Campobasso 10 agosto 2012
IORIO LA CANCELLAZIONE DELLA PROVINCIA DI ISERNIA.
UNA DECISIONE GRAVE.
A.Michele Iorio |
“Non è possibile accettare sul piano politico
e istituzionale l’immotivata e caparbia cancellazione della Provincia di
Isernia. Una decisione grave, assunta in un provvedimento di carattere
economico, votato poi frettolosamente, con una forzosa fiducia, da parte del
Parlamento.
Così, con un tratto di penna, si cancellano
battaglie e successi che hanno portato alla creazione di una provincia, quella
di Isernia, che in quarant’anni di vita, ha creato oggettivamente un grosso
sviluppo per il territorio che ha amministrato, organizzato e gestito. Non
possiamo dunque che attivare come Regione tutte le procedure per impugnare in
sede costituzionale una decisione che non condividiamo né nella forma né nella
sostanza”. Lo ha detto il Presidente della Regione Michele Iorio commentando il
voto del Parlamento sul provvedimento proposto dal Governo che in pratica
sopprime la Provincia di Isernia.
“Attiveremo da subito –ha detto ancora Iorio-
un tavolo di confronto con le Istituzioni territoriali, con le forze sociali e
con l’intero mondo dell’associazionismo, oltre ovviamente che con i cittadini,
per immaginare una riorganizzazione complessiva dei vari livelli amministrativi
al fine di conservare le funzioni autonome
sul territorio della provincia di Isernia. Ciò con l’obiettivo finale di
ridurre i costi di gestione di tutte le Istituzioni, premi tra tutti quelli
della Regione, dimostrando che si può risparmiare e nel contempo dare servizi
qualificati ed esaustivi. A tal fine utilizzeremo in pieno i poteri
costituzionali che le Regioni hanno in tema di organizzazione e politiche del
territorio”.
“Apriremo poi parallelamente –ha continuato
il Presidente della Regione- un altro tavolo di confronto con le forze
politiche nazionali e regionali, tutte, nessuna esclusa, affinché la presenza
dello Stato non venga indebolita sul nostro territorio e non vengano attivati
deleteri accorpamenti che minino la nostra sicurezza e il tessuto
socio-economico locale. Sarà questo il banco di prova dell’attuale classe
dirigente molisana, chiamata a dimostrare, oggi più che mai, il proprio
attaccamento alla storia millenaria, alle tradizioni e all’identità di questa
regione. Dovremo in pratica dar vita ad un modello istituzionale complessivo
che sia più snello, meno costoso, più operativo, più veloce e meno pletorico,
ma che sappia dare risposte chiare, veloci ed esaustive ai cittadini e al mondo
delle imprese”.
“Penso –ha concluso- in sostanza ad una riorganizzazione
complessiva, in attesa che in futuro altri Governi e altri Parlamenti, magari
non assillati dalla crisi, ci restituiscano il “maltolto””.
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