Colletorto (CB).Fratello e sorella arrestati dai Carabinieri per resistenza,
violenza, oltraggio a P.U. e vari altri reati.
Si è conclusa nei giorni
scorsi la vicenda di due persone di Colletorto (CB), una 47enne e un 54enne, fratello della precedente, che per mesi avevano compiuto diversi reati
nei confronti dell’Arma di Colletorto, infischiandosene delle leggi e del
Codice della Strada: i due infatti sono stati sottoposti all’ordinanza di
custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Larino, al termine dei
numerosi rapporti redatti nei loro confronti dalla locale Stazione Carabinieri,
che ha prescritto per l’uomo la misura degli arresti domiciliari e per la donna quella dell’obbligo di dimora perché ritenuti responsabili di resistenza, violenza e oltraggio a P.U.
nonché porto ingiustificato di armi, minaccia e simulazione di reato.
La prima denuncia per i due
risale al novembre del 2011 quando la donna veniva sorpresa dai militari di
Colletorto mentre guidava la propria autovettura Fiat Strada benchè fosse
sottoposta a sequestro amministrativo; saputo del fatto, il fratello aveva
pensato bene di contattare telefonicamente il comandante della locale Stazione
Carabinieri proferrendo nei suoi confronti frasi oltraggiose e minacciose.
Non contento, l’uomo veniva
nuovamente controllato dai militari nel mese di marzo 2012 sempre alla guida
dell’autovettura sottoposta a sequestro amministrativo e sprovvista di
copertura assicurativa; scattava un’ulteriore denuncia, anche perché lo stesso
risultava sprovvisto di patente di guida perché revocatagli dalla Prefettura di
Campobasso e perché all’interno dell’automezzo veniva rinvenuta e sequestrata
un’ascia.
Evidentemente convinti di
poter fare quello che gli pareva, i due incappano nelle maglie dell’Arma
nuovamente il successivo 18 febbraio 2012 quando la donna, notata dai militari
mentre si aggirava tranquillamente per Colletorto a bordo dell’automezzo
incriminato, non ottemperava all’alt intimatogli dalla pattuglia: il fratello,
per non smentirsi, prendeva il telefono e minacciava ulteriormente il
comandante della Stazione.
Ora, essendo evidentemente colma la misura ed avendo puntualmente l’Arma
notiziato di questi episodi la Procura di Larino, i due sono stati raggiunti
dalla misura cautelare che permetterà loro quantomeno di riflettere sul
rispetto delle leggi e degli uomini che si applicano per farle osservare.
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