E' il tema dell’incontro di riflessione
promosso dall’Ufficio diocesano per la Pastorale Missionaria
guidata da don Antonio Arienzale. L’incontro
di riflessione tematica e di dibattito si terrà mercoledì
11 marzo 2015 alle ore 18,00 presso l’auditorium Celestino V in via Mazzini,
80 a Campobasso.
Singolare saranno le testimonianze di don
Gianantonio Allegri e don Giampaolo Marta, missionari, entrambi rapiti in Camerun nel 2014 e liberati
dopo 58 giorni di prigionia. Dopo i saluti introduttivi di don Antonio
Arienzale, direttore Ufficio Missionario, ci sarà una riflessione biblica di don Michele Tartaglia, docente di Sacra
Scrittura.
Seguiranno le testimonianze dei due missionari
ed un dibattito.
Le conclusioni sono affidate a S.E. mons.
GianCarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso –Bojano.
Breve
nota sacerdoti vicentini rapiti
Due
sacerdoti di Vicenza, Giampaolo Marta e Gianantonio Allegri, e una suora canadese di 80 anni, Gilberte Bussier, sono
stati rapiti da uomini armati nella notte fra venerdì 4 e sabato 5 aprile dello
scorso anno nel nord del Camerun, nella diocesi di Maroua. Nella loro pluriennale esperienza missionaria
in terra d’Africa don Gianantonio e don Giampaolo sono sempre stati amati dalla
gente del posto (cristiani e musulmani, senza distinzione) per la loro
generosità e la loro dedizione.
L’1 giugno 2014 , dopo 58 giorni di prigionia
sono stati liberati i due sacerdoti vicentini "fidei donum" don
Giampaolo Marta e don Gianantonio Allegri e la religiosa canadese, suor
Gilberte Bussiére, della Congregazione di Notre-Dame di Montreal. La
liberazione dei tre religiosi, come ha sottolineato il direttore della Sala Stampa vaticana, padre
Federico Lombardi, "è una notizia che ci riempie di gioia. Il Santo Padre,
che fin dall'inizio aveva seguito la drammatica vicenda, ne è stato
tempestivamente informato. Ringraziamo il Signore perché questa vicenda è giunta
a una conclusione positiva. Allo stesso tempo continuiamo a pregare e ad
impegnarci perché ogni forma di violenza, odio e conflitto nelle diverse
regioni dell'Africa e nelle altre parti del mondo possa essere superata, e
rinnoviamo il ricordo e l'impegno per le molte altre persone innocenti di
diversa condizione ed età che, come ben sappiamo, rimangono vittime di
inaccettabili sequestri in diversi luoghi di conflitto".
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