Per effetto
della crisi economica e delle difficoltà occupazionali quasi 4 italiani su
dieci, 37 per cento, hanno chiesto aiuto economico ai genitori che, anche
quando non coabitano con i figli, restano un solido punto di riferimento. E’
quanto emerge da una indagine Coldiretti-Ixe’ in riferimento ai dati Eurostat,
in base ai quali si evidenzia che in Italia due giovani su tre, 65,8 per cento,
vivono in famiglia, nella fascia d'età tra i 18 e 34 anni. Tale fenomeno,
evidenzia Coldiretti Molise, è particolarmente diffuso nella nostra regione,
dove nello stato di disoccupazione risulta essere il 48,9% dei giovanissimi
molisani, cioè quella fetta di popolazione compresa tra i 15 e i 24 anni. Spesso
considerata superata, la struttura della famiglia italiana si sta dimostrando,
nei fatti, fondamentale - sottolinea la Coldiretti Molise
- per non far sprofondare nelle difficoltà della crisi moltissimi cittadini. Le
difficoltà economiche e sociali fanno stringere i ranghi all’interno della
famiglia che si rafforza, anche come supporto psicologico per affrontare nuove
ansie e preoccupazioni, e si consolida il pasto in comune, per condividere e
contenere le spese, ma anche per trovare momenti di convivialità di fronte alle
crisi relazionali. Nel Molise che, secondo l’ultimo rapporto dell’ISTAT su dati
INPS, registra il secondo posto, dopo la Calabria , per il più alto
rapporto tra pensionati e lavoratori
attivi, con 85,3 pensionati ogni 100 occupati, all’interno delle famiglia
acquista un ruolo di riferimento particolare la figura dei nonni. Come richiama
la
Federpensionati Coldiretti Molise, le persone anziane, che
hanno affrontato situazioni difficili ed hanno contribuito allo sviluppo
economico e sociale dell’Italia, sono chiamate ad offrire un punto di
riferimento importante e trasmettere forti valori morali e comportamentali per
il superamento delle difficoltà e per lo sforzo di creare adeguate prospettive
di vita, contribuendo così alla coesione sociale. La tavola è tornata ad essere
un momento rituale significativo per tante famiglie italiane, malgrado la
destrutturazione dei pasti, la proiezione verso l’esterno dei familiari, dovuta
anche agli impegni di lavoro. Infatti, secondo i dati rilevati dalla
Coldiretti, si stima che 10,6 milioni di famiglie italiane, ogni giorno della
settimana, fanno almeno un pasto insieme a colazione, a pranzo o a cena;
quindi, il 60,8% delle famiglie, escluse ovviamente le unipersonali, riesce ad
avere un momento quotidiano di copresenza intorno al desco familiare. In questa
tendenza spesso i nipoti vanno a pranzo dai nonni, quando non sono conviventi,
o a preparare il pranzo sono le nonne, quando convivono. Ciò, in particolar
modo in Molise, non perché i pensionati hanno particolari disponibilità
economiche. Infatti, come rileva il Patronato EPACA, l’incidenza della spesa
pensionistica del Molise, rispetto al proprio Prodotto Interno Lordo, risulta
essere del 19,3%, posizionando la nostra regione all’ottavo posto tra quelle
italiane. Il Molise ha, poi, l’importo annuo pensionistico, euro 9.226, ed il
reddito medio, euro 13.602, da pensioni più bassi d’Italia. Ma la ragione del
delegare spesso alle nonne il compito di preparare i pranzi ai nipoti, osserva
Federpensionati di Coldiretti Molise, è nel fatto che esse sanno riproporre le
tradizionali ricette molisane, che utilizzano e valorizzano le parti meno
nobili e costose dei prodotti alimentari, magari scegliendole a Km zero, proponendo
pregiate ricette spendendo poco.
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