BASTA CON I FILM INVISIBILI E CENSURATI!
La riapertura alle attività cinematografiche all’interno dell’ex palazzo Gil risulterà particolarmente suggestiva per il pubblico campobassano che ancora respira le atmosfere legate al vecchio cinema Odeon. Lo spazio della sala, del resto, è stato progettato con il massimo rispetto di quello pensato dall’architetto Domenico Filippone (progettista della struttura degli anni ’30) ricordandolo nelle morbide, ma al tempo stesso essenziali, forme del controsoffitto e delle pareti perimetrali delimitanti lo spazio interno originario.
Con questa premessa la Fondazione Molise Cultura ha voluto dare vita a “Melosonoperso!”, rassegna cinematografica organizzata con la collaborazione del Circolo del Cinema “La Grande Illusione”. Due mesi di programmazione, dieci film per un totale di venti proiezioni, che intendono riportare il grande cinema nel centro della città attraverso un palinsesto di titoli rigorosamente preselezio-nati nei più importanti festival del cinema mondiali. E’ in quelle sedi, infatti, secondo gli organizzatori, che il cinema migliore (tanto dal punto di vista qualitativo che significante) trova spazi e visibilità che non sempre fanno seguito a una distribuzione nelle sale commerciali.
“Melosonoperso!” rientra nelle 200 giornate d’autore programmate dalla Fondazione Molise Cultura e presentate nello scorso ottobre: una proposta qualitativa che proseguirà per tutto il 2015 con altre numerose inizative.
Sgrammaticata ma efficace è l’imprecazione tipica del cinèphile campobassano ogni volta che un film interessante, controverso e semplicemente peculiare, non è fruibile a causa della spietata logica di programmazione commerciale che lo esclude dalla visione al pubblico. Con questa rassegna intendiamo porre parziale rimedio a questa incresciosa situazione, proponendo una serie di titoli di diversa caratura, provenienza e valore culturale. Un excursus eterogeneo ma che rimedia all’invisibilità cui il meglio della produzione cinematografica internazionale è troppo spesso soggetto. Commedie, drammi, documentari; un pout – pourrì variamente assortito per (di)mostrare quanto del cinema contemporaneo viene smarrito nelle pieghe dei deliri delle Distribuzioni e dell’esercizio cinematografico troppo spesso gestiti da personaggi che del cinema non hanno alcun rispetto e ancor meno competenza specifica. Dal canto nostro, proseguiamo con quel lavoro semiclandestino che ci ha portato a definirci – in un recente passato – “spacciatori di immagini”, perché quello che amiamo fare è proprio rendere visibile l’altrimenti invisibile, operando – scientemente e con convinzione – al di fuori delle logiche di mercato.
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