sabato 21 dicembre 2019

MAESTRI DEL LAVORO - CASTELPETROSO, INCONTRO DI NATALE

Campobasso, 21 dicembre 2019


In  occasione del Santo Natale, come è consuetudine, il consolato Regionale dei Maestri del Molise ha organizzato un momento conviviale preceduto dalla Santa Messa.
Questa mattina la Celebrazione Liturgica è stata officiata nel bellissimo Santuario dell’Addolorata in Castelpetroso. Molti i Maestri intervenuti, Lucia Daniele ha letto la preghiera del Maestro del Lavoro.
Dopo la foto di rito ai piedi dell’Altare ci siamo spostati nel vicino paese di Santa Maria del Molise ove presso il ristorante “Ripa dei Forti Village” si è svolta la conviviale. 
Durante il pranzo i Maestri si sono intrattenuti in piacevoli ed amabili conversazioni. Come ogni anno  la Maestra Lucia ha portato diversi vassoi di ottimi dolci natalizi da lei stessa preparati. La giornata è trascorsa in allegria nonostante una pioggia incessante.


sabato 14 dicembre 2019

CASERMA DEI CARABINIERI DI BOJANO: IN MEMORIA DEL GENERALE DI DIVISIONE FRANCO ROMANO

Campobasso, 14 dicembre 2019

Scoperto un cippo alla memoria del Generale Romano.


Questa mattina, nella ricorrenza di un evento che ha toccato tutta l’Arma dei Carabinieri, nel piazzale antistante il Comando della Compagnia Carabinieri di Bojano, i Carabinieri hanno scoperto un cippo alla memoria del Generale di Divisione Franco Romano, già decorato di Medaglia d’Argento al Valor Civile.
Il Generale perse la vita all’età di 59 anni, insieme ad altri tre militari che l’accompagnavano, nel tragico incidente di elicottero accaduto in Volpiano (TO) il 14 dicembre 1998, allorché l’elicottero Agusta Bell 109, appena dopo il decollo, precipitò al suolo.
La consorte Liliana, il figlio Luigi, i fratelli Cesare, Saverio ed Emilio, il nipote Danilo e l’intera famiglia, per commemorare – ancora una volta – la persona del Generale, hanno fortemente voluto il cippo, esposto oggi in Bojano alla presenza del Viceprefetto Vicario della Provincia di Campobasso, Dott. Pierpaolo Pigliacelli, del Comandante della Legione Carabinieri “Abruzzo e Molise” Generale di Divisione Carlo Cerrina e del Presidente della Regione Molise Dott. Donato Toma.
Alla manifestazione erano altresì presenti il Comandante Provinciale dell’Arma di Campobasso, Col. Emanuele Gaeta, il Vicario del Questore di Campobasso, una rappresentanza della Guardia di Finanza e il Comandante della Polizia Municipale di Bojano, nonché il Gonfalone della Città di Bojano – decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Civile – le rappresentanze delle Associazioni Nazionali Carabinieri della Provincia ed una scolaresca.
Momento toccante quello dello scoprimento del cippo da parte dei familiari presenti e la successiva deposizione di una corona di alloro in onore di tutti i caduti, momento suggellato dallo squillo della tromba sulle note del “silenzio”. 
Il Generale Cerrina ha ripercorso la figura del Generale Romano, mettendo in assonanza l’origine molisana e l’impiego in terra torinese del Generale Romano, deceduto quando era al Comando della Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta e il suo attuale incarico quale Comandante della Legione Abruzzo e Molise e le origini torinesi, intrecciatesi poi nei profili di carriera, non tralasciando il forte legame della collettività con il suo concittadino al quale è stata intitolata una strada e l’auditorium sito nell’Istituto S.S. Cuori di Gesù e Maria a Bojano.
Il cippo intitolato “… a Franco Romano” è opera dello scultore Riccardo CORDERO e prende spunto da uno dei simboli identificativi dell’Arma, interpretandolo in maniera personale e contemporanea pur mantenendone l’immediata riconoscibilità agli occhi della gente. Realizzato in acciaio Corten, la scultura è composta da due C poste in posizione disassata ed entrambe a sostegno di una fiamma a tredici punte stilizzata, quasi una deflagrazione improvvisa e dirompente costruita con l’utilizzo di schegge di lamiera opportunamente ritagliate e saldate tra loro. La dimensione contenuta ma comunque sufficientemente rapportata al contesto propone l’opera come punto focale e identificativo dell’area e richiama i concetti di lealtà, fedeltà ed altissimo onore degli appartenenti all’Arma. 
Il materiale, di cui è fatta, non necessita di particolare manutenzione e la ruggine che la riveste ne diventa, a differenza del normale acciaio, patina protettiva con una gradevole colorazione rossastra che tende a scurirsi con il passare del tempo. 
L’intera cerimonia è stata preceduta da un momento di raccoglimento, cui ha preso parte il Generale Cerrina la famiglia dell’alto ufficiale scomparso, tenutosi al cimitero di Bojano, nel corso del quale il Presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Bojano – intitolata proprio alla memoria del Generale Romano – ha deposto un omaggio floreale sulla sua tomba.



