“NELLA TERRA DELLA LUNA”
Di
RICCARDO RICCIARDI
Il Teatro del Loto di Ferrazzano ospiterà, nell'ambito della rassegna di Primavera Fiori di Maggio, lo spettacolo di Ricciardi nei giorni di venerdì 25 e sabato 26 maggio alle ore 21.00. Domenica 27 maggio, la programmazione sarà anticipata alle 18.00.
"La tua
bellezza sarà sepolta con te, se fosse, invece, testamento vivrebbe in eterno".
Versi di William Shakespeare. Ma non rivolti ad una donna bensì all'anarchia.
Così un anziano signore, nel 1894
in un'osteria di Carrara, dedicò questi versi alla
battaglia che stava insanguinando le terre della Toscana.
Nella
Terra della Luna è il nuovo lavoro del giovane regista Riccardo Ricciardi, con la sua
compagnia "Il Giardino delle Parole",
porta in scena per la seconda volta in Molise una sua opera. Dopo il successo
de La Divina Odissea degli Sposi, Ricciardi si misura con una
storia non più lontana di un secolo. Siamo a Carrara, alla fine del 1893 e tra
i lavoratori delle cave di marmo, sempre più provati dalle pessime condizioni
in cui sono costretti a lavorare, inizia a crescere il senso di ribellione e la
volontà di impadronirsi delle cave. Fu Luigi Molinari, un avvocato anarchico di
Mantova oratore in due conferenze all'aperto a Carrara, a destare negli operai la
speranza nella rivolta. E quando il Governo Crispi osteggiò nel sangue la
sommossa dei minatori siciliani, maturò, nei cuori e nelle anime degli operai
del nord della Toscana, la voglia di combattere anche in nome dei compagni
isolani. La rivoluzione esplode con la decisione del governo di richiamare alle
armi la classe '69 per andare in Sicilia a contrastare i sovversivi. Ed è qui
che si snoda l'intero racconto. Il racconto dei famosi "Moti di
Lunigiana".
Nella
Terra della Luna racconta quindi la situazione drammatica dei
lavoratori nelle cave di marmo, le pulsioni ideali e sociali di molti di loro,
la reazione del governo Crispi ed il successivo ricorso al Tribunale Di Guerra.
Tutto questo avviene nell'Italia appena unita, nell'Italia che non si racconta,
nell'Italia post-Risorgimentale in cui ci sono ancora troppe ombre. L'intero
spettacolo è accompagnato da un continuo sottofondo musicale di percussioni e
strumenti particolari quali il Didgeridoo, il Cajon, il Framedrum e l'Udu che
fanno anche da scenografia allo spettacolo.
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