14.02.2015
QUATTRO CIBI QUATTRO RITI UNA TOMBA
In occasione della mostra Sono figlio della Terra e del Cielo stellato. Cibo per il corpo, cibo per lo spirito presso i Sanniti, che sarà inaugurata il 14 febbraio 2014 alle ore 17 presso il Museo Sannitico di Campobasso, l’Associazione Me.MO Cantieri Culturali ha preparato un archeoaperitivo speciale nell’ambito della sua attività di valorizzazione delle collezioni museali e delle aree archeologiche della regione Molise.
L’esposizione, curata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise, presenterà al pubblico, per la prima volta integralmente, i corredi di tre sepolture frentane, rinvenute fortuitamente durante i lavori per la realizzazione di un metanodotto nel comune di Ururi.
L’eccezionalità del ritrovamento, oltreché dalla ricchezza dei corredi, è data dalla presenza dei resti del pasto funebre.
Infatti, l’analisi carpologica e la caratterizzazione chimica dei residui organici prelevati all’interno di alcuni dei vasi hanno permesso di identificare residui di vino e di due impasti alimentari a base di cereali, alcune fave e i gusci di sei uova.
Il collegamento tra il repertorio figurativo del corredo ceramico e i resti organici identificati evoca non solo la ritualità connessa con il banchetto funebre, ma anche l’adesione alle principali dottrine salvifiche che, alla fine del IV secolo a.C., presero piede nell’Italia centro-meridionale.
In particolare, i cereali e il vino rimandano al ciclo della morte e resurrezione del defunto, attraverso il mito di Demetra/Kore-Proserpina e quello di Dioniso. La presenza di fave, invece, è legata al pasto rituale, cibo tabù per i pitagorici in quanto cibo dei morti per eccellenza. Le uova, infine, richiamano l’uovo d’argento dal quale nasce il Cosmo secondo le dottrine orfiche.
Gli archeologi dell’Associazione Me.MO Cantieri Culturali, grazie all’analisi del contesto esposto e alla presenza dei residui alimentari, hanno colto l’occasione per elaborare e presentare, in questa sede, alcuni piatti ispirati alla ritualità del banchetto funebre legato a queste sepolture.
I prodotti utilizzati rappresentano le migliori realtà aziendali del basso Molise, lo stesso territorio dal quale provengono le sepolture.
Inoltre, grazie alla sponsorizzazione delle Cantine Catabbo di S. Martino in Pensilis, ubicate a pochi chilometri dal luogo di rinvenimento, sarà possibile degustare il Petriera Rosso Terre degli Osci IGT, uno dei vini fiore all’occhiello dell’azienda.
L’ingresso alla mostra (ore 17) è libero e gratuito, il costo dell’archeoaperitivo (ore 18) è di 10 euro a persona, con riduzione per le coppie, in occasione di S. Valentino, a 16 euro. I posti sono limitati, pertanto la prenotazione è obbligatoria al numero 3278538671.
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