venerdì 13 dicembre 2019

CAMBIO AL VERTICE DEL COMANDO REGIONALE MOLISE DELLA GUARDIA DI FINANZA.

Campobasso, 13 dicembre 2019

Cerimonia militare del passaggio di consegne tra il Generale di Brigata Antonio Marco APPELLA ed il neo Comandante Regionale Molise, Generale di Brigata Maurizio LIMPIDO. 

La Cerimonia questa mattina alla presenza del Comandante Interregionale dell’Italia Meridionale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d’Armata Ignazio GIBILARO.
L’evento ha avuto inizio con la resa degli onori di rito al Generale di Corpo d’Armata Ignazio GIBILARO che, accompagnato dai Comandanti Regionali cedente e subentrante, ha raggiunto lo schieramento composto da tutti gli Ufficiali del Comando Regionale, da una rappresentanza di Militari in servizio ed in congedo, nonché dall’Organismo di Rappresentanza Militare.
Sono seguite, nell’ordine, le allocuzioni del Generale APPELLA che, dopo un doveroso ringraziamento alle Autorità ed alla intera comunità molisana per la cordiale ed affettuosa accoglienza ricevuta sin dall’insediamento, ha inteso esprimere gratitudine a tutto il personale in servizio nella Regione per il pregevole lavoro svolto nonché i migliori auguri al nuovo Comandante per l’incarico oggi assunto e del Generale LIMPIDO che ha voluto, a sua volta, manifestare profonda gratitudine al Comandante Interregionale per la fiducia accordatagli ed auspicare la leale e generosa collaborazione, nonché il sostegno di tutte le Fiamme Gialle molisane. 
Al termine della cerimonia, il Comandante Interregionale dell’Italia Meridionale, Gen. C.A. Ignazio GIBILARO, ha espresso il suo personale plauso al Gen. B. Antonio Marco APPELLA per la meritoria attività svolta nel Molise ed ha formulato i migliori auspici al Gen. B. Maurizio LIMPIDO per l’assunzione del nuovo incarico.



martedì 10 dicembre 2019

“INPS MOLISE - RENDICONTO SOCIALE ANNO 2018”.

Campobasso, 10 dicembre 2019


L’iniziativa promossa dal Comitato regionale dell’INPS per il Molise di concerto con la Direzione regionale.
Dopo la presentazione dell’evento a cura di Fabrizio GIORGILLI, Direttore regionale Vicario INPS Molise e i saluti istituzionali del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi del Molise, Luca Brunese è intervenuto il Presidente, Andrea Cutillo e la Vice Presidente, Giovanna Manocchio del Comitato regionale INPS Molise e il Direttore regionale, Elio Rivezzi.
Maria CIPOLLINA, docente di Politica Economica presso l’Università degli Studi del Molise e Nicola MASTRONARDI, scrittore, giornalista e autore di programmi televisivi Rai hanno animato il dibattito.
Le conclusioni a cura di Guglielmo LOY,Presidente Consiglio di Indirizzo e Vigilanza INPS.
La tavola rotonda è stata magistralmente condotta dal giornalista Riccardo Maria CUCCHI.

venerdì 6 dicembre 2019

SABATO 7 DICEMBRE SI RINNOVA IL MISTICISMO DEI PRESEPI DI GIOVANNI TEBERINO

Campobasso, 6 dicembre 2019

Presepe = Natale ­- Presepe = Tradizione - Presepe = Credo.



