lunedì 27 agosto 2012

SAN FELICE DEL MOLISE.“Le origini del culto della Madonna del Castello”.

Campobasso 27 agosto 2012


LA MADONNA DEL CASTELLO TRA LEGGENDA E REALTÁ


Il 30 Agosto alle ore 19.00 presso il  Caffè Letterario di San Felice del Molise  appuntamento con la Cronaca di un avvenimento lontano:  “Le origini del culto della Madonna del Castello”.  Organizzato dalla Pro-loco di San Felice insieme all’Ecomuseo Itinerari Frentani, l’incontro ci porterà indietro nel tempo fino al 1908 quando, incitati dai sogni delle cosiddette visionarie, ebbero inizio gli scavi che riportarono alla luce la bellissima statuetta di bronzo della Vergine Immacolata. Tra i ruderi dell’antico castello esistente in loco, venne infatti scavata una chiesetta meta di insoliti pellegrinaggi, diventati così numerosi da dare vita  al culto della  Vergine sancito dall'Autorità ecclesiastica competente agli albori degli anni Venti. Grazie al prezioso contributo di Giuseppe Mammarella, direttore dell’archivio storico diocesano di Termoli- Larino, verrà rievocata la storia misteriosa di un  fatto eccezionale, al limite tra il sacro ed il profano, alimentato da visioni soprannaturali definite come e vere e proprie apparizioni da parte dei fedeli e come manifestazioni superstiziose da parte delle autorità religiose più inclini alla prudenza ed al riserbo.Al di là della veridicità delle apparizioni o della presunta collocazione furtiva della statuetta, certo è che  ancora oggi, la prima domenica dopo Pasqua, la statuetta della Vergine Immacolata -diversa dall’originaria trafugata alla fine degli anni ’70- viene portata a piedi in processione dal centro abitato di San Felice fino alla chiesa della Madonna del Castello. Fuori dubbio risulta invece  essere il dato storico secondo cui sulla piccola collina prospiciente il fiume Trigno e che separa il comune di Mafalda da quello di San Felice, esisteva anticamente un castello i cui ruderi erano ancora visibili quando iniziarono gli scavi e di cui purtroppo ad oggi abbiamo notizie scarse e  frammentarie.Attraverso le numerose lettere autografe conservate all’interno dell’archivio diocesano, Giuseppe Mammarella è riuscito a ricostruire la storia -per certi versi ancora avvolta nel mistero- grazie alle testimonianze scritte dei protagonisti dell’epoca tra cui troviamo i sindaci, gli arcipreti, il vescovo ed il prefetto. Dalla corrispondenza epistolare intercorsa tra il 1908 ed il 1909 si evince chiaramente la netta contrapposizione tra il fervore dei credenti che scavavano senza sosta e lo scetticismo di alcune autorità -sia civili che religiose- che vedevano nelle presunte apparizioni riportate dalle visionarie solo la manifestazione di un fanatismo religioso pericoloso e superstizioso le cui proporzioni aumentavano in modo impressionante, richiamando migliaia di persone al “Colle Santo” e causando addirittura seri problemi di ordine pubblico.Grazie al considerevole carteggio emergeranno fatti curiosi e sconosciuti  per giovani e meno giovani che di quel avvenimento lontano conservano oramai solo uno sbiadito ricordo.

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