Identificati e denunciati due napoletani.
Personale della Squadra Mobile -
Sezione Criminalità Organizzata - a seguito di attività d’indagine, ha
denunciato in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica due
pregiudicati di origine napoletana D.A. di anni 35 e M.A. di anni 38 per il reato
di furto aggravato, in concorso.
I fatti si riferiscono alla notte tra
il 20 e 21 luglio 2010, quando alcuni sconosciuti asportavano circa 30.000 euro
dal Bancomat collocato all’interno della locale Agenzia del Monte dei Paschi di
Siena.
Gli autori del furto s’introducevano
all’interno dell’istituto sito in questa Via Mazzini e con l’uso di una fiamma
ossidrica scardinavano il Bancomat, asportando il denaro ivi custodito.
Le indagini condotte da questa
Squadra Mobile furono subito indirizzate nei confronti di soggetti residenti a
Napoli, appartenenti alla criminalità organizzata, specializzati in furti di
tale genere.
Infatti, i primi accertamenti
eseguiti nel capoluogo Campano, in collaborazione con la Squadra Mobile di
Napoli, assicurarono i primi riscontri investigativi consentendo di restringere
il cerchio delle attività e di puntare proprio sui due soggetti denunciati.
Successivamente, le conferme accusatorie pervennero grazie all’attività
d’indagine che a febbraio di quest’anno la Squadra Mobile di
Potenza ha concluso con l’operazione “Beck
Fire”, concernente l’arresto di dieci soggetti autori di furti presso gli
sportelli Bancomat, di diversi Istituti di credito del “Monte dei Paschi di
Siena”. Gli autori di tali reati erano infatti soliti agire proprio con la
tecnica della fiamma ossidrica e due di questi erano proprio quelli che questa
Squadra Mobile è giunta a identificare.
Comparati i dati investigativi
raccolti da questo Ufficio all’epoca dei fatti, ed attualizzati con quelli
emersi dall’indagine condotta dalla Squadra Mobile di Potenza, si evidenziava
come alcuni dei personaggi identificati a seguito del furto di Campobasso
fossero gli stessi arrestati dalla Polizia di Potenza. Emergevano così
ulteriori riscontri probatori che portavano ad indagare i due pregiudicati
napoletani e a dare riscontro anche alle prime attività d’indagine compiute da
questa Squadra Mobile.
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