Queste, potrebbero essere le tre uguaglianze che, se potessimo, le inseriremo nel formulario di un libro di Matematica. Materia che ha poca attinenza con quello che è il simbolo del Natale, che ogni anno che passa, cede sempre di più il passo all’albero più sbrigativo da allestire e alcune volte poco ingombrante, tant’è che è possibile acquistarne anche in formato bonsai simbolo di una cultura lontana dalla nostra migliaia di km che il Natale e i presepi li conosce unicamente attraverso le foto ricordo dei turisti dagli occhi a mandorla che affollano le stradine dei borghi e dei centri in cui il villaggio in cartapesta o di altri materiali occupa il posto d’onore. Uno spaccato di vita che ci riporta indietro nei secoli ma soprattutto nella storia del mondo. Un qualcosa che personifica appieno la Meridionalità ingigantendone il significato. 
Un qualcosa che induce anche i più distratti ad assimilare l’atmosfera che si respira quando si passa davanti ad uno spaccato di vita in miniatura. Un’atmosfera talmente forte che surclassa le discrasie che, oggi dove l’imperat è il mordi e fuggi, allontana quelli che sono i valori del villaggio di Betlemme. 
Un simbolo che si rinnova puntualmente a dimostrazione che quello che avvenne nella notte di circa 2000 anni fa è vivo ed è difficile da cancellare, anche perché cancellarlo significherebbe disconoscere, la propria fede, la propria esistenza. Ecco perché i materiali utilizzati per realizzare il presepe che, non hanno alcuna attinenza con la venuta al mondo del divin fanciullo, si trasformano, si plasmano, si animano e prendono corpo anche nella forma più inusitata. 
A dargli forza Giovanni Teberino che, anche quest’anno, ha allestito presso il museo dei misteri la mostra dei presepi. Uno spaccato di fede che questi piccoli capolavori sono. Uno spaccato della genialità e dalla sensibilità che testimonia che dietro il silenzio, l’ironia, la timidezza e la riservatezza si nasconde il credo, quello vero, quello più recondito, quello con la “C” maiuscola non quello di circostanza. Un qualcosa, che ti prende a tal punto e che induce a fermarti a guardare e a meditare sul significato vero del presepe. Il quale, pervade l’ambiente dominato dai misteri del Di Zinno, di misticismo che esalta il simbolismo che è li ad attenderci. Simboli che fanno si che la tradizione non muore, anzi si rafforza e s’ingigantisce perché, se morisse, si spegnerebbero le speranze del mondo che ieri come oggi guarda alla cometa, non come un presagio di sciagure, ma la luce della vita che ammonisce anche chi considera il Natale un semplice numero rosso sul calendario gregoriano.

mercoledì 4 dicembre 2019

CAMPOBASSO, COMANDO VIGILI DEL FUOCO:SANTA BARBARA 2019

Campobasso, 4 dicembre 2019


Si è tenuta  presso il Comando VVF di Campobasso la ricorrenza della festività di Santa Barbara; ai festeggiamenti erano presenti tutti colleghi vigili del fuoco, in servizio e in quiescenza nonché le Autorità civili, militari e religiose.

Questa festività è ricaduta nell’ambito dell’80° anniversario della fondazione del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, avvenuta nel lontano 1939 con Regio Decreto del 27 febbraio.
Un ringraziamento particolare, soprano Iolanda Massimo e all pianista Michelangelo Muccilli, ambedue del Conservatorio Perosi di Campobasso, che hanno allietato la ricorrenza con dolci note.
Analoghi festeggiamenti, tenutisi presso la sede del distaccamento di Termoli, ha interessato anche il personale della sede di Santa Croce di Magliano.
I Vigili del fuoco hanno vissuto questa ricorrenza con profondo dolore in quanto recentemente il Corpo Nazionale ha perso tre suoi figli, Matteo GASTALDO, Marco TRICHES e Antonio CANDIDO, tutti deceduti durante l’intervento di Quargnento.
Nel corso della celebrazione il Comandante VVF di Campobasso, ing. Michele DI TULLIO, ha rappresentato l’impegno del Comando di Campobasso nel 2019 riassumendolo in:
4250 interventi di soccorso,
  150 servizi di assistenza e vigilanza,
  299 persone formate nei corsi per addetti antincendio, 
  616 pratiche di prevenzione incendi evase,
  120 notizie di reato trasmesse alla Procura della Repubblica,
    26 deleghe di indagine da parte delle Procure locali,
    17 corsi di formazione interna.
Lavoro svolto in condizioni di ataviche carenze d’organico.
Sono state evidenziate inoltre le convenzioni stipulate e da stipulare, con la Regione Molise per gli incendi boschivi, con la Procura Generale della Repubblica prossima alla firma e con la Protezione Civile regionale per la gestione dell’area di Campochiaro utilizzata da tempo come area addestrativa per le unità cinofile.
Il Comandate inoltre ha inoltre rappresentato lo stato di avanzamento dell’iter relativo alle costruzioni delle due nuove sedi distaccate dei Vigili del Fuoco di Termoli e Santa Croce di Magliano.
Alla fine della ricorrenza si è tenuto un buffet di saluti degli ospiti intervenuti.

