SALUTO
DEL SINDACO
In nome
dell’Amministrazione Comunale di Pietrabbondante e mio personale porgo la buona
sera a tutti e auguro il benvenuto ai nostri ospiti francesi e al loro Sindaco.
Come potete
apprezzare tutti, il territorio di Pietrabbondante è stato baciato dalla
“NATURA” che gli ha concesso scenari di straordinaria bellezza. Nel corso dei
secoli, la maestosità del monte Caraceno con le tre “morge” dette del Castello,
Marchesani e dei Corvi (grandi sassi affioranti) ha offerto ai suoi abitanti la
difesa e la protezione logica in un ambito ostile e pericoloso. Qui gli uomini
hanno saputo insediarsi e conservare lo spirito di appartenenza che fu loro
tramandato dai fieri dominatori Sanniti.
Il Guerriero
Sannita che domina questa piazza è stato eretto per simboleggiare il sacrificio
dei caduti pietrabbondantesi nella prima guerra mondiale. Questa autentica
opera d’arte fu realizzata dallo scultore Giuseppe GUASTALLA, utilizzando i quasi
8 quintali di bronzo concessi dal Ministero della Guerra.
L'altezza
totale del monumento è di 7metri, di cui 4 metri del basamento e 3 metri del guerriero.
Sui lati del basamento furono scritti, con lettere fuse nel bronzo, i nomi dei
23 caduti. Sulla faccia anteriore del basamento fu scritta l'epigrafe del Prof.
Francesco D'Ovidio:
"Da
queste balze di Boviano l’antico scendeva il guerriero impavido alla difesa del
Sannio, da queste discesero con egual virtù i figli di Pietrabbondante a morire
per l’Italia". Il Monumento fu inaugurato il 2 ottobre 1922.
Da pochi
anni, sui lati del basamento sono stati scritti anche i nomi dei 21 caduti
della seconda guerra mondiale.
La storia
delle donne e degli uomini di Pietrabbondante è segnata da molteplici tappe, tutte
straordinarie, tutte degne di essere ricordate e consegnate all’attenzione dei
posteri. Non da ultima, è la storia dei nostri emigranti che, con la loro
lungimiranza, il loro sacrificio e con le loro cospicue rimesse in denaro,
hanno contribuito in maniera considerevole alla crescita economica e sociale della
nostra Pietrabbondante e in generale di tutto il territorio dell’Alto Molise. A
tutti loro che ricordano con sofferenza l’abbandono degli affetti, che tornano nei
loro luoghi con entusiasmo appena possono e che, poi, ripartono con mestizia e
malinconia; a tutti loro, dicevo, va il nostro sentito ringraziamento.
Fra tutti
ricordiamo la folta comunità d'origine pietrabbondantese che tuttora vive a
Hargnies, un paesino appartenente alla Regione delle Ardenne, ai confini del
Belgio e del Lussemburgo.
Lo scorso
anno le due comunità di Pietrabbondante e di Hargnies hanno deciso di
riscoprire e consolidare i loro rapporti mediante un reciproco scambio
culturale e di valori.
Infatti, nel
mese di Luglio 2011, in Francia, in occasione della “Festa del Cavallo” la
nostra comunità è stata favolosamente accolta dai cittadini di Hargnies e, in
primis, dal loro Sindaco Vincent André, che saluto e ringrazio affettuosamente.
Oggi, in
apertura dei festeggiamenti in onore del nostro Protettore San Vincenzo Ferreri,
siamo qui con tutta la nostra possibile cordialità e ospitalità per ricambiare
fraternamente l’accoglienza ricevuta in Francia.
San Vincenzo
Ferreri nacque il 23 gennaio 1350 a Valenza in Spagna. Fu chiamato Vincenzo in
onore di S. Vincenzo Martire e manifestò subito una forte propensione per la
preghiera. Dotato di straordinaria intelligenza, compì rapidamente e con grande
profitto gli studi e scelse di appartenere all'ordine dei Domenicani, detti
frati predicatori. Egli trascorse la sua vita passando di terra in terra,
predicando nelle piazze, nelle Chiese e nei campi davanti a plebei, semplici,
nobili e scienziati per convertire i peccatori. Morì all'età di settanta anni
il 5 aprile 1419 a Vannes in Francia. La tradizione popolare fa risalire le
origini della cappella dedicata a San Vincenzo Ferreri in località
"Raguso" in un’epoca compresa tra la fine del 1600 e gli inizi del
1700. In quel periodo, nella zona furono costruite numerose abitazioni, per cui
molti allevatori di buoi vi si trasferirono. Accadde una particolarità di un
bue che, invece di seguire gli altri se ne stava solo, sotto una quercia
secolare. Fu legato ad una catena insieme agli altri, ma il bue inspiegabilmente
la spezzo e tornò sotto la quercia. Il bovaro lo seguì e guardando tra i rami
notò un quadro raffigurante San Vincenzo Ferreri. Si gridò al miracolo e il
quadro fu portato in solenne processione nella Chiesa Madre di Pietrabbondante.
Qualche settima dopo, però, il quadro fu ritrovato di nuovo appeso a un ramo
della stessa quercia. Fu deciso allora di abbattere la quercia e costruire una
piccola cappella nella quale fu posta una statua raffigurante San Vincenzo
Ferreri. Quella statua però fu distrutta da un incendio nel 1858. La statua che
ora veneriamo è un rifacimento della prima ed è in legno di sorbo, scolpita
quasi certamente nella seconda metà del secolo scorso. E’ alta 2 metri e con il
basamento pesa più di due quintali. Il 4 agosto, cioè domani sera, la statua
illuminata sarà portata, come ogni anno, a spalla dalla cappella fino alla
Chiesa Parrocchiale seguita da numerosi fedeli in processione. All’imbrunire la
statua raggiunge il paese, dove è accolta da una moltitudine di gente che la
accoglie tra il bagliore di tante fiaccole ed è salutata dal canto tradizionale
di "SAN VINCENZO SPERANZA NOSTRA". La seconda domenica di ottobre la
statua del Santo Patrono San Vincenzo Ferreri è riaccompagnata in Processione
nella sua Chiesa di campagna.
In questi, speriamo
magnifici giorni della permanenza dei nostri ospiti francesi qui a
Pietrabbondante, avremo modo di mostrare l’affabilità del nostro carattere
fiero e orgoglioso delle sue radici sannite e l’ineguagliabile attrattiva naturalistica
e archeologica di Pietrabbondante e dell’Alto Molise.
Vogliamo
condividere con loro il privilegio di abitare una zona d’ineguagliabile
bellezza e serenità.
Benvenuti !
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