“Medicina di Genere, Terapie che tutelano le differenze”
DE CAMILLIS PROPONE PROGETTO SPERIMENTALE IN MOLISE.
METTERE A SISTEMA MONDO OSPEDALIERO CON LA RICERCA.
“La nostra regione può
diventare sede di un progetto sperimentale fortemente innovativo, partendo
dalle notevoli esperienze che già ci sono e mettendo a sistema il mondo
ospedaliero con quello universitario e più propriamente della ricerca per
arrivare ad un approccio di Genere in tutti gli ambiti della diagnosi e cura
del paziente”.
Sabrina De Camillis |
Lo ha dichiarato, oggi
pomeriggio, la parlamentare molisana del Pdl Sabrina De Camillis, Presidente
dell’Intergruppo Parlamentare sulla Medicina di Genere, al Convegno della
Fidapa dal tema “Medicina di Genere, Terapie che tutelano le differenze” nel
Parlamentino della Regione Molise.
La Medicina di genere studia le differenze tra uomo e donna,
analizza le diverse modalità in cui si manifestano e si sviluppano le malattie
nei due generi e le possibili opzioni terapeutiche specifiche. Quando si parla
di differenze non s’intendono solo quelle biologiche, ma anche quelle psicologiche
e sociali. E’ evidente che il contesto in cui vive una persona influenza la sua
salute, e questo può avvenire in maniera diversa tra i due generi. Attuare la
medicina di genere significa assicurare migliore salute a tutti.
Il Governo Monti, grazie ad una
mozione della De Camillis del Marzo scorso, si è impegnato a potenziare tale
aspetto della medicina.
“Sulla nuova programmazione
sanitaria nazionale c’è stato l’impegno del Governo a far sì che la medicina di
genere entri a pieno titolo nella quotidianità anche attraverso la
formazione ai medici di medicina generale ma anche con il rafforzamento del percorso formativo degli
studenti universitari _ ha concluso la De Camillis _.
Bisognerà avere un servizio sanitario pubblico capace di promuovere una
medicina sempre più attenta alle differenze di "genere", per dare risposte mirate alle terapie
e trasferirle nella pratica clinica consolidata. È pertanto necessario, anche a livello regionale, creare un collegamento tra tutti gli
operatori nel settore della prevenzione, delle cure primarie e secondarie e
della riabilitazione.
In questo senso sto
lavorando con per verificare la possibilità di mettere su un progetto in tal
senso. In conclusione,
ritengo di poter dire che l'inserimento della medicina di genere come approccio
innovativo ai percorsi di prevenzione, diagnosi e cura e nell'attività di
ricerca potrà portare ad un più efficace
ritorno nell'investimento sulla salute e, quindi, un migliore utilizzo delle
risorse umane ed economiche nel contesto del servizio sanitario”.
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