di partecipazione alle operazioni ma si
estrinseca attraverso attività di addestramento, consulenza e assistenza condotte
da team di specialisti a favore dei vertici operativi delle Afghan National
Defence and Security Forces (ANDSF). In tale ambito il Contingente militare si
è notevolmente ridotto in funzione dei nuovi compiti assegnati dalla NATO e della
leadership nel controllo del territorio da parte delle forze di sicurezza afgane.
“La transizione non si compie con un
singolo evento ma è un processo evolutivo che si realizza per passi successivi”
ha affermato il Generale Scardino rivolgendosi ai colleghi afgani, “le ANDSF hanno assunto la responsabilità
della sicurezza e noi siamo qui, tutti insieme, per attuare una strategia
condivisa che porti ad un Afghanistan stabile e sovrano; questo è un segnale di
successo”.
Gli Advisors del TAAC W hanno
condotto attività di addestramento (Training) a favore delle ANDSF perseguendo
un duplice obiettivo: rendere le Forze di Sicurezza afghane autonome nella
gestione dello sviluppo professionale del proprio personale, con la formazione
di nuovi istruttori (processo denominato “Train the Trainers”); formare ed
addestrare “specialisti” in materia di intelligence, di contrasto agli ordigni
improvvisati, di impiego di mortai ed artiglierie, di controllo dello spazio
aereo ed altro ancora, con corsi mirati, seminari e simposi. I corsi completati
sono stati 85 per un totale di circa 1500 istruttori e specialisti certificati.
Le attività di consulenza (Advising), focalizzate sulla funzionalità, sui
sistemi, sui processi interni nonché sullo sviluppo organizzativo delle forze e
mirate al raggiungimento di un adeguato livello di sostenibilità delle stesse,
sono state oltre 7000 per un totale di circa 22.000 ore.
Contestualmente alla riconfigurazione del Contingente per l’assolvimento
dei compiti della Missione Resolute Support, gli uomini e le donne alle
dipendenze del Generale Scardino hanno proseguito il piano di rientro in patria
di mezzi e materiali, denominato Itaca 2, che ha rappresentato uno sforzo
logistico senza precedenti dal termine della seconda guerra mondiale.
La “Garibaldi” ha inoltre profuso un notevole sforzo anche in attività di
cooperazione civile e militare con la realizzazione di 17 opere
infrastrutturali e di 47 progetti nei campi sociale, sanitario, dell’educazione
e delle istituzioni locali, che hanno apportato un ulteriore sostegno al
processo di ricostruzione del paese proseguendo nel solco già tracciato in
questo settore da anni dall’Italia.
Prima di ogni altro atto protocollare il Generale Graziano, accompagnato
dal Generale Campbell e dal Generale Scardino, ha deposto una corona in omaggio
ai 54 caduti italiani ed a quanti, afghani ed appartenenti alle forze della
coalizione, hanno compiuto l’estremo sacrificio per la causa della libertà e
della prosperità dell’Afghanistan.
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