mercoledì 4 aprile 2012

Questura di Campobasso. 4 aprile 2012.

Campobasso 4 aprile 2012


Identificati e denunciati due napoletani.

Personale della Squadra Mobile - Sezione Criminalità Organizzata - a seguito di attività d’indagine, ha denunciato in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica due pregiudicati di origine napoletana D.A. di anni 35 e M.A. di anni 38 per il reato di furto aggravato, in concorso.
I fatti si riferiscono alla notte tra il 20 e 21 luglio 2010, quando alcuni sconosciuti asportavano circa 30.000 euro dal Bancomat collocato all’interno della locale Agenzia del Monte dei Paschi di Siena.
Gli autori del furto s’introducevano all’interno dell’istituto sito in questa Via Mazzini e con l’uso di una fiamma ossidrica scardinavano il Bancomat, asportando il denaro ivi custodito. 
Le indagini condotte da questa Squadra Mobile furono subito indirizzate nei confronti di soggetti residenti a Napoli, appartenenti alla criminalità organizzata, specializzati in furti di tale genere.
Infatti, i primi accertamenti eseguiti nel capoluogo Campano, in collaborazione con la Squadra Mobile di Napoli, assicurarono i primi riscontri investigativi consentendo di restringere il cerchio delle attività e di puntare proprio sui due soggetti denunciati. Successivamente, le conferme accusatorie pervennero grazie all’attività d’indagine che a febbraio di quest’anno la Squadra Mobile di Potenza ha concluso con l’operazione “Beck Fire”, concernente l’arresto di dieci soggetti autori di furti presso gli sportelli Bancomat, di diversi Istituti di credito del “Monte dei Paschi di Siena”. Gli autori di tali reati erano infatti soliti agire proprio con la tecnica della fiamma ossidrica e due di questi erano proprio quelli che questa Squadra Mobile è giunta a identificare.
Comparati i dati investigativi raccolti da questo Ufficio all’epoca dei fatti, ed attualizzati con quelli emersi dall’indagine condotta dalla Squadra Mobile di Potenza, si evidenziava come alcuni dei personaggi identificati a seguito del furto di Campobasso fossero gli stessi arrestati dalla Polizia di Potenza. Emergevano così ulteriori riscontri probatori che portavano ad indagare i due pregiudicati napoletani e a dare riscontro anche alle prime attività d’indagine compiute da questa Squadra Mobile. 

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