domenica 5 febbraio 2012

CONSIGLIO REGIONALE DEL MOLISE - Seconda Commissione Permanente.

Campobasso 5 febbraio 2012





I COMUNI UTILIZZINO L’ORDINANZA SULLO STATO D’EMERGENZA PROCLAMATO DALLA REGIONE PER ALLEVIARE I DISAGI DELLA POPOLAZIONE.

Con l’Ordinanza Regionale sullo stato di emergenza, i sindaci che sono le prime autorità di protezione civile sul territorio hanno poteri straordinari e finanziamenti della Regione, per alleviare i disagi causati dall’ondata di maltempo, dal gelo e da precipitazioni nevose assolutamente eccezionali. Nei comuni possono essere impiegati, uomini e mezzi, per liberare le strade, pulire i marciapiedi, raggiungere le contrade, far giungere farmaci, viveri e beni di prima necessità alle persone, accompagnare i malati negli ospedali, sostenere le aziende agricole che non si aspettavano una simile emergenza e recarsi nelle case per assicurarsi delle esigenze di aiuto a partire dagli anziani soli che vivono nei centri storici e nelle campagne.
La Protezione Civile Regionale può coordinare gli interventi più significativi, prendere contatto con l’Esercito per i casi più gravi di intere comunità prive di energia elettrica, isolate o dove sono messi a rischio i diritti essenziali dei cittadini. Ma è materialmente impossibile che il sistema regionale di Protezione Civile possa sostituirsi ai comuni e sopperire a tutti i bisogni dei territori. Occorre uno sforzo maggiore di collaborazione con un ruolo più attivo anche delle Prefetture per realizzare sinergie tra le Forze dell’Ordine, i Vigili del Fuoco, il Corpo Forestale, le Province, l’ASREM, i Sindaci e le decine di associazioni di volontariato e di Nuclei di Protezione Civile che operano nei comuni.
La Regione ha fatto la propria parte emanando l’Ordinanza sullo Stato di Emergenza che evidentemente copre anche i costi aggiuntivi sostenuti in via straordinaria dai Sindaci. E stante il protrarsi delle difficoltà ed il possibile acuirsi del disagio per tante comunità, persone e aziende, ha investito del problema anche il Ministero della Difesa per mobilitare l’Esercito in alcune situazioni critiche del nostro territorio.
Certo che la vigilanza dovrà intensificarsi insieme ad un monitoraggio sistematico che dovrà differenziare i casi di assoluta priorità sanitaria, sicurezza pubblica e alimentare, da questioni che potranno essere gestite in un arco temporale più ampio. Per il resto l’unica considerazione che scaturisce dai problemi di queste ore è che aver smantellato i servizi pubblici, ridotto all’osso le Ferrovie, l’Anas, l’organico delle Forze dell’Ordine, dei Vigili del Fuoco e della pubblica amministrazione in generale, mette a nudo le fragilità di un’organizzazione sociale che stenta a comprendere che chi è preposto a tutelarci quando ne abbiamo bisogno non è messo in condizione di poterlo fare. E sul tema dei beni pubblici, del patrimonio di tutti e del ruolo dei servizi pubblici in Italia occorrerà ripensare sugli errori compiuti nell’ultimo ventennio con privatizzazioni selvagge e tagli indiscriminati alla pubblica amministrazione.

Nessun commento:

Posta un commento