giovedì 10 maggio 2012

Professor Alessio Morganti a Barcellona - 31° congresso europeo di Radioterapia (ESTRO).

Campobasso 10 maggio 2012


Professor Alessio Morganti, direttore della Radioterapia della Fondazione Giovanni Paolo II Campobasso.

I risultati di una ricerca internazionale sui tumori del pancreas.


Alessio Morganti
Nell’ambito del 31° congresso europeo di Radioterapia (ESTRO) in corso a Barcellona, sono stati presentati oggi dal Professor Alessio Morganti, direttore della Radioterapia della Fondazione Giovanni Paolo II, i risultati di una ricerca internazionale sui tumori del pancreas. Lo studio, che ha unito lo sforzo di centri nordamericani ed europei, riguarda i pazienti sottoposti ad intervento chirurgico per questa “difficile” malattia. In particolare, i diversi studi sinora realizzati non hanno portato a conclusioni definitive sulla ottimale terapia che deve seguire la rimozione chirurgica del tumore.
In questo studio sono stati “arruolati” per la prima volta oltre mille pazienti sottoposti a varie modalità di trattamento, tra cui i pazienti trattati presso la Fondazione dal dottor Vincenzo Picardi. E’ stato osservato, dall’analisi dei dati, che la radioterapia non solo è in grado di migliorare il tasso di guarigione “locale” del tumore ma anche di migliorare significativamente la prognosi di questi pazienti. Si tratta indubbiamente di un notevole passo avanti nell’ottimizzazione dei risultati terapeutici in questa malattia.
Ma all’orizzonte sembrano affacciarsi nuove speranze per questi pazienti. Saranno presentati infatti, sempre dal professor Morganti, i risultati di un’analisi della letteratura scientifica che ha riguardato le possibilità di un trattamento innovativo basato sulla somministrazione di radiazioni e chemioterapia prima dell’intervento chirurgico. In questo modo è possibile procedere all’intervento in oltre un terzo dei pazienti con malattia inoperabile, con una prognosi a lungo termine superiore a quella registrata in passato nei pazienti direttamente sottoposti all’asportazione del tumore.
Ha commentato Morganti “si tratta di un importante messaggio di speranza: se nell’arco di un paio di decenni la prognosi dei tumori del pancreas è migliorata in modo significativo vuol dire che le armi che abbiamo oggi a disposizione sono davvero sempre più efficaci. Parlo ovviamente delle nuove tecniche chirurgiche e radioterapiche e dei nuovi farmaci oggi a nostra disposizione. E soprattutto, ovviamente, della collaborazione multispecialistica, vera e propria arma vincente nella lotta contro il cancro”.



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