mercoledì 27 novembre 2019

CAMPOBASSO, GUARDIA DI FINANZA: PRESENTAZIONE DEL VOLUME “STORIA DELLE FIAMME GIALLE DEL MOLISE”.

Campobasso, 28 novembre 2019

Aula Magna dell’Università degli Studi del Molise, presentazione del volume scritto da Sergio Bucci e dal maggiore Gerardo Severino. 
Presente il Generale di Corpo d’Armata Ignazio Gibilaro, Comandante Interregionale dell’Italia Meridionale della Guardia di Finanza
Questa sera, presso la splendida cornice dell’Aula Magna dell’Università degli Studi del Molise, alla presenza del Generale di Corpo d’Armata Ignazio Gibilaro, Comandante Interregionale dell’Italia Meridionale della Guardia di Finanza, del Generale di Brigata Antonio Marco Appella, Comandante Regionale Molise del Corpo, del Sindaco di Campobasso, Roberto Gravina che ha commentato la valenza del volume presentato e delle massime Autorità civili, militari e religiose regionali, si e’ tenuta la presentazione del volume “Storia delle Fiamme Gialle del Molise”,
scritto da Sergio Bucci, giornalista e storiografo, e dal maggiore Gerardo Severino, direttore del museo storico della guardia di finanza.
Il volume, realizzato con il patrocinio del museo storico del corpo, con la collaborazione della Regione Molise e dell’istituto regionale studi storici del Molise (I.R.E.S.MO.), rientra nella progettualità avviata dallo stesso museo storico diretta a realizzare una collana monografica dedicata alla “storia regionalistica” della Guardia di Finanza diretta alla ricostruzione delle vicende locali riguardanti le Fiamme Gialle nelle diverse realtà territoriali del Paese.
L’evento, moderato dal Dott. Giancarlo Fiume, Caporedattore Rai Tgr Molise, ha avuto inizio con i saluti rivolti agli intervenuti dal Magnifico Rettore dell’UNIMOL, Prof. luca Brunese, dal presidente della regione molise, dott. donato Toma, dal direttore dell’I.r.e.s.mo., Dott.ssa nella Rescigno e dal Generale Appella. 
Sono seguiti gli interventi di presentazione a cura dei relatori, Prof. giuseppe Pardini, presidente del comitato scientifico I.R.E.S.MO. ed associato di “storia contemporanea” presso l’unimol,  e del prof.  Matteo Luigi Napolitano, associato di “diplomazia e politica internazionale” presso lo stesso ateneo nonchè degli autori della pubblicazione. 
Il libro, la cui prefazione e’ a firma del Generale di Corpo d’Armata Giuseppe Zafarana, Comandante Generale della Guardia di Finanza, a testimonianza della vicinanza del vertice del Corpo alle Fiamme Gialle molisane e della valenza dell’opera - prodotto della grande passione degli autori e di rigorose ricerche d’archivio - ripercorre con dovizia di particolari, spesso inediti, la storia e le vicende dei finanzieri nel territorio molisano in un ampio arco temporale, dal 1805 ai giorni nostri, nella più ampia cornice della storia d’Italia. 
Di particolare interesse dal punto di vista storico risulta la complessa e dettagliata ricostruzione di quanto avvenne in Molise sia nel “Decennio francese” conseguente all’occupazione napoleonica, sia nel periodo post-unitario caratterizzato dal fenomeno del “Brigantaggio”. 
La narrazione, chiara e scrupolosa, ripercorre altresì l’evoluzione storica degli assetti organizzativi ed operativi delle Fiamme Gialle sul territorio molisano fino all’istituzione, il 1°gennaio 2000, del Comando Regionale Molise, evidenziando il fondamentale contributo fornito anche in queste aree dalla Guardia di Finanza a tutela degli interessi economici dello Stato, nel contrasto ai traffici illeciti nonchè a salvaguardia della collettività.  
Nel volume viene anche opportunamente sottolineato il rilevante contributo fornito dalle Fiamme Gialle di origine molisana che hanno operato lontano dalla propria terra natìa. alcune di esse si sono eroicamente immolate per tenere fede al solenne giuramento prestato: per tutti Antonio Zara di San Felice del Molise (CB), Finanziere Medaglia d’Oro al Valor Militare “alla memoria” e “vittima del terrorismo”, caduto il 17 dicembre 1973, poco più che ventenne, nel corso di un attentato terroristico all’aeroporto di Fiumicino, e alla cui memoria  è intitolata la caserma sede del comando regionale Molise e degli altri reparti alla sede di Campobasso. 
la serata si è conclusa con il saluto alle Autorità e a tutti gli intervenuti da parte del Generale di Corpo d’Armata Ignazio Gibilaro, Comandante Interregionale dell’Italia Meridionale della Guardia di Finanza che, anche a nome del Comandante Generale, ha sottolineato l’importanza di questo libro per il Corpo e per il Molise, evidenziando il vincolo inscindibile esistente tra la storia delle Fiamme Gialle ed il territorio molisano, una storia intrisa di elevatissimi valori etici, di altissimo spirito di servizio e di fortissimo attaccamento alle Istituzioni, nel solco delle nobili tradizioni e delle elette virtù militari che contraddistinguono da 245 anni la gloriosa storia della Guardia di Finanza.      

