Aumento degli investimenti, utilizzo delle risorse europee e guerra alla corruzione.
Questi, in estrema sintesi, i concetti che stamane il Segretario Generale della
Uil, Carmelo Barbagallo, ha espresso durante i suoi appuntamenti sul territorio
molisano, prima di raggiungere l'università del Molise per l'assemblea dei
lavoratori che ha trattato il tema della riforma del pubblico impiego.
Nella prima tappa, nell'area del venafrano, Barbagallo ha visitato il
cementificio Colacem, dove è stato accolto dalla proprietà e dalla dirigenza
dello stabilimento che hanno provveduto ad organizzare una visita
dell'industria, toccata anch'essa dalla contingente crisi economica che
riguarda il settore edile. Sul tema, il leader della Uil ha dichiarato che
"senza gli investimenti il mondo che ruota attorno all'edilizia non potrà
mai ripartire. Purtroppo ci ritroviamo dinanzi a un'Europa che prosegue in un
clima di austerità e che mette in campo somme che non basterebbero per
rimettere in moto una sola grande azienda, contrariamente agli Stati Uniti, ad
esempio, che hanno deciso di investire mille miliardi di dollari. Senza
politiche coraggiose che puntano a innovazione tecnologica, alla ricerca, ed
alle nuove infrastrutture, con i metodi di Junker e della UE, difficilmente
vedremo la tanto attesa ripresa."
Successivamente, Barbagallo e la delegazione della Uil hanno visitato la MP di Campochiaro, azienda che
opera nella realizzazione di parquet artigianali e che paga, purtroppo, la
forte diminuzione di commesse dall'Italia e dall'estero. In questa circostanza,
Barbagallo ha affermato che "la ripresa della nostra economia deve partire
dal sostegno alle imprese più piccole che sono sommerse, ormai, da una
burocrazia asfissiante. I circuiti economici nazionali, ha proseguito il leader
Uil, devono poter beneficiare di risorse importanti e di iniziative tangibili
che il governo deve mettere in campo per favorire nuova occupazione e che non
si riducano a degli atti amministrativi che impongono come e chi assumere o
licenziare."
Lungo il tragitto verso il capoluogo, poi, Carmelo Barbagallo ha incontrato una
nutrita delegazione dei lavoratori ANAS, tra i quali una forte rappresentanza
di precari in attesa di stabilizzazione. Gli operai hanno consegnato al
Segretario un documento chiedendogli un suo interessamento sulla vertenza che
li accomuna anche a colleghi di altre regione e che, purtroppo, non riescono a
ricevere la giusta considerazione da parte di una delle più grandi stazioni
appaltanti d'Italia.
E proprio su questo aspetto Barbagallo ha sottolineato che "In un paese
dove insistono 32.000 stazioni appaltanti, dove dominano le aste al massimo
ribasso e dove su ogni gara la corruzione è sempre dietro l'angolo, è
necessario un forte intervento dello Stato per snellire le procedure di
affidamento dei lavori ed avere anche le garanzie su quelle che sono le aziende
che partecipano ai vari appalti. Inoltre, ha proseguito, siamo in un Paese dove
si spendono 8 miliardi di euro l'anno per recupero di infrastrutture pubbliche,
tra cui le viarie ovviamente, ormai martoriate da violenti eventi climatici,
mentre ne basterebbe la metà per mettere in campo azioni definitive di prevenzione
per la conservazione del patrimonio pubblico."
In ultimo, il massimo rappresentante dell'Organizzazione sindacale, si è recato
presso il centro commerciale Monforte di Campobasso, dove ad attenderlo vi era
una folta rappresentanza di lavoratori della GDO, in attesa della nuova Legge
su commercio che regolamenti anche le aperture. "Viviamo in Paese che
vanta le più grandi eccellenze del mondo, in special modo in tema di
agroalimentare e siamo alla vigilia dell'Expo che sarà una grande opportunità per
tutti i produttori di beni alimentari di elevatissima qualità. Speriamo, ha poi
aggiunto Barbagallo, che in quella occasione sapremo farci valere dinanzi agli
occhi attenti del mondo intero e che quei mesi potranno rappresentare un
importante momento per la ripresa economica dell'Italia."
Un breve ma significativo riferimento è stato poi fatto da Barbagallo anche
sulla situazione molisana: "Il Molise è una piccola regione che dovrebbe
spendere tutte le risorse messe a disposizione dalla comunità europea,
cosa che il Molise ancora non fa. Comunque, le economie ancora a
disposizione devono essere utilizzate al meglio dalle pubbliche
amministrazioni e la politica locale deve cominciare a lavorare su crescita e
sviluppo facendo si che anche le produzioni locali possano cominciare ad essere
nuovamente un bene di consumo. E perché ciò accada é é necessario che i
lavoratori recuperino il loro potere di acquisto attraverso l'avvio di una
stagione e contrattuale. Oggi questa terra vive la disoccupazione tra le più
alte d'Italia e quella giovanile tocca numeri disastrosi. Si parte da questo
dato complicato e per invertirlo ci vuole il lavoro di tutti. Il sindacato
continuerà a fare la sua parte, discutendo, cercando strade e percorsi
condivisi con tutti i soggetti chiamati a lavorare alla ripresa. La politica
però deve darsi una svegliata e cambiare rotta e velocità. Con i decreti
e solo con essi, ha concluso Barbagallo, non si va da nessuna parte.
"
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