LA
MADONNA DEL CASTELLO TRA LEGGENDA E REALTÁ
Il
30 Agosto alle ore 19.00 presso il Caffè Letterario di San Felice del
Molise appuntamento con la Cronaca di un avvenimento lontano: “Le
origini del culto della Madonna del Castello”. Organizzato dalla Pro-loco
di San Felice insieme all’Ecomuseo Itinerari Frentani, l’incontro ci porterà
indietro nel tempo fino al 1908 quando, incitati dai sogni delle cosiddette
visionarie, ebbero inizio gli scavi che riportarono alla luce la bellissima
statuetta di bronzo della Vergine Immacolata. Tra i ruderi dell’antico castello
esistente in loco, venne infatti scavata una chiesetta meta di insoliti
pellegrinaggi, diventati così numerosi da dare vita al culto della
Vergine sancito dall'Autorità ecclesiastica competente agli albori degli anni
Venti. Grazie al prezioso contributo di Giuseppe Mammarella, direttore
dell’archivio storico diocesano di Termoli- Larino, verrà rievocata la storia
misteriosa di un fatto eccezionale, al limite tra il sacro ed il profano,
alimentato da visioni soprannaturali definite come e vere e proprie apparizioni
da parte dei fedeli e come manifestazioni superstiziose da parte delle autorità
religiose più inclini alla prudenza ed al riserbo.Al di là della veridicità
delle apparizioni o della presunta collocazione furtiva della statuetta, certo
è che ancora oggi, la prima domenica dopo Pasqua, la statuetta della
Vergine Immacolata -diversa dall’originaria trafugata alla fine degli anni ’70-
viene portata a piedi in processione dal centro abitato di San Felice fino alla
chiesa della Madonna del Castello. Fuori dubbio risulta invece essere il
dato storico secondo cui sulla piccola collina prospiciente il fiume Trigno e
che separa il comune di Mafalda da quello di San Felice, esisteva anticamente
un castello i cui ruderi erano ancora visibili quando iniziarono gli scavi e di
cui purtroppo ad oggi abbiamo notizie scarse e frammentarie.Attraverso le
numerose lettere autografe conservate all’interno dell’archivio diocesano,
Giuseppe Mammarella è riuscito a ricostruire la storia -per certi versi ancora
avvolta nel mistero- grazie alle testimonianze scritte dei protagonisti
dell’epoca tra cui troviamo i sindaci, gli arcipreti, il vescovo ed il
prefetto. Dalla corrispondenza epistolare intercorsa tra il 1908 ed il 1909 si
evince chiaramente la netta contrapposizione tra il fervore dei credenti che
scavavano senza sosta e lo scetticismo di alcune autorità -sia civili che
religiose- che vedevano nelle presunte apparizioni riportate dalle visionarie
solo la manifestazione di un fanatismo religioso pericoloso e superstizioso le
cui proporzioni aumentavano in modo impressionante, richiamando migliaia di
persone al “Colle Santo” e causando addirittura seri problemi di ordine
pubblico.Grazie al considerevole carteggio emergeranno fatti curiosi e
sconosciuti per giovani e meno giovani che di quel avvenimento lontano
conservano oramai solo uno sbiadito ricordo.
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