lunedì 25 novembre 2019

SANITA'

Campobasso, 25 novembre 2019

Trentasette miliardi di euro in meno per il sistema sanitario nazionale dal 2010.




Un’Italia agli ultimi posti rispetto ai paesi dell’Ocse e del G7 in termini di spesa sanitaria, e un patto per la salute che rischia di saltare, facendo venir meno le risorse aggiuntive previste per l’anno 2020-2021. È quanto denuncia il rapporto della fondazione Gimbe, che si pone l’obiettivo di promuovere e realizzare attività di formazione e ricerca in ambito sanitario. 
Il documento sottolinea la necessità di rilanciare la sanità pubblica fin da subito, a partire dalla nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2019. Una situazione alla quale hanno contribuito tutti i governi, definanziando, il capitolo di spesa pubblica più facilmente aggredibile. Infatti, tra il 2010 e il 2015 sono stati tagliati circa 25 miliardi. Oltre 12, quelli a cui la sanità ha dovuto rinunciare per esigenze di finanza pubblica. In termini assoluti il finanziamento pubblico è aumentato di 8,8 miliardi, crescendo in media dello 0,9% annuo, tasso inferiore a quello dell’inflazione media annua con una riduzione progressiva del rapporto spesa sanitaria/pil, passato dal 6,6% dell’anno 2019-2020, al 6,4 previsto per il 2022. Insomma la situazione sanitaria italiana è critica anche rispetto agli altri paesi dell’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. 
Il nodo resta dunque, la spesa media sanitaria, inferiore rispetto agli altri stati sia se si guarda sia alla spesa totale sia a quella pubblica. Ancora al palo, il patto per la salute che dovrebbero stipulare governo e regioni, il Molise in primis, tant’e’ che i numeri che ci riguardano sono chiari. Patto che permetterebbe di aumentare il fabbisogno sanitario nazionale per il 2020 di 2 miliardi e per il 2021 di 1,5 miliardi. Queste le dichiarazioni di Roberto Speranza neo ministro della sanità. Le quali, non lasciano dubbi sulla volontà di preservare e rilanciare la sanità pubblica e universalistica rifinanziando il sistema sanitario nazionale. Il tutto tenuto conto che la spesa sanitaria non è un costo ma un investimento per la salute che rimane l’argomento prioritario per qualsiasi esecutivo nazionale e internazionale.






domenica 24 novembre 2019

COSA SI CELA SOTTO LA CAMPOBASSO DI UN TEMPO?

