Il pane con le noci di Rionero Sannitico.
Certificata la quinta De.co del Molise.
E’ stato un vero e
proprio giorno di festa per la comunità di Rionero Sannitico quello andato in
scena martedì 22 maggio.
La certificazione De.co ottenuta dal pane con le noci
prodotto nel panificio “Bontà del grano” di Stefano Di Franco è stato motivo di
orgoglio per tutta la popolazione che ha voluto festeggiare questo prestigioso
riconoscimento, che è stato certificato dal coordinatore regionale dei Borghi
d’Eccellenza del Molise, Maurizio Varriano, accompagnato dalla delegata
molisana dell’Accademia della Cucina nonché membro del comitato
tecnico-scientifico dell’associazione, Annamaria Lombardi, con un vero e
proprio evento che ha coinvolto in maniera diretta anche i bambini del paese
alto molisano che, proprio per l’occasione, hanno indossato anche i costumi
tipici e folkloristici. La sigla De.co vuol dire “denominazione comunale”.
Una
sorta di certificazione di qualità che quel prodotto, solitamente della terra,
è tipico di quel territorio. Un buon strumento per veicolare l´immagine di
genuinità e tipicità soprattutto nel turismo enogastronomico. Ovviamente
soddisfatto si è detto il primo cittadino di Rionero Sannitico, Ferdinando
Carmosino, che ha partecipato con entusiasmo al giorno di festa insieme a tutti
i suoi concittadini. «Dopo i ravioloni di Scapoli, la pampanella di San Martino
in Pensilis, i calzoni di Riccia e i Cielli di Civitacampomarano oggi
siamo giunti a Rionero Sannitico - ha rimarcato Maurizio Varriano - per
certificare la quinta denominazione De.co del Molise.
Era dovuto dare questa
certificazione al pane con le noci del panificio “Bontà del grano” del giovane
Stefano Di Franco perché è un prodotto sano, genuino e cotto con forno a legna.
Promuovere il territorio anche attraverso i suoi prodotti gastronomici di
qualità vuol dire anche dare una mano alle piccole aziende che ancora riescono
a resistere in Molise e che, come nel caso di Rionero Sannitico, - ha rimarcato
Varriano - sono spesso gestite da giovani imprenditori che credono
profondamente nel potenziale della loro terra d’origine. Bisogna assolutamente
premiare il loro coraggio e la loro determinazione nel voler lavorare e vivere
in una terra ostica come può essere a volta il Molise».
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