La
“dimenticanza” segnalata dall’associazione Forche Caudine
Ci sono la piemontese Sibilia
Aleramo, i toscani Anna Banti e Romano Bilenchi, il campano Alfonso Gatto, il
romagnolo Elio Pagliarani e tanti altri. Sono i rappresentanti della
letteratura italiana del Novecento che costituiscono il nuovo spazio espositivo
della Biblioteca Nazionale di Roma denominato “Spazi 900”. Una vasta area per
valorizzare le rilevanti raccolte librarie e archivistiche dei principali
esponenti della letteratura italiana del XX secolo, da d’Annunzio a Pirandello,
da Pasolini a Moravia fino ad Elsa Morante, a cui è dedicata “La stanza di
Elsa”, con gli arredi originari che componevano il suo studio.
Un lungo elenco che, però, non
comprende alcun molisano. Particolarmente grave, ad esempio, la dimenticanza di
Francesco Jovine, ma anche di Giose Rimanelli.
Mancanza di memoria storica che è
stata stigmatizzata dall’associazione “Forche Caudine” di Roma direttamente con
i curatori dello spazio espositivo, che è permanente dallo scorso 10 febbraio,
cioè non si tratta di una mostra temporanea ma di un allestimento ormai insito
nell’offerta della Biblioteca Nazionale, posto proprio all’entrata, nell’ala
destra.
“Abbiamo fatto presente di
persona ai responsabili della dimenticanza che svilisce un’intera regione,
l’unica non rappresentata – spiegano dall’associazione dei molisani a Roma – e
abbiamo riscontrato un certo imbarazzo. Speriamo che si possa rimediare con
qualche evento dedicato ad autori molisani, casomai con il coinvolgimento delle
istituzioni molisane preposte alla cultura”.
Il nuovo spazio dedicato al
Novecento in Biblioteca Nazionale è stato inaugurato nei giorni scorsi dal ministro
dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, con il direttore
della Biblioteca Nazionale Andrea De Pasquale.
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