Pasquale Napoli e l’arte di rimettersi in gioco.
Nuova mostra dello scultore molisano
Un artista realmente tale non è quasi mai soddisfatto
della propria esperienza interiore: è sempre alla ricerca di se stesso e - per
questa via - dell’arte che promana dalla sua voglia di sperimentare e di
rimettersi in gioco. Lo scultore campobassano Pasquale Napoli appartiene a
questa categoria. ‘Il senso evolutivo nel segno scultoreo’ è il titolo della mostra
che l’artista molisano ha presentato ai giornalisti in una conferenza stampa
che si è svolta giovedì pomeriggio nella Sala AxA della Palladino Company a
Campobasso, due giorni prima
dell’inaugurazione prevista per domani,
sabato 1 settembre alle 19.30,
sempre nell’open space della tipografia di via Colle delle Api. Presente, oltre all’artista, il critico
molisano Antonio Picariello che ha curato il catalogo della mostra. ‘In Pasquale Napoli – ha detto
Picariello – si avverte il desiderio di vivere
in forma libera il senso vero dell’arte. Il suo insegnamento è straordinario ed
è rivolto a tutti, soprattutto ai giovani che si affacciano oggi al mondo
dell’arte. Qui c’è uno scultore di successo che si rimette in movimento,
scardinando delle certezze che per un artista vero non possono esserci.
In
Pasquale Napoli – ha proseguito il critico d’arte larinese – c’è un senso evolutivo della ricerca che si
capta imminente, visibile e percepibile. Napoli ha evoluto una particolarità
del linguaggio che continua a identificarlo nella forma e nella poetica della
sua inconfondibile arte, anche oggi – e conclude - che il suo marchio segna una nuova, straordinaria, tappa di
conoscenza’. Diciotto le opere in
esposizione, plasmate dalla pietra alla ricerca di una forma ancestrale, anima
del corpo grezzo. Napoli Avrebbe potuto reinscatolare il suo recente passato,
cioè quell’attitudine tecnico-estetica che tante soddisfazioni gli ha dato.
Avrebbe potuto riproporre il suo codice scultoreo ben impresso nella lingua ufficiale
dell’arte contemporanea nazionale. Invece non era soddisfatto, non si sentiva a
posto con la coscienza dell’artista rodato che è perennemente a caccia del suo
segno distintivo. Quindi ha sentito forte il desiderio di andare oltre, di
segnare a colpi di scalpello la sua nuova esperienza tecnico-artistica. E lo ha
fatto alla soglia degli ottant’anni, più aperto che mai sul piano mentale e
grintoso più di un ventenne. ‘E’ stata
una necessità – spiega l’artista – e
non è stato facile, perché la tecnica del non finito, che propongo in questa
mostra, prevede un impegno fisico e mentale straordinario. Ma si sa che più è
complesso e lungo il procedimento e maggiore è la soddisfazione dell’artista’. I diciotto lavori sono tutti in pietra e
marmo. ‘La pietra è quella bianca
calcarea della Maiella – commenta Napoli in proposito - ma ci sono anche opere in
marmo di Carrara e una scultura creata dalla pietra perlato di San Giuliano del
Sannio’.
La nuova
stagione artistica di Pasquale Napoli è appena cominciata. Il pubblico si
aspettava forse da lui altre forme levigate e sinuose, lui è andato oltre,
lungo una strada piena di curve e di bivi, tutti da percorrere, tutti misteriosi
e, per questo, più intriganti, dove la meta è una sola: la pienezza dello
spirito creativo.
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