Campobasso,24 novembre 2019

Prendiamo spunto da una recentissima visita a quello che potremmo definire il mondo della terra di sotto. Il quale, permette alla città capoluogo della ventesima regione dello stivale di affiancarsi senza alcun timore ad altre realtà molto più blasonate della nostra.
Di Massimo Dalla Torre


Ebbene si Campobasso, o Campi bassi, Campus Vassorum e in dialetto Campuasc’ cela sotto il manto stradale veri e propri tesori. Testimonianze di un passato che affonda le radici nella storia e nel tempo. Un mondo che, affascina, anzi affattura, come direbbero i popolani veri e propri eredi di quello che è stata per secoli la città.
La quale, preserva e conserva testimonianze importanti come: pezzi di mura perimetrali di antichi bastioni, torrette di scolta, carceri, camminamenti usati per rifugiarsi da eventuali attacchi del nemico e chiese dove il silenzio e il misticismo non guastano, anzi favoriscono la meditazione e l’interesse clerical-culturale. E proprio grazie alla  visita ci è venuto in mente un titolo per queste poche considerazioni basate non solo sulla curiosità ma sull’affezione alla ex città giardino: Cosa si cela sotto Campobasso di un tempo? Un viaggio  che molti farebbero bene a fare di persona anche se a causa distonie del sistema non è possibile se non in parte. Una situazione che sotto certi aspetti ha del grottesco e dell’assurdo perché, ancora una volta, dobbiamo costatare che le iniziative che potrebbero attrarre turisti e risveglio economico tanto da rivitalizzare la città che, causa l’inerzia e l’apatia, non diciamo di chi, anche se lo sappiamo benissimo, fanno sprofondare Campobasso ancora di più nell'oblio e nell'anonimato tanto da essere appellato "sonnacchioso". Un aggettivo che, però, non ci sentiamo di avvallare perché Campobasso può offrire a chi arriva anche da fuori regione uno spaccato di vita-storia. Di come la città è abbandonata a stessa non c'è giorno che non se ne parli, specialmente se oggetto del "chiacchiericcio" che finisce in cronaca, è il centro storico di cui spesso abbiamo scritto. 
Una parte nevralgica rivitalizzata grazie al Prof. Roberto Colella e il tipografo Minichetti che hanno aperto le porte di alcune “cantine” si fa per dire cantine, che nascondono veri e propri tesori geologici, archeologici e architettonici, come l’antico accesso di un convento benedettino del 1200 con un soffitto a volta a crociera che, nella parte centrale, presenta una grata, molto probabilmente dava la luce al romitorio che affacciava su qualche strada a noi sconosciuta e ancora da scavare, oppure contrafforti che perimetrano il primo selciato della città il cui signore era Cola Monforte, situato a molti metri sotto l’attuale calpestio; scale e inizi di camminamenti che mettevano in connessione tutta una serie di luoghi ancora celati. 
Testimonianze che molti c'invidierebbero perché sono la personificazione dell'animus dei “Campuascian” usiamo il vernacolo per rendere meglio l’dea. Luoghi che, se potessero, in parte lo fanno grazie agli studiosi e ai cultori della storia locale, racconterebbero quello che è stato il trascorso, tant'è che nel corso della visita sono venute fuori curiosità e aneddoti legati anche al secondo conflitto mondiale che cambio persino la toponomastica cittadina con nomi di località come Hyde Park, Skart Street, Piccadilly, ecc… Storie che permettono alle nebbie di diradarsi per rivitalizzare la campobassanità e le bellezze che molti ignorano. Una riscoperta che si valorizza soprattutto quando si scende, nei sotterranei, o vuttar in dialetto, bottai, dalle botti conservate in Italiano, dei palazzi che sorgono lungo Via Orefici, via Cannavina, Largo San Leonardo, Via Ziccardi, Via Sant'Antonio Abate, Porta San Paolo, Porta Mancina e zone limitrofe senza contare la cinta muraria prospiciente i bastioni del castello Monforte con le chiese di San Bartolomeo e di San Giorgio. 
Un percorso che, si dipana in tanti rivoli, come un torrente che svanisce nelle viscere della terra. Una sorta di dedalo che porta a rivivere amori, disagio, soprusi, povertà, laboriosità, violenza e mistero. Cose che, sono il fil-rouge di un cammino che fa riscoprire la città vera e non quella posticcia, raffazzonata e arruffona. Aggettivi azzardosi che però, nonostante tutto ci permettono di scrivere il finale dell’articolo che, tra il romanzato e l’affettivo, è senza alcun ombra di dubbio anacronistico per i tempi che corrono…o forse non lo è?